Menu

Euskal Herria come la Turchia: nuova retata, 21 arresti

21 persone sono state arrestate dalla Guardia Civil nel corso di una retata denominata “Operación Araña” lanciata nella giornata di ieri. L’accusa nei confronti degli imputati è quella di aver espresso, attraverso i social network, “frasi di esaltazione al terrorismo di ETA” e di aver umiliato le sue vittime. La maggior parte degli arresti si sono verificati in Euskal Herria ma l’operazione ha coinvolto anche altre comunità autonome spagnole. Gli arresti sono stati effettuati a Gernika, Bilbao, Gasteiz e in Navarra per un totale di 12 fermi. Una persona è stata arrestata in Galizia, così come nelle Asturie e in Castilla y León, mentre due sono le persone fermate in Catalogna.

Il Ministero dell’Interno di Madrid ha deciso di lanciare questa operazione per inviare un messaggio politico e limitare la libertà di parola nelle reti sociali. Durante gli arresti sono stati anche sequestrati numerosi telefoni cellulari e computer portatili.

“Tutti i detenuti hanno in comune il fatto di aver ripetutamente espresso commenti nei quali – dichiara il ministero in un comunicato – si percepisce il desiderio di continuare a vedere attacchi da parte di organizzazioni terroristiche ancora attive, lodi ad attentati commessi da queste ed esaltazioni a terroristi condannati, atti di benvenuto a prigionieri liberati, desideri di atti di terrorismo contro determinate persone e riferimenti umilianti ai danni fisici sofferti dalle vittime del terrorismo”. Il ministero dell’interno del Partito Popolare ha inoltre pubblicato un video in cui compaiono alcuni di questi messaggi. La maggior parte dei commenti mostrati dalla Guardia Civil appartengono allo stesso utente mentre messaggi di altri utenti incoraggiano in euskera la lotta armata di ETA e uno di questi deride l’assassinio dell’ammiraglio Carrero Blanco.

L’operazione è gestita dal giudice della Audencia Nacional, Eloy Velasco. Fonti legali rivelano la possibilità che i detenuti non vengano trasferiti presso i tribunali della Audencia Nacional ma che Velasco possa interrogarli presso i  tribunali locali.

Le reazioni non si sono fatte attendere: un esponente del partito Sortu (sinistra indipendentista) ha dichiarato “questa operazione di polizia contro i giovani utenti delle reti sociali è un autoritarismo e un attacco indecente al diritto della libertà di espressione. Ancora una volta lo stato spagnolo continua a considerare la dissidenza politica come un delitto di opinione. La libertà di espressione esiste solo per le voci del regime e per chi si impegna a lanciare minacce contro gli indipendentisti di sinistra. Esigiamo l’immediato rilascio dei detenuti e la fine degli interventi di polizia e della censura politica nelle reti social”.

Naturalmente la retata ha ricevuto molte critiche anche sui social network. Si sono subito organizzate mobilitazioni nelle strade di alcune città come ad esempio a Gernika dove è stato realizzato un concentramento di fronte alla sede della Guardia Civil. E’ inoltre prevista un’altra manifestazione oggi a Vitoria-Gasteiz in Plaza de la Virgen Blanca.

* Da Bilbao

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *