Una sede locale del Partito rivoluzionario istituzionale (Pri), il partito liberale del presidente del Messico Enrique Peña Nieto, è stata assaltata e data alle fiamme ieri da alcune centinaia di manifestanti che protestavano per la scomparsa di 43 studenti, avvenuta a Iguala, nello Stato meridionale di Guerrero.
Secondo la Protezione civile, durante l’assalto sono state ferite leggermente tre persone. Gli scontri si sono verificati ieri pomeriggio a Chilpancingo, la capitale di Guerrero, al termine di un corteo convocato dal locale Coordinamento dei lavoratori del settore dell’istruzione, principalmente del sindacato alternativo Ceteg, che ha visto la partecipazione anche di alcuni studenti. Il corteo di migliaia di dimostranti e parenti delle vittime si è concluso davanti alla sede regionale del partito di governo che, dopo alcuni scontri con la polizia che cercava di proteggerla, è stata devastata e data alle fiamme.
Mentre il Messico è sempre più indignato per la strage di Iguala – i 43 studenti presuntamente uccisi e bruciati da una banda di narcos ai quali erano stati consegnati dalla polizia agli ordini del sindaco del comune, poi arrestato insieme alla moglie – il presidente Enrique Pena Nieto è letteralmente assediato da critiche per il lusso nel quale vive con la moglie, Angelica Rivera Hurtado, una ex star delle telenovelas.
L’ultimo scandalo è esploso mentre Pena Nieto si trova in tournèe diplomatica per assistere al vertice dell’Apec a Pechino e del G20 a Brisbane. La rabbia dei messicani su Twitter è esplosa, dopo la scoperta che la First Lady, che accompagna al marito nel suo viaggio, ha portato con sé il suo truccatore di fiducia, Alfonso Waithsman. Naturalmente a spese dei contribuenti.
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