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Usa, “Dobbiamo Lottare come se avessimo già vinto!”

 Intervista al militante rivoluzionario afro-americano Dhoruba bin-Wahad.

Dhoruba bin-Wahad è stato un membro delle Pantere Nere e del Black Liberation Army.

Recentemente insieme ad altre ex-Pantere ed ex-combattenti del BLA ha scritto una lettera aperta ad alcuni influenti artisti musicali afro-americani.

Ha rilasciato una lunga intervista a I Mix What I Like, per cui ha scritto una precisa ricostruzione storica attraverso il prisma della sua esperienza diretta – “A History Through the life of Dhoruba Bin-Wahad con l’intento di offrire alcuni spunti di riflessione sull’oggi partendo dalla storia rivoluzionaria nera degli Stati Uniti e dalle strategie di annientamento perseguite dall’establishment statunitense.

Vista la lunghezza (oltre un’ora e mezzo) e la discorsività dell’intervista, abbiamo deciso di pubblicarne ampi stralci – a metà tra la sintesi e la “sboninatura” – dividendola per sezione tematiche. Qui offriamo la prima parte.

Dhoruba, insieme ad altri, costituisce il filo rosso di quella storia rivoluzionaria e delle categorie con cui si può analizzare il presente, sviluppatesi nel “ventre della bestia”, largamente sconosciuta alle nostre latitudini così come agli stessi giovani che da due mesi a questa parte stanno scendendo in strada negli Usa.

I media mainstream, anche quelli liberal o “radicali” bianchi che danno spazio anche ad attivisti e ricercatori afro-americane organici alla protesta, e comunque utili alla comprensione di ciò che sta avvenendo, tendono ad ignorare coloro che portano avanti il punto di vista di Dhoruba, la loro storia, le loro categorie. E ovviamente anche le proposte che portano avanti.

Intanto, le mobilitazioni – dopo l’invio di truppe para-militari federali da parte di Trump prima a Portland nell’Oregon e poi in altre città – sono nuovamente cresciute di estensione ed intensità questo fine settimana, dopo il picco conosciuto da Black Lives Matter.

La strategia attuata dall’amministrazione statunitense contro quello che a tutti gli effetti sta trattando come “nemico interno” – sia come regime discorsivo che come pratica repressiva – svela il vero volto del “fascismo americano” come l’aveva analizzato George Jackson nei suoi scritti in carcere nei suoi caratteri strutturali.

Buona lettura.

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Corte Suprema

Dhoruba richiama il carattere strutturale e strutturante di alcune istituzioni di potere, al di là chi sarà il prossimo inquilino della Casa Bianca e le nomine che effettuerà della Corte Suprema, relativizzando le differenze tra i democratici ed i repubblicani: “la corte suprema ha sempre dimostrato che il suo obiettivo principale e la base primaria per tutte le sue decisioni è la conservazione della repubblica americana è la conservazione della Stati Uniti – cosiddetta costituzionale – che significa la modifica o l’espansione o la riabilitazione del costrutto sociale del suprematismo bianco che struttura l’America. La corte suprema non abolirà mai il quadro istituzionale della supremazia bianca, possono modificarlo, possono riformarlo, lo possono far sembrare più appetibile, può anche essere un campione i diritti della classe subalterna nel fare questo, ma non cambieranno il paradigma del potere”(…)

Se guardiamo alla storia nessun appello di un prigioniero politico ce l’ha fatta attraverso qualsiasi tribunale distrettuale in America da quando abbiamo avuto prigionieri politici, negli ultimi 60 anni” (…)

Un altro esempio sulla corte suprema è la decisione riguardo ai nativi americani in cui hanno dichiarato che per gli Stati Uniti il trattato era vincolante per l’attuale amministrazione e che uno degli Stati – Oklahoma – ed una buona parte del territorio appartiene ancora agli indigeni e che gli Stati Uniti hanno violato il loro stesso accordo stabilito nel trattato, ma ovviamente lo hanno fatto con una nota che non cambia nulla, non cambia l’economia dello Stato, non cambia la struttura politica dello Stato, non restituisce ai nativi la terra – è una presa di posizione ma non fa nulla – lo dichiara e basta. Abbiamo un trattato e dobbiamo rispettarlo

Guerra al crimine e responsabilità degli eletti afro-americani

Diamo un’occhiata all’attuale sindaco di Chicago, nera e Lgbtq, una sorella eletta sindaco. Ci sono stati tutti questi commenti in passato su come Chicago avrebbe avuto un nuovo sindaco e avrebbe visto un nuovo giorno, eccetera, eccetera. Ora Trump è sul procinto di inviare agenti federali in diverse città, per reprimere e intimidire i manifestanti e dissidenti. Li ha inviati in Oregon, li ha inviati a Seattle, mandandoli a Chicago. Lei non sarebbe contraria all’invio di agenti anonimi a Chicago purché collaborino con le forze dell’ordine locali supportando gli agenti distrettuali nel perseguimento di crimini violenti. Ora sappiamo storicamente che Nixon ha usato la guerra al crimine come strumento politico per stabilire il suo controllo su una forza di polizia nazionale, fallendo. Il fine era creare una forza di polizia nazionale. Tutta quella roba era rivolta alla comunità nera, così come la successiva ‘guerra alla droga’ di Reagan è stato il meccanismo con cui la polizia è stata militarizzata, e si è sviluppato il complesso industrial-carcerario che crebbe in proporzioni gigantesche.

Tutti questi sforzi sono stati guidati da pubblici ministeri neri, guidati da funzionari politici neri, erano stati sostenuti da legislatori neri e da neri nel Congresso. Hanno portato alla devastazione che abbiamo nella comunità nera oggi, per militarizzare la polizia in una spirale di violenza senza restrizioni per il suo operato, hanno portato a tutte queste cose. Così ora ha detto questa donna che starebbe bene con Trump per l’arrivo di queste truppe nella sua città fintanto che lo faceva per legge. Kamala Harris era quello che ha riempito le carceri californiane di neri.”

Il ruolo della polizia e delle loro associazioni

Sai cosa è ridicolo in tutte queste cose, il dibattito se i parametri del dibattito hanno già sono stati impostati da individui fuorvianti come se fosse nostro dovere riformare la supremazia bianca. Ora non ho mai sentito il dovere dello schiavo di riformare la la piantagione schiavista. Il nostro lavoro è sfuggire dalla piantagione, è quello di ottenere andare via il prima, possibile non possiamo prescindere dalla piantagione” (…)

I poliziotti non sono lavoratori, sono agenti armati dello Stato e quindi i sindacati di polizia esercitano una quantità eccessiva di influenza sul processo politico. Per questo motivo i nostri prigionieri politici, sono in prigione, non a causa dei giudici federali ma a causa delle associazioni di polizia” (…)

I sindacati di polizia e le associazioni hanno pagato, nessuno poteva essere eletto in America in un contesto urbano a meno che non avessero la polizia dalla loro parte”. (…)

I prigionieri politici neri sono il cuore della questione per il trattamento degli afroamericani. La resistenza e la tradizione radicale va al cuore del nostro rapporto con le forze dell’ordine, quindi non esiste nessun giudice al mondo che abbia accolto le nostre istanze”. (…)

Obama non ha re-immaginato la polizia, poteva essere in grado di cambiare radicalmente un sacco di cose

Le guerre dell’Impero

Il periodo del Watergate si è verificato in un determinato momento storico, quando era diventato chiaro a tutti che la guerra in Vietnam era impossibile da vincere. Quasi il 63-64% degli americani pensavano che la guerra del Vietnam fosse sbagliata e nello stesso periodo sono stati rilevati all’opinione pubblica come i pretesti per l’aggressione fossero delle bufale.

La stessa cosa è successa con George Bush nel produrre le prove per la guerra in Iraq. Voglio che le persone capiscano che abbiamo ripetutamente attraversato questi momenti particolari nel tempo e in ogni momento i neo-liberali fuorviano il dibattito. Obama ha fatto la stessa cosa con la Libia, con Africom e droni e ‘sorveglianza’. Sono stati i neo liberali e i neo-con che lo hanno spinto Trump ad uccidere Suleimani e cercando di spingerlo ad andare in guerra con la Russia” (…)

A George Floyd hanno fatto quello che fanno in Palestina su base regolare, i poliziotti statunitensi sono addestrati da israeliani da forze di difesa speciali. La NYPD ha un ufficio a Tel Aviv

L’uso di truppe federali ieri e oggi

Negli ultimi tre mesi Trump ha usato tutti le agenzie federali per cercare di esercitare la sua presenza per le strade dell’America. Ha usato la guardia nazionale in cui li ha dispiegati in altri città contro la volontà degli eletti locali. Perché non ha una polizia nazionale”(…)

Nel 1971 quando formarono per la prima volta l’unità anti-terroristica congiunta. Era la squadra principale che era un’unità d’élite di investigatori e poliziotti che furono messi insieme apparentemente, avrebbero dovuto inseguire il crimine organizzato e il traffico di droga o il contrabbando di stupefacenti e tutta quella roba. Ha avuto molto sostegno da parte dei sindacati di polizia, la task force ha praticamente fatto ciò che voleva fare, e non aveva nessun controllo a livello locale

Martin Luther King

Martin Luther king era motivato dall’ideale e dai principi proprio come Malcolm X, sebbene quegli ideali e quei principi erano del suo background. Perché è venuto dalla chiesa, perché è venuto fuori da quella tradizione, da quella credenza e credeva che Dio fosse amore, e che se quello che tu ami è la libertà, e se ami abbastanza il tuo popolo, dio t’ascolta. Il sistema brucia sempre quegli individui che hanno abbandonato Martin e la sua visione. Martin morì combattendo per i diritti dei più, per la classe operaia colpita dalla povertà, per la maggior parte dei lavoratori emarginati e denigrati: dell’uomo nero che raccoglie la spazzatura. È morto lì, mentre era in lotta per i diritti degli uomini che raccolgono la spazzatura. Stava conducendo quella campagna su quel genere di povero, focalizzata sul proletariato urbano emarginato. Aveva capito la natura della supremazia bianca, ha capito la centralità della relazione con la gente della classe operaia e com’era questo Paese. Ascolta i suoi ultimi discorsi in cui prende di mira il capitalismo, L’America come il principale vettore di violenza nel mondo, ed in cui pende di mira l’imperialismo. È per quello che l’hanno ucciso in quel momento. E dopo tre quattro anni sono arrivati i leader del black power e le Pantere

George Jackson

George jackson fa un passaggio, in Col sangue agli occhi, dove parla del movimento fascista, in cui parla di essere in America in un momento storico fascista. Va bene ora e come 30 anni fa. Capisci cosa sto dicendo, quindi questo ci dice che quando un impero declina, quando un’economia affonda, quando una nazione che era il numero uno o qualunque cosa, inizia a declinare e non è qualcosa che accade all’improvviso durante la notte, è un processo ma potrebbero essere necessari 50 anni o 60 anni. Ma quando arriva il vero crollo storico, a volte è così.

E prende forma in poche settimane e mesi, tutto cade a pezzi come incoerente, implode. Così ci troviamo adesso e il motivo per cui ti ho inviato quell’articolo è per mostrarti che c’era in un altro momento storico, un movimento quando le cose avrebbero potuto essere radicalmente cambiate.”

Controrivoluzione ieri ed oggi

Il Watergate era una inezia rispetto a quello che l’FBI ha fatto alla comunità nera. Quello che hanno fatto alle 21 pantere della sezione di NY. Ora stiamo vedendo agenti federali in uniformi non marcate e automobili non contrassegnate che entrano nelle aree, hanno occupato intere aree di città in diverse e le proclamano ‘liberate’. Questi individui sono entrati e stanno strappando le persone dalle strade, gettandoli in vetture ‘anonime’, sequestrandoli e trattenendoli, poi rilasciandoli. Tutto questo ha avuto un precedente con il Cointelpro.

I ragazzi che sono in strada ora non sanno esattamente cosa diavolo sta succedendo a loro perché hanno un “movimento di hashtag”, non sanno cosa sia in arrivo e questo è solo l’inizio. Questo è il motivo per cui ho inviato questo a te, in modo che quando lo leggi tu possa vedere

quando formarono la task force, la gente del posto non aveva alcun controllo. E Trump cerca di distogliere l’attenzione, come fece Nixon

Fascismo

Ciò che sta facendo Trump è tipico del fascismo. I valori che esalta sono tipici del fascismo, come esaltare la natura della nazione e del correre sopra l’individuo su tutti. Il fascismo viene sempre dalla destra, non viene mai dalla sinistra e in effetti l’obiettivo del fascismo inizialmente è sempre stato a sinistra. Questi ragazzi non lo sanno, se non glielo diciamo. Ricordo l’espressione di un famoso artista afro-americano in un incontro recente quando ho detto che questo è il momento fascista, e lui ha detto: scusami fratello cos’è esattamente il fascismo?

Lettera agli artisti afro-americani

Stavano assumendo una postura contraddittoria in termini di politica e organizzazione, quando non hanno quel background o quell’esperienza si sentivano ugualmente a loro agio pontificando. Penso che sia positivo che siano disposto a impegnarsi sì, ecco perché questo è il motivo per cui abbiamo scritto la lettera. Non li abbiamo attaccati o non siamo stati accusatori o niente del genere. Abbiamo utilizzato la nostra reputazione nel nostro background, dicendo: amico, dobbiamo parlarti e perché voi ragazzi potete giocare un ruolo storico proprio ora che sai che ci sono ragazzi nelle strade. Perché hai un importante ruolo, perché la storia ti giudicherà, proprio come ci giudicherà tutti ora. Non hai mai visto Mohamed Ali entrare o Harry Belafonte con un microfono in faccia, dicendoti cosa dovrebbe fare Martin Luther King e cosa dobbiamo fare e come dobbiamo farlo e come non dobbiamo farlo. Ma li hai visti alla destra di king mentre stava marciando. Se avevi bisogno di un piano per arrivare da qualche parte, Harry è l’uomo. Se si voleva organizzare un evento a Selma quello è l’uomo che ci ha aiutato a realizzarlo. Questo è il loro ruolo ora e questo è quello che stavo cercando di far conoscere loro. Sai che non è che non hai un ruolo, è solo che hai un ruolo del genere, un ruolo significativo che non ti rendi nemmeno conto in questo momento. Perché hai un movimento che è mobilitato, ma non è organizzato e la parte organizzata di questo movimento, li sta mettendo in contatto con la loro storia radicale. Una volta entrati in contatto con questa tradizione radicale, ed il nemico sta facendo tutto il possibile per impedirlo.”

Defund The Police e controllo comunitario della Polizia

Hai un movimento che si chiama movimento di liberazione nero, dai ossigeno e lo spazio per riformare la supremazia bianca e le persone potrebbero farsi avanti e dire” (…)

Avremo la formazione di una sensibilità per ottenere più ufficiali neri sulle forze di polizia, faremo tutta quella merda che hanno fatto beh, ma per essere onesti ad alcune di queste generazioni più giovani e persino alla mia generazione ma, in particolare, le giovani generazioni che direi che stanno soffrendo un livello di propaganda che il mondo non ha mai visto non hanno, non hanno un accesso immediato a chi è testimonia della storia rivoluzionaria” (…)

La smilitarizzazione della polizia è parte integrante del decentramento. Abbiamo bisogno del controllo comunità del controllo della sicurezza pubblica. Reinventare le forze dell’ordine in base alle nostre capacità, controllarle in base al nostro paradigma di potere e allo stesso modo dobbiamo affrontare il complesso industriale della prigione. Che cosa faremo con oltre a un milioni di uomini e donne di colore che escono dalle carceri. Cosa ne facciamo di loro nella comunità nera quando siamo sotto-finanziati, non abbiamo soldi, c’è gentrificazione, quando avere un alloggio è complicato e la disoccupazione è alle stelle. Cosa faremo con tutti questi fratelli neri e traumatizzati dal carcere, quando tornano noi. È per questo che dobbiamo farlo, lottare come se avessimo già vinto, perché dobbiamo capire il istituzioni che siamo pronti a creare.”

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