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Rinasce l’Austria-Ungheria. Barriera al confine del Brennero

I Salvini in salsa viennese ha dato un altro, serissimo, colpo di piccone alla retorica e alla vigenza pratica dell’Unione Europea. In assoluta autonomia, senza concertare nulla né con le istituzioni di Bruxelles né con il vicino interessato – l’Italia, in questo caso – ha iniziato ieri la costruzione di una barriera in stile macedone-ungherese al confine del Brennero. Ironizzando un po’, se l’Austria ha deciso di imitare il regime fascista di Budapest, si potrebbe dire che sta rinascendo un polo austro.ungarico… Fin qui Bruxelles non ha profferito parola, si vede che le barriere ai confini non sono un problema, se si resta dentro i limiti del “patto di stabilità”…

Il capo della polizia tirolese Helmut Tomac, fiero del riscoperto ruolo di cane da guardia confinaria, ha spiegato che la barriera avrà una lunghezza di 250 metri e comprenderà sia l’autostrada che la strada statale. I controlli degli automezzi in transito avverranno in un parcheggio a nord del confine, in zona austriaca. Presto dovrebbe entrare in funzione anche un centro di registrazione.

Detta così potrebbe sembrare un ostacolo pro forma (250 metri, in pianura, sarebbero facilmente aggirabili), ma in mezzo a due pareti alpine è ampiamente sufficiente a rendere invalicabile il passo.

Specie al tipo di “nemico” immaginato: i profughi e i migranti che, non trovando modo di passare più dalla rotta balcanica, “si prevede” possano scegliere di passare per l’Adriatico, reimbarcandosi dalle coste greche verso la Puglia.

In effetti, vista da distante, l’iniziativa austriaca sembra un segno di paranoia totale. Si alza infatti un muro pensando che orde di migranti (è stato fatto il numero monstre di 300.000) possano attraversare a piedi tutta la Grecia del nord (da Idomeni, dove sono ammassati, a Igoumenitsa ci sono quasi 400 chilometri), trovare lì una flotta di barconi disposti a traghettarli gratis o quasi in Italia (quasi tutti sono rimasti senza un soldo da parecchio tempo) e quindi risalire ancora a piedi tutta la penisola fino al valico col “paradiso” austriaco. Con anziani e bambini al seguito e senza che, nel frattempo, qualcosa venga deciso a livello europeo o anche soltanto italiano.

Non stupisce che un fascioleghista si metta a gridare “evviva” all’iniziativa di Vienna, senza neanche rendersi conto che una barriera – una volta costruita e legittimata sul piano internazionale – vale per i migranti con qualsiasi passaporto. Anche italiano o “padano”. Ma si sa, chiedere di pensare, a certa gente, è un modo certo di offenderli.

La sortita salviniana (“Altro che il buonista Mattarella, fa bene l’Austria che evidentemente ha politici che difendono gli interessi dei loro cittadini”) conferma però un cambio di retorica piuttosto radicale in atto da tempo: niente più critiche all’Europa e all’euro, niente più richieste di ritorno alla lira, tutto il discorso si concentra sui migranti e la “difesa dei confini” dall’arrivo di uomini e merci. Una conferma che dovrebbe far pensare anche quanti, a sinistra, ancora si gingillano con il luogo comune per cui sarebbe la destra, soprattutto radicale, a esser contro la Ue e l’euro. Come si sta vedendo, quelle erano chiacchiere e distintivo (anche a fini elettorali, vista la clamorosa impopolarità delle istituzioni sovranazionali dopo otto anni di crisi e austerità). Alla Lega la Ue e l’euro vanno bene, basta che “ci permettano” di espellere i migranti…

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Piuttosto flemmatica e tardiva la risposta della Ue:

“Quello che sta accadendo al confine tra Italia e Austria non è la soluzione giusta”, ha detto il Commissario europeo Dimitri Avramopoulos parlando alla plenaria di Strasburgo.

“La Commissione europea molto preoccupata” per l’annuncio austriaco di voler costruire una barriera al Brennero. La portavoce del Commissario Dimitris Avramopoulos, Natasha Bertaud, ha poi specificato che “abbiamo visto gli annunci” e se saranno messi in atto “dovremo valutarli molto seriamente” per le conseguenze sulla libera circolazione. Sottolineando che “le reintroduzioni dei controlli alle frontiere interne devono essere eccezionali e temporanei”, la Commissione “valuta” le azioni dell’Austria ed Avramopoulos “nel pomeriggio avrà un colloquio con il ministro dell’Interno austriaco”. Bertaud inoltre aggiunge che “non ci sono prove di una deviazione dei flussi di migranti dalla Grecia all’Italia” ma sono stati osservati “15mila arrivi in Italia dalla Libia dall’inizio dell’anno”.

Si fosse trattato di sforare un decimale o di mantenere l’art. 18, sarebbe partita subito una procedura di infrazione…

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