Comunicato della RIAPPECH del 1 settembre del 2021
La Rete Internazionale di Appoggio ai Prigionieri Politici in Cile (RIAPPECH), allerta l’opinione pubblica sul viaggio in quattro capitali europee, del presidente dello Stato repressore cileno: Sebastián Piñera.
Di fatto, la RIAPPECH denuncia e ricorda:
• che nell’ottobre 2019, di fronte a un’ondata di proteste e manifestazioni di massa, contro la disuguaglianza esistente in Cile, (uno dei paesi con la peggiore distribuzione del reddito al mondo), Piñera e il suo governo hanno risposto con una dura repressione che ha lasciato una trentina di morti, 460 persone mutilate con lesioni agli occhi e più di 8.800 denunce per “reati commessi da agenti statali”, secondo un rapporto della Procura Nazionale. Queste denunce sono state confermate dai rapporti delle Nazioni Unite, di Amnesty International, della Commissione Interamericana sui Diritti Umani, di Human Rights Watch e dell’istituto Nazionale di Diritti Umani;
• che tiene in carcere centinaia di prigionieri politici e più di 3 000 perseguitati dalla giustizia al servizio della repressione: studenti e lavoratori vittime di montaggi di carabineros e PDI durante l’esplosione sociale;
• che sotto la sua amministrazione i militari sono scesi di nuovo in piazza per prendere il controllo dell’ordine pubblico, partecipando alla brutale repressione delle manifestazioni;
• che oltre all’epidemia e alla pandemia, il Cile detiene il record mondiale per la nazione che ha limitato i diritti dei cittadini per più tempo attraverso il coprifuoco;
• che durante il suo mandato si sono verificati sia il maggior numero che le più gravi violazioni dei diritti umani dal ritorno alla democrazia;
• che è stato l’unico Capo di Stato, dopo Pinochet, a parlare di guerra contro il suo stesso popolo;
• che ha rafforzato la militarizzazione dell’Araucanía e represso violentemente il popolo Mapuche;
Questa visita in Europa, prevista per giugno 2020, ha dovuto essere sospesa dopo una serie di critiche a seguito della cattiva gestione del Covid-19 che il Paese stava affrontando e su segnalazione delle sue rappresentanze diplomatiche che temevano le manifestazioni e le proteste dei difensori dei diritti umani nelle capitali europee che avrebbe visitato.
Va ricordato che durante il primo anno del suo governo ha cercato di mettere in campo una strategia per posizionarsi all’estero, tuttavia, come ha riconosciuto il suo stesso governo, questa strategia è andata in pezzi dopo aver dovuto sospendere l’organizzazione dei vertici APEC e COP25 a causa dell’esplosione sociale nell’ottobre 2019.
Secondo fonti del governo cileno, Piñera prevede di visitare, tra il 3 e il 12 settembre, l’Italia, la Francia, la Spagna e l’Inghilterra e non visiterà, come inizialmente previsto, l’ex Presidente e Alto Commissario delle Nazioni Unite per la Diritti umani, Michelle Bachelet, a Ginevra.
RIAPPECH avverte l’opinione pubblica che Piñera molto probabilmente assumerà il controllo e si approprierà della Convenzione Costituente come se questo fosse un suo successo, ma non lo è.
Se oggi il popolo cileno sta redigendo una nuova Costituzione, è grazie alla mobilitazione e alla rivolta sociale di tutti i settori – tranne la destra – a partire da ottobre 2019. Così, il 25 ottobre 2020, si è tenuto il plebiscito di ingresso al Processo Costituente, dove l’opzione “Approvo” una nuova Costituzione ha ottenuto il 78,27%.
In pochi giorni il popolo cileno ha ottenuto ciò che i partiti politici non sono stati in grado di fare in 30 anni di governo: Buttare nella spazzatura la costituzione Pinochet.
Piñera sarà ricordato come uno dei peggiori presidenti della storia del Cile, sia per la sua triste prestazione in materia di diritti umani, sia per gli alti livelli di corruzione della classe politica, delle forze armate e dei carabineros, degli uomini d’affari, dei giudici e dei pubblici ministeri al servizio del potere politico e del potere esecutivo, sia per gli alti livelli di povertà e disuguaglianza in cui si trova il popolo cileno, sia per la forte repressione a cui è stato sottoposto il popolo mapuche.
Per tutte queste ragioni e molte altre che renderebbero troppo lungo questo comunicato :
Facciamo appello agli europei a dichiarare Piñera PERSONA NON GRATA
La nostra organizzazione esige la liberazione di tutti i prigionieri politici in Cile.
Appoggiamo il progetto di Indulto Generale senza limitazioni
Contatto: riappech@gmail.com
i * : Varie organizzazioni sociali cilene e internazionali hanno presentato il 29 aprile 2021, un’accusa davanti alla Corte Penale Internazionale de L’Haya affinché il presidente del Cile, Sebastián Piñera, sia messo sotto giudizio per i crimini di lesa umanità commessi durante le manifestazioni di massa di ottobre 2019, la cosiddetta “esplosione sociale”.
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