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“W la guerra umanitaria”! Firmato: Amnesty

C’è chi considera esagerato definire le Ong – letteralmente “organizzazioni non governative” – come il braccio ideologico che porta consenso agli interventi militari dell’imperialismo Usa ed europeo. “Ma come si permettono! In fondo sono organizzazioni che si battono per i diritti umani!”

Non intendiamo impegnarci ancora una volta in una discussione di principio su quali debbano essere considerati “diritti umani” fondamentali, perché lo facciamo tutti i giorni con attività concrete. Per esempio, troviamo ipocrita che gli stessi che si dicano a favore del “diritto alla vita” siano per lo più sordi e ciechi e muti davanti all’immiserimento progressivo delle popolazioni nei paesi core dell’Occidente, alla perdita di diritti sul lavoro, sull’istruzione, sulla sanità gratuita; o di fronte alla privatizzazione dell’acqua, ecc. Tutte cose che rendono possibile vivere senza angosce e privazioni, a livello di “condizioni di base”.

Ci basta, per questa volta, segnalare quella che ci sembra forse la peggiore e più esplicita campagna ideologica guerrafondaia di Amnesty International. Un inno all’eliminazione fisica dei “dittatori” – Gheddafi e Saddam citati come vittorie memorabili; Assad, Kim e Mladic come prossimi obiettivi – o comunque dei nemici dell’Occidente. Facendo nel frattempo anche un bel po’ di confusione (Mladic non è un “dittatore”, ma un ex militare serbo arrestato nel 2011, attualmente sotto processo a L’Aja).

Naturalmente la grafica viene incaricata di stemperare la ferocia dell’invito, raffigurando i tre come dei Gulliver cattivi legati a terra da tanti piccoli umani “normali” (non si capisce se ancora vivi o umanitariamente ammazzati). Lo scopo dichiarato è oltretutto banalmente finanziario (“dateci i soldi!”), come se non bastassero le generose donazioni che arrivano da “mecenati” ben inseriti nell’establishment euro-statunitense.

Silenzio assoluto, come sempre, sulle decine di dittatori – senza virgolette – che mettono i loro paesi e popoli a disposizione degli interessi imperiali. Anche tra i dittaori, insomma, ci sono quelli “buoni”. O, come diceva l’allora Presidente Usa, Franklin Delano Roosevelt, a proposito del dittatore del Nicaragua Anastasio Somoza: “sarà anche un figlio di puttana, ma è il nostro figlio di puttana“.

I “diritti umani universali”, insomma, valgono a targhe alterne…

Per chi non ci vuole credere, basta andare a vedere: https://www.amnesty.ch/it/chi-siamo/media/annunci/inserzioni.

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