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“Giù le mani da Cuba socialista”. Corteo a Roma

Una giornata di festa conquistata, al grido de “le strade sono dei rivoluzionari”, è quella andata in scena ieri mattina per le strade dell’Aventino.

Un corteo di alcune centinaia di persone è infatti sfilato da piazza Santa Prisca, punto di ritrovo del concentramento inziale, fino all’Ambasciata di Cuba in Italia, alla presenza dell’ambasciatore e di tutto il corpo diplomatico.

Una mattinata di solidarietà internazionalista importante, organizzata da numerose associazioni, movimenti, sindacati, partiti, che ha ribadito il pieno appoggio al processo rivoluzionario in corso nell’isola guidato dal legittimo Presidente della Repubblica di Cuba Miguel Diaz-Canel.

Alle musiche di festa e di lotta tipiche sia dell’esperienza cubana, sia del Sudamerica, il corteo una volta giunto sotto i cancelli dell’Ambasciata ha lasciato spazi a numerosi interventi, delineando una linea di resistenza e solidarietà al popolo cubano.

Di ben misero “spessore” invece la piazza concessa agli anticastristi riuniti in piazza del Popolo, ridotta a poche decine di unità disperse tra i turisti passanti. Una differenza che segna il punto di chi siano realmente le strade e della forza che ancora la Rivoluzione riesce esprimere a 62 anni dalla cacciata dei servi imperialismo yankee dall’Isola.

Di seguito, il comunicato unitario degli organizzatori e una serie di scatti della mattinata.

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Oggi (ieri, ndr), 26 luglio, una mobilitazione unitaria di alcune centinaia di persone si è concentrata da metà mattina in piazza Santa Prisca e si è diretta di fronte all’Ambasciata di Cuba dietro lo striscione unitario: “Giù le mani da Cuba socialista“.

La determinazione degli organizzatori ha permesso di sottrarre agli anticastristi la piazza in cui gli era stato inizialmente concesso un presidio: dopo due settimane di mobilitazione e grazie anche al supporto di intellettuali, artisti e attivisti, i solidali con Cuba hanno ottenuto di poter manifestare il loro supporto a Cuba proprio in quella stessa piazza.

Il breve corteo si è concluso di fronte alla rappresentanza diplomatica, sotto la quale i vari interventi hanno ribadito l’imprescindibile solidarietà a Cuba e la difesa della sua sovranità, tra slogan rivoluzionari e l’inno di Cuba. Una folta delegazione di cubani residente nel nostro Paese ha poi contribuito a ribadire il suo appoggio con determinazione, accanto alla grande presenza di giovani compagni e compagne.

Nel frattempo, il personale diplomatico ha accolto con entusiasmo il sostegno dei tanti solidali, srotolando una grande bandiera cubana lungo la parete dell’edificio e portando il contributo dell’ambasciatore José Carlos Rodríguez Ruiz, il quale ha usato parole inequivocabili contro le ingerenze nordamericane e chi le appoggia, e contro l’atteggiamento dei media teso a stravolgere la realtà nel Paese.

L’ambasciatore ha ribadito, poi, la salda volontà di resistenza che contraddistingue l’Isola che ha aiutato tanti popoli nei momenti più duri del picco pandemici, tra cui il nostro Paese.

La Rivoluzione cubana, che ha visto il suo primo atto proprio nel 26 luglio del 1953, ha certamente aiutato l’isola a liberarsi dalla dittatura, ma ha anche lanciato un messaggio di speranza a tutto il mondo, un messaggio che tuttora diffonde e che va difeso.

Sappiamo che l’attacco a Cuba sarà un lungo campo di battaglia, considerata l’intenzione della nuova amministrazione Biden di proseguire il solco già scavato da Trump. Ma, come ha dimostrato l’iniziativa di oggi, Cuba non è sola.

Sta a tutti e tutte continuare a vigilare e a contrastare le provocazioni di coloro che vogliono sfruttare le difficili condizioni, dovute al sessantennale embargo statunitense, per delegittimarne la sua dirigenza politica e il corso politico socialista.

ASSOCIAZIONI E MOVIMENTI IN SOLIDARIETÀ CON CUBA

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