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Combatteva coi curdi, uccisa una giovane comunista tedesca

Si chiamava Ivana Hoffmann, aveva solo 19 anni ed era arrivata da Duisburg, in Germania, per combattere insieme alla resistenza curda contro i jihadisti dello Stato Islamico. I suoi compagni e le sue compagne del Partito Comunista Marxista Leninista di Turchia la conoscevano col nome di battaglia di Avaşin Tekoşin Güneş e da sei mesi combatteva insieme alla guerriglia del Rojava contro i miliziani islamisti. In Siria la ragazza, nata nella Ruhr ma di madre tedesca e padre congolese, c’era arrivata insieme ad un altro gruppo di internazionalisti tedeschi inquadrati nelle forze combattenti dell’MLKP, l’unica formazione della sinistra turca che ha affiancato le forze della sinistra curda prima nella difesa di Kobane e recentemente nella campagna militare che è riuscita a cacciare gli islamisti da buona parte dei cantoni curdi e che nelle ultime settimane sta impegnando l’Is addirittura alle porte della loro ‘capitale’ in Siria, Raqqa. 

Un comunicato dell’MLKP diffuso l’altro ieri informa invece che la ragazza ha perso la vita lo scorso 7 marzo «sparando fino all’ultimo proiettile» mentre combatteva insieme alle Ypg-Ypj nella difesa di una postazione nel villaggio siriaco di Tel Tamr, quasi 200 chilometri ad ovest di Kobane e a 40 chilometri dal confine con la Turchia. Nei mesi scorsi la giovane internazionalista aveva partecipato a diversi combattimenti nella difesa del cantone curdo di Cizire, sempre nel nord della Siria.
«Abbiamo consegnato all’eternità la nostra compagna Avasin Tekosin Günes», si legge nel comunicato diffuso dall’MLKP che ha già perso numerosi militanti nella difesa di Kobane e di altre località curde. I combattenti “hanno rafforzato le barricate della libertà e dell’onore contro gli attacchi dell’IS a Til Temir, sconfiggendo il piano delle bande jihadiste di conquistare Til Temir e Heseke e di perpetrare ulteriori massacri” scrive il partito, aggiungendo a proposito del sacrificio di Ivana Hoffmann: “I suoi sogni sono i nostri sogni, il suo cammino è il nostro cammino e la sua memoria è il nostro onore. La compagna Avasin Tekoşin Güneş è immortale.”

Ivana Hoffmann è la prima donna straniera ad aver perso la vita negli aspri combattimenti in corso ormai da mesi nella Siria del Nord ma prima di lei due volontari provenienti da altri paesi sono caduti in conseguenza degli scontri con i fondamentalisti sunniti.
All’inizio di marzo a morire è stato un ex membro dei Royal Marines britannici. Konstandinos Erik Scurfield, 25 anni, è morto mentre era impegnato in battaglia al fianco delle Unità di protezione del popolo a Sud-Ovest di Tall Hamis.
Prima di lui, a febbraio, era morto l’australiano Ash Johnston, 28 anni. Il ragazzo è morto nel corso di uno scontro a fuoco con i jihadisti nella zona di Sinjar. I suoi compagni delle Ypg hanno raccontato che era a bordo di un pick up insieme ad altri guerriglieri quando il mezzo si è rotto e il gruppo è stato sopraffatto da una formazione di jihadisti. Così come Surfield anche Johnston era un ex militare, e i curdi lo ricordano con il nome di battaglia di Heval Bagok Serhed. In Siria era arrivato insieme ad una consistente pattuglia di volontari occidentali provenienti dagli Stati Uniti, dalla Gran Bretagna, dall’Olanda, dallo Stato Spagnolo e da altri paesi. All’inizio della battaglia per la difesa di Kobane aveva fatto scalpore l’arrivo in città di una soldatessa israeliana. Johnston invece era arrivato più tardi ed era stato inviato a combattere con le unità mandate in soccorso degli yazidi perseguitati dai miliziani dello Stato islamico nel nord dell’Iraq. 

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