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Turchia. I musicisti del Grup Yorum a processo. Un appello alla solidarietà

Il 20 maggio alle 14:20 si terrà il processo di Sultan Gökçek e Bergün Varan presso la 36ma Corte d’Assise di Istanbul. Il 6 giugno sarà la volta di Ali Aracı, sempre ad Istanbul.
Lo stato vuole accusare i membri di Grup Yorum di “terrorismo” perché suonano e cantano con il collettivo musicale di sinistra e si oppongono alle politiche fasciste e di terrore del Sultano.
Helin e Ibrahim sono diventati martiri anche per la libertà dei loro compagni in carcere.
L’ultima richiesta di Ibrahim è stato quella di desiderare la scarcerazione dei membri e la realizzazione dei concerti di Grup Yorum ad Istanbul.
Oggi vi chiediamo di mandare video e foto in solidarietà con i membri ancora in carcere per poter far sentire le nostre voci e sostenere le loro richieste legittime:
*Scarcerazione immediata di tutti i membri;
*Fine dei divieti dei concerti;
*Togliere i nomi dei membri di Grup Yorum dalle liste dei terroristi;
*Fine delle incursioni della polizia nel Centro Culturale Idil
LA SOLIDARIETÀ È UN’ARMA, USIAMOLA!
LA SOLIDARIETÀ È GARANTE DELLA VITTORIA!
ABBIAMO RAGIONE, VINCEREMO!
#FreeGrupYorum
Potete mandare video e foto tramite WhatsApp al numero +49.163.445.2918 o tramite email a  freegrupyorum@gmail.com e farcelo sapere per conoscenza a  comitatosolidalegrupyorum@gmail.com

Per saperne di più:

Il governo turco ha ucciso Helin Bolek

Continua la strage dei musicisti turchi

La polizia turca attacca il funerale e “arresta” la salma di Ibrahim Gokcek

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La morte di Helin #Bölek, Mustafa #Koçak e Ibrahim #Gökçek non deve lasciarci indifferenti. Sono morti rispettivamente dopo 288, 297 e 323 giorni di sciopero della fame, per denunciare l’assenza di libertà politiche in# Turchia. Helin e Ibrahim erano membri del #GrupYorum, famosissima band nata nel 1985, da sempre vicina alla causa dei lavoratori e degli oppressi. Privati della loro libertà – il loro centro culturale a Istanbul è stato oggetto di numerosi raid della polizia turca –, impossibilitati a esibirsi in pubblico dal 2016, hanno deciso di utilizzare il proprio corpo come prima usavano lo strumento musicale, per comunicare al mondo che in Turchia ci sono 30.000 prigionieri politici, tra cui centinaia di avvocati arrestati per aver difeso militanti politici perseguitati.

Con la morte di Ibrahim, il governo turco ha dato alla band la possibilità di esibirsi (per il 3 luglio), ma al funerale la polizia ha sparato lacrimogeni e caricato le persone accorse ad omaggiarlo: non sono mancati gli arresti tra membri della band e tra gli “avvocati del popolo”, persino il padre di Ibrahim è stato fermato dalla polizia. Gruppi fascisti hanno promesso di trafugare il corpo di Ibrahim per bruciarlo.

Non facciamo calare il silenzio su questa lotta eroica. Se delle persone sono disposte a lasciarsi morire, vuol dire che in Turchia – lo stesso paese a cui Ue e Italia consegnano miliardi e armi – l’oppressione ha raggiunto livelli insostenibili. I nostri soldi e i nostri armamenti in mano a #Erdogan finanziano il jihadismo internazionale, con il beneplacito di quegli stessi partiti che si infuriano per la liberazione di Silvia Romano.

Di fronte a questo enorme sacrificio dobbiamo pretendere che il governo italiano rompa ogni relazione con la Turchia, non possiamo renderci complici.

POTERE AL POPOLO! HA ADERITO ALL’APPELLO DEL COMITATO SOLIDALE GRUP YORUM. FALLO ANCHE TU!

Qui il link: https://www.facebook.com/ComitatoSolidaleGrupYorum/posts/116211073418445

#freegrupyorum

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