A 43 anni dalla strage del 30 gennaio del 1972 a Derry, in Irlanda del Nord, nella quale quattordici manifestanti per i diritti civili furono uccisi dai paracadutisti dell’esercito britannico che spararono sulla folla, arriva il primo arresto per i fatti di quella che viene ricordata come la “Bloody Sunday“, la Domenica di Sangue.
Un uomo di 66 anni, ex membro del Reggimento Paracadutisti all’epoca di stanza sull’isola, è stato arrestato con l’accusa di aver sparato personalmente ad alcune delle quattordici persone che persero la vita quel giorno. In particolare il militare identificato come “soldato J” quel 30 gennaio di 43 anni fa avrebbe sparato e ucciso William Nash, Michael McDaid e John Young, rispettivamente di 15, 20 e 17 anni.
L’ex militare, che all’epoca aveva 23 anni, è il primo fermato eseguito dall’apertura di un’inchiesta per omicidio nel 2012. L’ispettore Ian Harrison, a capo del pool d’indagine, il Legacy Investigation Branch dell’Irlanda del Nord, ha dichiarato che l’arresto “segna una nuova fase dell’intera inchiesta, destinata a proseguire per qualche tempo”. L’uomo, intanto, è stato portato a Belfast per essere interrogato.
La “Bloody Sunday” è ancora uno degli eventi più controversi nella storia dell’Irlanda del Nord. Il 30 gennaio 1972, in un clima distensione tra sostenitori della riunificazione dell’Irlanda e gli unionisti, fautori dell’appartenenza della provincia al Regno Unito, la Northern Ireland Civil Rights Association organizzò unamanifestazione per protestare contro la negazione delle basilari garanzie procedurali ai detenuti. Nel corso del corteo, proibito dal governo di Londra, a un gruppo di paracadutisti venne dato l’ordine di disperdere la folla a qualsiasi costo. A quel punto, i militari aprirono il fuoco sui manifestanti nonostante questi fossero disarmati.
Ventisei persone furono colpite dalle pallottole sparate dai militari britannici, tredici delle quali morirono quel giorno, mentre una perse la vita quattro mesi dopo, a causa delle gravi ferite riportate.
Le indagini furono inizialmente affidate all’Historical Enquieries Team (HET), incaricato di indagare su tutti gli omicidi irrisolti duranti il periodo di disordini e tensioni tra Gran Bretagna, Repubblica d’Irlanda, unionisti e repubblicani del Nord dell’isola (dal 1960 al 2004). Durante un’inchiesta interna però, l’HET fu accusata di trattare con “meno rigore” gli omicidi di Stato e le indagini furono affidata al Legacy Investigation Branch.
A parte l’incredibile ritardo con cui l’inchiesta sta facendo il suo corso (anche se non è detto che agli arresti seguiranno processi e poi condanne), per ora gli indagati sono tutti militari di basso rango, e i mandanti di quella strage all’interno dell’establishment politico britannico sembra che possano dormire sonni tranquilli…
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