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Forse ad ottobre la delegazione parlamentare italiana in Crimea

E’ prevista per il prossimo ottobre la visita di una decina di parlamentari italiani in Crimea, dopo quella dei loro colleghi francesi conclusasi la scorsa settimana. La delegazione italiana, di cui non si conosce ancora l’esatta composizione, dovrebbe comunque includere deputati del Movimento 5 Stelle, tra cui Alessandro Di Battista e Manlio Di Stefano, membri della commissione Affari esteri e comunitari della Camera. Secondo Sputiknews, anche il senatore della Lega Nord Sergio Divina “ha manifestato la volontà di recarsi in Crimea”.
Obiettivo della missione, così come sintetizzato da Manlio Di Stefano – che ne ha dato notizia – è quello di <conoscere di prima mano come vivano le persone in Crimea dopo il referendum del marzo 2014>, allorché il 97% dei crimeani sanzionò la propria volontà di riunirsi alla Russia, da cui Khruščëv l’aveva staccata nel 1954 per donarla all’Ucraina.
Commentando nei giorni scorsi la visita dei deputati francesi a Jalta, Simferopoli e Sebastopoli – a seguito della quale il Ministero degli esteri di Kiev aveva dato disposizione al Servizio di sicurezza di vietare loro l’ingresso in Ucraina – il presidente della Commissione affari esteri della Duma russa Aleksej Puškov aveva detto che <è fallito il complotto del silenzio attorno al viaggio dei deputati francesi in Crimea. La loro visita può innescare tutta una serie di viaggi>. Così sembra dover avvenire.
La notizia della preparazione del viaggio dei parlamentari italiani è commentata positivamente da una serie di deputati della Duma russa. RT riporta le parole di Irina Jarovaja, del gruppo parlamentare “Russia Unita”, secondo la quale ciò testimonia la perspicacia dell’Europa e la realizzazione di una missione di “diplomazia popolare”. Anche secondo il vice presidente della Duma, Sergej Železnjak, l’eventuale visita rappresenta un segnale del fatto che in Europa si comincia a comprendere che i Paesi, a causa di alcuni leader, sono caduti nella “trappola delle bugie”: sempre più persone prendono coscienza che i media occidentali non danno un quadro obiettivo di ciò che accade nel mondo. Il primo vice presidente della Commissione esteri della Duma, Leonid Kalašnikov, saluta l’intenzione dei deputati italiani di <vedere coi propri occhi la situazione della Crimea, a differenza di quella parte d’Europa che non ammette i nostri deputati. Se qualcuno pensa che la Crimea si trovi circondata dal filo spinato e che le persone vadano in giro coi mitra, si sbaglia di grosso. Se i deputati italiani hanno questo interesse, sono i benvenuti. Loro stessi valuteranno sul posto e prenderanno questa o quella decisione, che poi trasmetteranno ad altri>.
Il presidente del Parlamento della Crimea, Vladimir Konstantinov ha dichiarato: <Tutti i miti svaniscono, quando le persone cominciano a parlarsi. Attendiamo molto volentieri tutti coloro che vorranno venire a vedere coi propri occhi. Penso che saranno molti>.
A proposito del “complotto del silenzio” attorno alla vista dei parlamentari francesi, il presidente del Comitato per la CSI della Duma, Leonid Slutskij aveva detto che <il principale risultato del loro viaggio è stato quello di incrinare quello strato di ghiaccio di disinformazione sulla immagine della Russia in Europa, così attivamente portata avanti dall’inizio della “primavera crimeana” e della sanguinosa crisi ucraina>.
Raggiunto telefonicamente da Sputniknews, Manlio Di Stefano ha dichiarato: <Crediamo sia importante ristabilire un contatto tra l’Italia e la Russia. Noi andremo lì a ristabilire questi contatti, a fare quello che il nostro governo non è in grado di fare. Abbiamo denunciato per tanti mesi la questione delle sanzioni contro la Russia. Abbiamo ribadito molte volte che non siamo assolutamente d’accordo, per il semplice fatto che noi pensiamo agli italiani e i rapporti con la Russia sono sempre stati utili a noi italiani e immagino anche alla Russia. È evidente che il piano desolante degli accordi sanzionatori ha avvantaggiato soltanto gli Stati Uniti>.
Intanto, il Ministero degli esteri di Kiev, che continua a considerare la Crimea “territorio temporaneamente occupato”, ha fatto sapere oggi di aver informato tutti gli Stati sulle norme di ingresso e uscita dalla Crimea e che intende sanzionare pesantemente tutti coloro che le violeranno.

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