Nel centocinquantesimo anniversario dell’entrata in servizio della Tube di Londra, la metropolitana più antica del mondo e tra le più estese, con circa 270 stazioni, funzionerà 24 ore su 24, anche se solo nei fine settimana. A iniziare saranno le linee che servono il centro e poi man mano la novità si estenderà anche alle altre. Una bella rivoluzione che permetterà di abbattere l’uso dei mezzi privati nella trafficatissima capitale britannica.
Da tempo utenti, esponenti politici e associazioni di consumatori chiedono l’estensione del servizio anche alla notte nei fine settimana ed alla fine ieri il sindaco di Londra, Boris Johnson, ha annunciato la novità. Ma come sempre, c’è una notizia buona ma anche una cattiva, anzi due. Intanto l’allungamento dell’orario di servizio partità solo dal 2015, e inoltre il sindaco ha deciso anche l’eliminazione di ben 750 dipendenti che attualmente lavorano nelle stazioni e sui treni della Tube, più del 10% dei 5750 totali. Per lo più saranno chiuse le biglietterie ed altri servizi alla clientela che saranno sostituiti da servizi automatizzati.
D’altronde, secondo la “Transport for London”, già ora neanche il 3% dei passeggeri della metropolitana si rivolge alle biglietterie preferendo i distributori automatici.
L’azienda che gestisce i servizi della metropolitana ha annunciato che il personale interessato sarà trasferito dalle biglietterie, che saranno sostituite dalle macchinette self service, all’interno delle singole stazioni, per fornire assistenza ai passeggeri. Ma non tutti i lavoratori potranno conservare il loro posto, alcuni verranno prepensionati e ad altri non verrà rinnovato il contratto, con un risparmio per le casse del comune di circa 50 milioni di euro l’anno. Naturalmente i sindacati denunciano i tagli e minacciano scioperi se l’azienda insisterà con i licenziamenti, ma l’azienda si difende affermando che deve recuperare tagli di bilancio per ben 78 milioni di euro nei prossimi due anni. Fatto sta che anche se i treni nei fine settimana viaggeranno anche di notte le stazioni saranno sguarnite e le macchinette automatiche non potranno certo assicurare la vigilanza e l’assistenza ai viaggiatori. Il che fa presupporre che alla fine l’azienda spenderà in telecamere e vigilantes i soldi risparmiati con il taglio dei dipendenti.
“E’ incredibile che un sindaco eletto nel 2008 sulla base dell’impegno a tenere aperta ogni biglietteria ha ora in programma di chiuderle tutte. Con tutto ciò che questa scelta può significare per la sicurezza e l’occupazione” denuncia Manuel Cortes, leader del sindacato ferroviario TSSA. Un suo collega, Bob Crow, afferma invece che il piano di far circolare i treni della Tube anche di notte il venerdì e il sabato è “solo una cortina fumogena per cercare di camuffare il vero problema che è quello dei tagli indiscriminati”.
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