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Il Mali rischia di diventare l’Afghanistan di Parigi… e dell’Italia

Nella giornata di ieri miliziani armati hanno attaccato con autobomba contro un convoglio del contingente militare francese in Mali nel quadro della operazione “Barkhane”. A riferirlo è l’Agenzia Nova news.

L’attacco è avvenuto nella località di Kaigourou, nella regione di Gossi. Secondo le prime testimonianze diversi militari francesi sarebbero stati feriti. Un funzionario militare maliano e un funzionario eletto locale, parlando a condizione di anonimato all’AFP, hanno riferito di tre soldati francesi feriti. I soldati feriti sono stati ricoverati nell’ospedale della base militare di Gao.

L’attacco è stato sferrato per le strade della città ed è stato seguito da pesanti scambi di arma da fuoco. Truppe dell’esercito francese sono arrivate in gran numero sul luogo dell’attacco mentre testimoni locali hanno confermato a “France24” che sono stati dispiegati numerosi elicotteri.

La Base Operativa Avanzata (Boa) di Gossi è una delle principali basi militari francesi in Mali. Situata nel centro-sud del Paese e nelle immediate vicinanze della “zona dei tre confini” (fra Mali, Niger e Burkina Faso), secondo il ministero della Difesa francese questa base funge da guida per le operazioni di contrasto ai gruppi terroristici e vuol essere un “polo di stabilità regionale”.

La base è già stata colpita in un attacco lo scorso 14 marzo, quando un veicolo della forza Barkhane era stato danneggiato da una forte esplosione avvenuta a nord di Gossi, senza però provocare vittime.

Ma la situazione di conflitto in Mali, dove la Francia intende mantenere i propri soldati nonostante i rapporti con la nuova giunta di governo siano di totale contrapposizione, coinvolge anche l’Italia ormai presente con i propri soldati sia in Mali che in Niger.

Secondo l’Agenzia Nova le prime unità militare italiane giunte in Mali si sarebbero stanziate inizialmente nell’area di Menaka, non lontano dal confine con il Niger, dove è presente una base avanzata temporanea delle forze armate francesi.

Un osservatore attento come Antonio Mazzeo segnala che La partecipazione italiana alla Task Force Takuba in Mali è stata decisa e finanziata dal Parlamento il 16 luglio 2020 ma ha preso il via semi-segretamente solo nei primi giorni di marzo di quest’anno. Top secret le attività militari e le regole d’ingaggio autorizzate.

Sempre secondo France 24 Sabato scorso, le forze militari europee inquadrate nella operazione “Takuba” (dove sono presenti anche le forze militari del contingente militare italiano) sono state prese di mira. Una unità di soldati della Repubblica Ceca è stata presa di mira da un ordigno esplosivo improvvisato a Ménaka.

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