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Approvato il dispositivo di condanna per la Grecia

 Con un tweet dall’interno  della riunione dei primi ministri il premier belga Charles Michel ha annunciato che “c’è l’accordo”. Chiamarlo ordine di esproprio sarebbe sembrato poco fine…

Da sottolineare che il tweet è arrivato un minuto prima dell’apertura delle borse europee. Se non fosse arrivato, si sarebbe messa in moto un’ondata speculativa mostruosa. Nei primi cinque minuti, tanto per dire, lo spread tra Btp italiani e Bund tedeschi precipita a 117,4 punti, dai 135 dell’apertura. 

Tutte le indiscrezioni di ieri sono univoche: la Grecia deve essere spogliata di beni, illusioni, autonomia e dignità.

Questo il documento: 

Qusta invece la “bozza” dell’Eurogruppo, poi discussa dai premier: pdfdraft-eurogroup-4pm-Copy_copia.pdf149.03 KB

La conferenza stampa del presidente dell Consiglio europeo, Donald Tusk, del presidente dellaCommissione, Jean-Claude Juncker, e di quello dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, non ha fornito dettagli particolarmente nuovi rispetto all’elenco circolato nella serata e nella notte. Importante, secondo noi, la sottile ironia con cui il boero Dijsselbloem ha accennnato, sorridendo sarcastico, alla “sovranità” dei vari parlamenti nazionali che dovranno valutare l’accordo dopo che il governo greco avrà fatto approvare dal suo i termini di questo “accordo”: “non posso essere preciso sui tempi perché i parlamenti nazionali sono sovrani e possono decidere autonomamente il loro calendario di riunioni“. Non altro.

Confermata anche la dimensione del “fondo” che dovrà garantire i prestiti. Dijsselbloem spiega che l'”accordo” prevede la creazione di un fondo che “privatizzerà asset di Stato per realizzare profitti, e servirà ad abbattere il debito e alla ricapitalizzazione delle banche”. L’unica “vittori” greca sta nella sede; in Grecia, anziché in Lussemburgo, come avrebbero voluto i “partner”. Quest’ultima location, infatti, puzzava un po’ troppo di esproprio puro e semplice. Ma non cambia la sostanza.

Il vecchio maneggione Juncker si intitola l’unico risultato possibile dal suo punto di vista: “Abbiamo evitato la Grexit, obiettivo per il quale ci siamo sempre battuti”. Ma anche lui non si è negata la battuta beffarda: “Non penso che i cittadini greci siano stati umiliati, si tratta di un accordo tipicamente europeo”.

Angela Merkel, trionfante, ha dichiarato che “non c’è bisogno del ‘piano B’ per la Grecia”, ovvero l’espulsione dall’eurozona. Ma per cautelarsi da possibili brutte sorprese non sottoporrà questo “accordo” alla valutazione e al voto del Bundestag. Crescono infatti all’interno della Cdu le simpatie per il “piano Schaeuble”, mentre all’opposto la base socialdemocratica sta tempestando – via Internet, per carità… – la presidenza dell’Spd,ovvero il vicecancelliere Sigmar Gabriel, criticando l’adesione piatta alla linea della Merkel.

Tra le misure più importanti imposte alla Grecia Merkel ha indicato soprattutto la “completa riforma delle pensioni, un piano ambizioso di privatizzazioni e la completa riforma del mercato del lavoro”. Se qualcuno voleva precisazioni sul senso di classe di questo cosiddettto “accordo” ora ha un ampio materiale di documentazione.

Ora la palla è tutta nel campo ellenico: il Parlamento è chiamato a esprimersi sulle condizioni di resa poste dal nemico. Syriza rischia qualcosa più della spaccatura.

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1 Commento


  • marco

    è durissima ammetterlo….
    ma per una volta la copertina di panorama aveva ragione quando titolava “PAGLIACCI”
    Perlomeno all’indirizzo di tsipras…..

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