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Il Belgio di fronte al Coronavirus. Le proposte d’emergenza del Ptb

Dopo l’Italia e la Francia, il contenimento dei contagi da Covid-19 è entrato anche nell’agenda di governo in Belgio, dove – stando ai dati resi pubblici nella giornata di mercoledì 11 marzo da SPF Santé publique – vi sono stati 3 decessi e 314 casi confermati a seguito dei 4000 test effettuati sul territorio nazionale dall’inizio dell’epidemia. Nella giornata di martedì, sono stati registrati 47 nuovi casi su un campione di 639 persone sottoposte al test (29 nelle Fiandre, 7 a Bruxelles e 11 in Vallonia).

Ma in realtà, queste cifre potrebbero essere più alte perché non includono tutti i casi comprovati. “Per valutare la cinetica di un’epidemia, abbiamo due strumenti complementari: il primo è il numero di test e di casi positivi confermati dal laboratorio, e poi ci sono le valutazioni”, spiega il microbiologo di KULeuven Emmanuel André. “Ogni anno valutiamo l’epidemia di influenza e stimiamo il numero di casi sulla base di altri indicatori oltre al test. Operiamo con sistemi di campionamento rappresentativi dell’intera popolazione. Questo dà un’idea della dinamica dell’epidemia, sia che ci stiamo avvicinando al picco, sia che ci troviamo in una fase discendente. Queste stime saranno ottenute dal numero di risultati di laboratorio e dall’interpretazione epidemiologica della sorveglianza che viene messa in atto”.

A seguito delle ultime dichiarazione dei ministri della sanità federale e belga, rispettivamente Maggie De Block e Alain Maron, il Belgio ha stabilito il passaggio ad una fase 2 “rafforzata” con l’intensificazione dei test e una serie di raccomandazioni per limitare la propagazione del coronavirus sul territorio nazionale.

Nella riunione di martedì 10 marzo, il Conseil national de sécurité ha deciso per lo stop agli assembramenti di oltre 1000 persone in luoghi chiusi e invita a ricorrere, per quanto possibile, al tele-lavoro, mentre le scuole resteranno aperte. Nel frattempo, è in elaborazione un piano di ripartizione delle mascherine su tutte le entità territoriali.

Tuttavia, in virtù della storia politica ed amministrativa che caratterizza profondamente ancora oggi il Belgio, ogni regione ha optato per una propria politica di contenimento del contagio, così che le misure predisposte non sono tutte simili, non sono tutte della stessa proporzione e non seguono tutte le raccomandazioni del governo federale.

L’applicazione delle disposizioni emanate dal Conseil national de sécurité spetta pertanto ai governi regionali. Questo rischia di creare confusione e di incidere negativamente sull’efficace controllo della dinamica di propagazione dell’epidemia.

A questo rischio di confusione, si affianca la certezza dell’incapacità delle classi dirigenti nel far fronte a questa emergenza epidemiologica. Ma in alcuni casi si arriva quasi a rasentare la stupidità: è il caso di Bart De Wever, presidente del partito di destra Nuova Alleanza Fiamminga (N-VA), il quale, nella sua veste di sindaco di Anversa, ha dichiarato martedì sera che non intende vietare alcun evento “solo sulla base di un avviso”, a seguito delle disposizioni del governo federale.

Tutto ciò è il riflesso delle tensioni politiche nella coalizione di governo a livello federale, composto dall’N-Va e dal Partito Socialista francofono, un grande partito trasversale degli affari che condivide nella sostanza molte delle politiche neoliberiste di distruzione dello Stato sociale.

Il Partito du Travail de Belgique (Ptb) ha avanzato una serie di proposte d’emergenza.

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Di fronte a questa situazione in cui sembrano prevalere gli interessi della maggioranza di governo rispetto ai bisogni di sicurezza sanitaria e sociale della popolazione e, in particolare, delle fasce più deboli, il PTB propone una serie di misure per difendere la salute pubblica e i diritti dei lavoratori e per invertire la tendenza neoliberista delle politiche degli ultimi venti anni.

Il PTB richiede che il nostro Paese di accelerare nella lotta contro il coronavirus e oggi (11 marzo, ndt) presenta una proposta per mettere a disposizione le risorse necessarie nel contesto delle discussioni sul budget. “Le misure attualmente sul tavolo sono tutt’altro che sufficienti a proteggere le persone”, afferma Sofie Merckx, medico generalista e deputata del PTB. “Questo punto di vista è condiviso anche dagli esperti internazionali dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Dobbiamo agire ora, e mettere la salute pubblica al di sopra degli interessi economici a breve termine”.

Oggi, la Commissione Finanze della Camera esamina il progetto di legge sui “dodicesimi provvisori” per i mesi di aprile, maggio e giugno. Il PTB presenterà un emendamento al bilancio per creare fondi per finanziare un piano d’azione per il coronavirus. Il partito di sinistra prevede una prima tranche di 105 milioni di euro, incentrata sulla prevenzione, sull’ampliamento della capacità ospedaliera e su ulteriori finanziamenti della sicurezza sociale per proteggere i lavoratori direttamente o indirettamente colpiti dal coronavirus.

  1. Espandere le équipe di ricerca delle fonti e dei contatti

Per contenere il più possibile la diffusione del virus, occorre fare ogni sforzo per isolare e mettere in quarantena non solo le persone infette ma anche i loro parenti. “Nella città di Wuhan, più di 1.800 squadre epidemiologiche di almeno cinque persone sono state dispiegate a questo scopo”, spiega Merckx. “L’Organizzazione Mondiale della Sanità loda questo approccio rigoroso e raccomanda agli altri Paesi di fare ogni sforzo di questo tipo. Eppure, nel nostro Paese, le squadre responsabili di questo compito sono gravemente a corto di personale”.

Nel nostro Paese, la ricerca delle fonti e dei contatti delle persone infette è di competenza dei ministri della sanità regionali. Sofie Merckx continua: “Tuttavia, la legge speciale autorizza il governo federale, soprattutto in tempi di crisi sanitaria, ad adottare misure nazionali per la “profilassi”. In questo contesto, proponiamo di mettere a disposizione a livello federale le risorse necessarie per la costituzione di squadre epidemiologiche temporanee”.

La proposta del PTB prevede 250 squadre di 5 persone ciascuna da dispiegare localmente secondo le necessità. Queste squadre opereranno sotto l’autorità di un commissario federale per il Coronavirus, da nominare. Le squadre dovranno applicare le linee guida dell’OMS per la ricerca dei contatti e mettere in quarantena tutti i contatti ravvicinati delle persone infette.

  1. Aumentare la capacità degli ospedali

L’Organizzazione Mondiale della Sanità sottolinea anche la necessità di garantire un’adeguata capacità ospedaliera per affrontare i casi più gravi di contaminazione da coronavirus. “Il numero di letti per la terapia intensiva è fondamentale in questo senso, soprattutto per poter trattare al meglio i pazienti a rischio che soffrono di insufficienza respiratoria”, dice Merckx. Nel peggiore dei casi, il virologo Steven Van Gucht, presidente del comitato scientifico dei coronavirus, prevede da 2.000 a 3.000 ricoveri, di cui 500-700 in terapia intensiva. “Questo metterà un’enorme pressione sui nostri ospedali. Oggi ci sono solo 150 posti letto disponibili nel nostro paese per le persone infettate dal coronavirus. È urgente mettere a disposizione le risorse necessarie per espandere questa capacità ed essere pronti ad accogliere nuovi pazienti nelle migliori condizioni possibili”, afferma il PTB.

  1. Rafforzare la sicurezza sociale per i lavoratori interessati

Nella terza parte del suo piano d’azione, il PTB prevede ulteriori mezzi per rafforzare la sicurezza sociale. “I lavoratori non devono diventare vittime di questa crisi. Se sono direttamente o indirettamente colpiti dal coronavirus, devono poter beneficiare della massima protezione contro la perdita di reddito”, difende Sofie Merckx. Ciò significa potersi avvalere di diversi sistemi di previdenza sociale, come l’assicurazione sanitaria o le opportunità di disoccupazione temporanea. “La previdenza sociale è lì per ammortizzare gli shock in tempi di crisi”, aggiunge Merckx. “Tuttavia, deve essere sufficientemente finanziato, soprattutto quando questi finanziamenti sono stati sotto pressione per anni a causa della riduzione dei contributi previdenziali dei datori di lavoro da parte dei governi che si sono succeduti”.

Con il suo piano d’azione, il PTB mette sul tavolo una serie di misure costruttive che il partito di sinistra intende proporre per combattere questa epidemia. “Stiamo seguendo gli esperti sanitari internazionali che chiedono ai governi di agire con decisione il prima possibile”, conclude Sofie Merckx. “E possiamo essere d’accordo con la principale rivista scientifica The Lancet quando afferma che gli interessi economici a breve termine non devono avere la precedenza sulla tutela della salute pubblica”. Per questa prima serie di misure, il PTB si basa su diversi scenari previsti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e attuati a Wuhan, ad esempio. Per quanto riguarda le misure economiche, il partito di sinistra si ispira agli scenari definiti nel caso di una Brexit senza accordo.

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