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Grecia. La sinistra di Syriza si fa sentire

Sabato scorso ad Atene si è svolto un comitato centrale urgente di Syriza. Il documento presentato dalla piattaforma di sinistra ha ottenuto il 44% dei voti (aveva il 30%). Scrivono dalla Grecia:

Alla sessione del comitato centrale terminata poche ore fa, la Piattaforma di Sinistra ha sottoposto il testo leggibile più avanti, prendendo 75 voti favorevoli, 95 contrari e una scheda bianca. Il testo chiede una rottura con i creditori a partire dal default nel pagamento del debito.

Nel testo adottato dalla maggioranza del comitato centrale sono elencate quattro condizioni per un “compromesso accettabile”:

          abbassare l’avanzo di bilancio primario

          non tagliare ulteriormente i salari e le pensioni

          ristrutturare il debito

          stanziare fondi significativi per investimenti pubblici, in particolare in infrastrutture e nuove tecnologie

A questo il testo aggiunge che è “indispensabile ristabilire i contratti collettivi e accrescere gradualmente i salari fino a un minimo di 751 Euro (livelli del 2009)” e stipulare che “qualsiasi cambiamento nelle politiche fiscali deve promuovere la giustizia sociale, alleviando il peso di coloro che sono economicamente svantaggiati e forzando finalmente i benestanti e gli evasori fiscali a pagare”.

Nella sua relazione di apertura, Alexis Tsipras ha adottato un tono fermo, ma ha evitato ogni preciso riferimento allo stato attuale delle negoziazioni ed a quale fosse la base della discussione di un possibile accordo, facendo solo riferimento alle quattro condizioni sopra menzionate, che non chiariscono la maggior parte dei punti di disaccordo. La sessione è stata inoltre segnata dall’intervento del Presidente del Parlamento Zoe Kostantopoulou, che ha sostenuto apertamente la sospensione di un anno nel pagamento del debito, sulla base delle prime conclusioni del Comitato per l’Auditing del Debito atteso per i prossimi giorni. La stessa ha inoltre rifiutato la discussa nomina di Lambis Tagmatarchis come nuovo direttore della ricostituita emittente pubblica ERT. Lambis Tagmatarchis è molto legato alla classe dirigente dei media e è già stato direttore dell’ERT sotto il governo PASOK di George Papandreou.

Testo completo della Piattaforma di Sinistra

è ormai chiaro che le “istituzioni” non stanno lottando per ciò che qualcuno chiama un “onorevole compromesso”. Un “onorevole compromesso” non può esistere in nessun modo per mezzo di privatizzazioni e nuovi carichi per la classi popolari e di certo non può esistere senza una reale fine dell’austerity, senza una ristrutturazione del debito (o della maggior parte di esso) e senza  un adeguato approvvigionamento di liquidità per rivitalizzare l’economia.

Ciò a cui la cerchia governante nella UE, nella BCE e nel FME sta brutalmente e consistentemente puntando negli ultimi mesi, è di strangolare l’economia, di spremere fino all’ultimo euro dalle riserve dei paesi e di spingere i governi “non protetti” alla piena sottomissione e umiliazione esemplare .

Questa tattica dei membri della UE è stata presentata anche nel summit di Riga.

Il governo non ha altra opzione che procedere al contrattacco con un piano alternativo, basato sulle promesse pre-elettorali di SYRIZA e sugli annunci programmatici del governo.

Le seguenti misure devono essere immediatamente attuate:

          L’immediata nazionalizzazione delle banche con tutte le necessarie misure aggiuntive per assicurare le loro funzioni secondo criteri sociali, di trasparenza, di produttività e di sviluppo.

          La creazione della legalità democratica e la trasparenza sui media dominanti, a fianco del controllo sostanziale del prestito obbligazionario.

          La fine immediata di ogni rete di protezione per gli oligarchi del paesi coinvolti in scandali.

          La sospensione dei privilegi e delle immunità per i grandi interessi economici.

          La tassazione sostanziale della ricchezza e delle grandi proprietà, così come la tassazione dei guadagni elevati e dei profitti delle grandi aziende.

          L’immediata e completa reintroduzione, salvaguardia e attuazione e della legislazione sul lavoro e dei diritti dei sindacati.

Il governo deve controbattere in modo decisivo alla propaganda della cerchia governante, che terrorizza le persone con lo scenario del totale disastro che, secondo quanto detto, la sospensione della copertura del debito e l’eventuale uscita dall’Eurozona porterebbero al paese.

Il più grande disastro a cui il paese deve fare fronte è l’imposizione di un nuovo memorandum di qualsiasi tipo e l’estensione dei passati memoranda.

Tali sviluppi devono essere evitati con ogni mezzo e sacrificio necessario.

Ogni soluzione alternativa per una politica progressiva contro i Memoranda include prima di tutto la sospensione della copertura del debito. Malgrado tutte le difficoltà che comporta, questa opzione è di gran lunga preferibile a qualsiasi altra, in quanto offre al paese speranza e prospettive.

Se le “istituzioni” continuano con la loro politica di ricatto nei prossimi giorni, il governo ha il compito di affermare chiaramente che da qui in avanti non “spennerà” più il popolo greco saccheggiando i suoi risparmi, non procederà al prossimo pagamento del FME e che intende portare avanti soluzioni alternative per il futuro del paese sul piano economico, sociale, politico e strategico, a salvaguardia del suo programma.

Atene, 24 maggio 2015

(traduzione di Irene Alberici)

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