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La Via della Seta cinese si presenta in Portogallo. Cambia la geografia economica dell’Europa?

La visita del 4 e 5 dicembre a Lisbona del presidente cinese Xi Jinping e gli incontri col presidente Marcelo Rebelo de Sousa e con il premier portoghese Antonio Costa, si sono conclusi con la firma di un accordo in 17 punti per migliorare le consolidate relazioni commerciali e culturali tra il gigante asiatico e il piccolo Portogallo, il paese più a ovest dell’Europa affacciato sull’Atlantico. Il Portogallo diventa così, nonostante il disappunto e le minacce di Trump, una delle porte di accesso della Cina ai mercati dell’Europa e dell’Africa. Il contesto strategico di questi accordi è il progetto della Nuova Via della Seta.

Xi Jinping ha dichiarato che le visite ai massimi livelli di Stato tra i due Paesi “saranno frequenti” per rafforzare la partnership soprattutto nell’ambito della strategia globale degli investimenti per il grandioso progetto economico e politico della Nuova Via della Seta con l’obiettivo di collegare la Cina all’Europa attraversando l’Asia.

La Nuova Via della Seta, chiamata Belt and Road Initiative (BRI), appare come un progetto in costante evoluzione, cambierà di fatto la faccia del mondo in vari campi, già coinvolge decine di Paesi non solo in Asia e punta ad avere nel porto di Sines, nel sud del Portogallo, lo sbocco delle sempre più massicce esportazioni cinesi via nave destinate all’Europa. Da Sines partiranno poi le merci destinate anche all’Africa e alle Americhe. Per quest’ultime verrà scelto anche un apposito porto delle Azzorre come trampolino di lancio delle merci cinesi oltre l’Atlantico.

Già oggi le imprese cinesi sono proprietarie del 28% della EDP, la più grande compagnia energetica portoghese, hanno importanti partecipazioni nella BCP, la più grande banca privata portoghese, e nella compagnia assicurativa Fidelidade. Dal 2010 al 2016 Lisbona ha visto crescere gli investimenti cinesi fino al 3,6% del proprio PIL.

Il Portogallo è un paese marittimo affacciato sull’Atlantico, ma il progetto cinese sta operando fattivamente alla costruzione di una ampia rete logistica e portuale in tutta la penisola iberica. L‘anno scorso la compagnia navale cinese Cosco Shipping Holdings si è aggiudicata il 51% del gruppo spagnolo Notaum Port, gestore dei servizi portuali per le navi container a Bilbao e Valencia, porti che affiancheranno il ruolo di quello Sines come sbocco del ramo marino della Nuova Via della Seta.
Non certo casualmente, prima della tappa in Portogallo, Xi Jinping era stato dall’altra parte dell’Oceano Atlantico, a Panama, dove ha firmato 19 accordi di cooperazione bilaterale con lo strategico paese centroamericano.

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