Per gli scettici, o i filo-statunitensi, si tratterà di una notizia secondaria. Al massimo di una “scoperta fortunata”. E invece qualsiasi ricercatore serio vi potrà confermare che esiste una relazione positiva, certa, anche non quantificabile con millimetrica precisione, tra entità delle risorse investite in ricerca biomedica e risultati visibili, certificabili, utilizzabili.
E’ invece certamente un caso, entro certi limiti, che questa notizia – data da una testata non sospettabile di “filo-castrismo” – sia arrivata poche settimane prima che venisse approvata la legge di bilancio di Cuba, che assegna il 27,5% della spese pubblica a “sanità e assistenza sociale”. Come quasi tutti gli anni, del resto…
Buona lettura!
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Arriva da Cuba l’ultima buona notizia sulla cura del cancro al polmone. Il Centro di immunologia molecolare cubano ha testato su circa 5mila pazienti il vaccino terapeutico Cimavax-efg, usato su casi di cancro al polmone avanzato con cellule non piccole, tra le forme tumorali più feroci. I primi risultati del test hanno mostrato un blocco della crescita del carcinoma, con aumento della sopravvivenza dei malati e un miglioramento della qualità della vita, visto che il farmaco non provoca effetti collaterali paragonabili a quelli della chemioterapia e della radioterapia.
Più d circa 5.000 pazienti cubani sono stati trattati con il vaccino terapeutico Cimavax-efg contro il cancro del polmone avanzato con cellule non piccole, il più mortale e frequente dei tumori maligni di questo organo vitale.
Creato da specialisti del Centro d’Immunologia Molecolare (CIM), l’applicazione del farmaco mostra risultati promettenti, fermando la crescita del carcinoma e aumentando la sopravvivenza dei malati con un miglioramento della qualità di vita, oltre a presentare una bassa tossicità e un’adeguata tolleranza, dato che non provoca gli effetti secondari della chemioterapia e della radioterapia.
La Dottoressa in Scienze Tania Crombet Ramos, investigatrice di questa istituzione che appartiene al Gruppo di Imprese BioCubaFarma, ha riferito a Granma che il vaccino si somministra per via intramuscolare e il suo alto livello di sicurezza facilita l’uso a un livello d’attenzione primaria di salute.
Nel 2008 ha ottenuto la sua prima registrazione sanitaria in Cuba concessa dal Centro per il Controllo Statale dei Medicinali, gli Strumenti e i Dispositivi Medici (CECMED), mentre oggi è registrato anche in Argentina, Colombia, Perù, Paraguay, Bosnia-Erzegovina e Kazaquistan.
Dal punto di vista di proprietà intellettuale, lo sviluppo del promettente prodotto ha generato due patenti d’invenzione, una vigente in 80 paesi sino al 2028, includendo Europa e Stati Uniti.
Attualmente sono in corso alcune prove cliniche con Cimavax-efg in istituzioni d’Europa, Asia e Stati Uniti dove si realizzano nel Roswell Park Cancer Institute, di Nuova York.
Tania Crombet ha sottolineato che le proiezioni del vaccino comprendono l’esecuzione di nuove investigazioni destinate a valutare gli effetti del suo utilizzo combinato con vari farmaci registrati contro il cancro polmonare, valutando le possibilità di uso in altre localizzazioni tumorali e nelle fasi più precoci della malattia.
Fondato da Fidel il 5 dicembre del 1994, il CIM si dedica soprattutto all’ottenimento di nuovi farmaci indirizzati a trattare il cancro e le malattie auto immuni, applicando il concetto di lavoro e ciclo completo delle investigazioni, della produzione e del commercio.
Cancro ai polmoni: tuttora un tabù Il cancro ai polmoni – denominato anche carcinoma bronchiale o polmonare – si sviluppa quando le cellule delle mucose delle vie respiratorie o degli alveoli polmonari mutano e producono tumori di tipo maligno. Il cancro ai polmoni è considerato il più mortale tra tutti i tipi di cancro. E poi la malattia è spesso un tabù: siccome fra le persone colpite vi sono parecchi fumatori, nei pazienti si insinua spesso un senso di colpa. Ciò implica sovente una diagnosi tardiva, con con – seguente peggioramento della prognosi. I metodi moderni di trattamento che vanno dalla chirurgia alla radioterapia fino alla terapia farmacologica possono migliorare la qualità di vita delle persone colpite. Carcinomi a piccole cellule e carcinomi non a piccole cellule Che tipo di terapia adottare in caso di cancro ai polmoni dipende dal tipo di tumore e dalla sua diffusione. Il cancro ai polmoni viene classificato in carcinoma bronchiale a piccole cellule e carcinoma bronchiale non a piccole cellule. Il più raro carcinoma bronchiale a piccole cellule si presenta in circa il 15 percento dei pazienti affetti da cancro ai polmoni. Esso cresce molto rapidamente e produce subito metastasi.
Queste, in genere, al momento della diagnosi sono già penetrate nei tessuti circostanti, nelle ghiandole linfatiche e anche in altri organi. Il più frequente, il carcinoma bronchiale non a piccole cellule si riscontra nell’85 percento circa dei pazienti affetti da cancro ai polmoni. Rispetto all’altro tipo di carcinoma, esso cresce più lentamente e forma le metastasi più tardi. I tre sottogruppi più importanti sono: – carcinoma a cellule squamose (interessa circa il 40 percento) è il tipo di tumore più frequente – adenocarcinoma (35 percento) è la forma più frequente nei non fumatori – carcinoma bronchiale a grandi cellule (10 percento) È possibile prevenire il cancro ai polmoni? Il cancro ai polmoni, così come altre forme tumorali, non può essere prevenuto con certezza. La rinuncia al tabacco tuttavia può essere considerata la misura preventiva più efficace: smettere di fumare riduce del 90 percento il rischio di cancro ai polmoni nel corso dei 15 anni di vita successivi!
Scoprire la causa della tosse prolungata I fumatori sono abituati alla «tosse del fumatore» e per questo motivo non si rivolgono al medico. La tosse però è anche uno dei sintomi più frequenti del cancro ai polmoni. Sia ai fumatori che ai non fumatori si raccomanda una visita medica entro le due settimane successive alla comparsa di uno o più fra i seguenti sintomi: – tosse prolungata (non in caso di raffreddore o febbre) – peggioramento della tosse del fumatore – espettorato con sangue – dolori persistenti al petto – affanno anche durante attività leggere o in condizione di riposo – raucedine persistente – raffreddori o polmoniti frequenti e persistenti – perdita di peso involontaria, perdita di appetito e debolezza generale – febbre frequente senza un motivo apparente – gonfiore al volto o al collo – dolori alle ossa Questi sintomi possono indicare la presenza di un cancro ai polmoni, ma compaiono anche in presenza di altre malattie meno gravi. Pertanto non bisogna esitare troppo a lungo a chiedere una consultazione medica per accertare l’origine dei disturbi.
* da https://www.controcopertina.com
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antonio
speriamo solo che non faccia la fine del farmaco contro l’Epatite C che venne messo sul mercato a costi proibitivi (+ o – 60mila€ per un ciclo terapeutico di cura di 8/12 settimane).
Il ministro della salute di allora: Beatrice Lorenzin – del governo Letta – non fece nessuna mossa per poter ottenere a costi sostenibili la possibilità di fabbricarla in Italia – come fecero invece ben altre nazioni come l’India-
Ricordo come furono attivate “agenzie di viaggio per l’India con lo scopo di curarsi oppure acquistare quei farmaci che in Italia avevano costi proibitivi, al punto che diversi dovettero vendersi la casa oppure attivare un mutuo per sostenere quelle spese mediche che il servizio sanitario (S.S.N.) non permetteva – tranne a quei soggetti i quali affetti da tale patologia avevano, come dire: “un piede nella fossa!” .
Vedremo cosa sarà capace di fare ora questo governo del …”cambiamento”! …sai e risate!!
Riccardo
Che non faccia la fine di escozul