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Bolivia. A rilento i risultati elettorali

Rinviata più volte, la data delle elezioni è stata fissata per ieri 18 ottobre, nonostante anche  la Bolivia sia alle prese con la pandemia di Covid e con un bilancio di 140.000 contagi e 8.000 morti su poco più si 11milioni di abitanti.
Il Tribunale supremo elettorale ha indicato la chiusura dei seggi alle 17 (le 23 italiane) e, per evitare affollamenti, ha disposto che gli elettori si rechino ai seggi, osservando i protocolli di sicurezza, di mattina o di pomeriggio, secondo l’ultima cifra del documento di identità. Ma proprio a causa delle misure antiCovid le operazioni sono procedute a rilento e con lunghe file ai seggi.
Nella giornata di ieri circa 7,3 milioni di boliviani, dopo il colpo di Stato che ha deposto e costretto all’esilio Evo Morales, sono stati chiamati ad eleggere il nuovo presidente della repubblica ed i membri dei due rami del Parlamento in un clima di forte polarizzazione fra la sinistra del Mas (Movimento Al Socialismo) di Luis Arce fedele a Morales e la destra golpista. In mezzo i centristi di Carlos Mesa.
I sondaggi hanno anticipato una vittoria del Mas sia alle legislative che alle presidenziali. Ma se alcuni hanno previsto che Arce chiuderà la partita al primo turno, altri hanno sostenuto che il nome del presidente uscirà da un ballottaggio fra il candidato della sinistra e, forse, il centrista Mesa.

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