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Arabia Saudita. Attacco a moschea della polizia provoca strage

Sono finora 17 i morti, secondo un bilancio ancora provvisorio, causati da un attentato dinamitardo che ha colpito ieri una moschea della polizia nella località di Abha, nel sud dell’Arabia Saudita. 

L’attacco terroristico ha preso di mira “fedeli in preghiera in una moschea delle forze speciali” ha detto la tv di Stato. Più tardi un portavoce del ministero dell’Interno ha confermato l’attentato, spiegando che vittime erano membri dell’Unità “Special Weapons and Tactics” (Swat), incaricata della sicurezza interna. Per lo più a rimanere uccise sono state reclute in addestramento. “È troppo presto per dire chi possa aver condotto l’attacco” ha detto la stessa fonte.

L’Arabia Saudita, sebbene accusata di sostenere milizie cosiddette ‘jihadiste’, è in allerta per possibili attacchi da parte del sedicente Stato Islamico (Is) a cui a partire da maggio sono state attribuite uccisioni di esponenti della minoranza sciita e delle forze di polizia.

Ed infatti alcune ore dopo il sanguinoso attacco è arrivata la rivendicazione dello Stato islamico. La rivendicazione dell’attentato di ieri è giunto su un account Twitter di un gruppo vicino all’Is finora sconosciuto che si chiama “Hijaz, Provincia dello Stato Islamico”. Nella nota si legge che l’attacco suicida ha preso di mira un “monumento dell’apostasia” [il compound delle forze armate ad Abha, ndr] e ha descritto la famiglia reale come dei “tiranni” che hanno scelto di allearsi con i “crociati” [le forze occidentali, ndr]. Il termine “Hijaz” è un riferimento alla parte storica occidentale dell’Arabia Saudita in cui si trovano i siti sacri islamici della Mecca e di Medina.
L’esplosione ha avuto luogo presso una struttura del Ministro degli interni nella città di Abha, il capoluogo di provincia di Asis che è vicina al confine con lo Yemen. Solo poche settimane fa il Ministero degli interni aveva annunciato con orgoglio di aver arrestato 400 estremisti islamici che si aggiungevano ai 90 catturati ad aprile in diverse retate della polizia e delle forze di sicurezza. 

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