Il governo italiano impedisce alla magistratura spagnola di indagare sulla partecipazione di militari italiani ai bombardamenti di Barcellona, durante la Guerra Civile Spagnola, che causarono migliaia di morti. Sui giornali della penisola, in omaggio al motto ‘Italiani brava gente’, la notizia non la troverete, inutile cercare.
Ma su alcuni media dello Stato Spagnolo in questi giorni se ne parla abbastanza. Insieme alla richiesta che alcune vittime della repressione franchista hanno indirizzato alla Germania affinché il governo di Berlino chieda scusa per il sostegno militare ed economico che permise ai fascisti di Francisco Franco di prevalere sulle istituzioni democratiche e di dare inizio a una delle dittature più lunghe e sanguinarie del novecento.
Per tornare al contenzioso di cui sopra, i Ministeri della Giustizia e della Difesa italiani hanno rigettato l’ultima richiesta da parte della procura catalana affinché si investigasse sulla partecipazione dell’aviazione fascista italiana ai bombardamenti del marzo 1938 su Barcellona.
Il tribunale di Barcellona aveva chiesto ai colleghi di Roma se qualcuno dei piloti italiani che condussero i bombardamenti era ancora vivo e, in un’altra rogatoria, di interrogare l’ormai centenario Luigi Gnecchi che da sempre si vanta di aver bombardato le città spagnole. Non solo non è stato mai processato, ma Gnecchi è stato più volte decorato, anche dopo la fine del regime mussoliniano, e ancora recentemente in occasione del suo centesimo compleanno – era il 5 marzo scorso – è stato celebrato dal Ministero della Difesa italiano come esempio di ‘passione, coraggio e competenza’. Una delle decorazioni più importanti, però, fu assegnata a Gnecchi dal III Reich nazisti e lo stesso pilota si vanta di aver guidato una squadriglia di Fiat BR. 20 durante la Guerra Civile Spagnola. Mentre il Ministro della Difesa del governo Renzi Roberta Pinotti si complimentava con Gnecchi per i ‘suoi cento anni portati con invidiabile energia’ il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare andava più in là: “La passione, il coraggio, la competenza di Luigi Gnecchi saranno sempre patrimonio del personale dall’Aeronautica Militare, valori che è fondamentale seguire nei compiti di oggi e nelle sfide di domani” assicurava il generale Preziosa.
La prima rogatoria è stata rigettata pochi mesi fa, la seconda recentemente. Ed ora, secondo alcuni media iberici, la Procura di Barcellona sta studiando la possibilità di denunciare le autorità di Roma per violazione dei trattati internazionali.
L’iniziativa del magistrato Olalla Ortega è scaturita dalla denuncia presentata dall’associazione di italiani antifascisti residenti nel capoluogo catalano, AltraItalia, che dal 2012 nell’ambito di una vasta campagna per la verità e la memoria storica chiedono all’Italia di far luce sui bombardamenti che distrussero interi quartieri di Barcellona e uccisero quasi 5000 persone.
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