E così abbiamo pure la nuova variante Sudafricana più contagiosa e con 32 mutazioni. Per ora, pare sia circoscritta al solo Sudafrica ma almeno tre casi sono già stati segnalati in Belgio, Israele e ad Hong Kong.
Ma, si sa, nel mondo interconnesso del capitale globale tutto si sposta velocemente da un luogo all’altro e – come è già avvenuto per la variante Delta – anche questa nuova variante del Covid-19, incurante delle draconiane circolari del ministri degli interni, passerà allegramente(si fa per dire) le frontiere degli Stati con il serio rischio di nuove ondate pandemiche o, comunque, di prolungare, per chissà quanto, quella già in atto.
A fine ottobre l’Organizzazione Mondiale della Sanità aveva avvisato che la pandemia di Covid «si trascinerà anche nel 2022» perché i Paesi più poveri non ricevono i vaccini di cui hanno bisogno. Bruce Aylward, ricercatore di punta dell’OMS aveva rilanciato l’appello a donare le dosi a chi ne ha bisogno.
Proprio in Africa, ad esempio, è stato vaccinato meno del 5% dell’intera popolazione del continente. Persino quei noti “filantropi” del Fondo Monetario Internazionale avevano avvertito “occupiamoci dei paesi poveri o la pandemia non finirà”.
Niente da fare, perché l’11 marzo di quest’anno, i Paesi più ricchi e potenti del WTO(L’Organizzazione mondiale del commercio), completamente succubi delle grandi lobbies farmaceutiche e dei loro giganteschi interessi speculativi sul covid, hanno detto un bel NO alla deroga sui brevetti per la produzione di vaccini Covid. In testa ai contrari alla deroga gli USA, il Regno Unito e la Commissione UE.
Sulla stessa posizione, i 27 Stati membri dell’Unione Europea, Italia compresa. Si perchè, la settimana prima, 67 organizzazioni avevano firmato una lettera aperta proprio a Mario Draghi perché sostenesse la sospensione chiesta da India e Sudafrica, che a causa dei brevetti, non possono produrre le dosi su larga scala.
Ma il nostro superbanchiere nonché supercommissario per conto della Troika, ovviamente, ha fatto orecchie da mercante.
Ed ecco che, dopo la variante indiana, ora è il turno della variante sudafricana, che parrebbe essere più potente, contagiosa e, forse, più refrattaria ai vaccini della precedente variante Delta. Per ora si sa che la nuova variante “B11529” ha 32 nuove mutazioni nella sola proteina spike SARSCoV2, la parte del virus che la maggior parte dei vaccini usa per innescare il sistema immunitario contro il Covid.
Le mutazioni nella proteina spike possono influenzare la capacità del virus di infettare le cellule e diffondersi, ma rendono anche più difficile per le cellule immunitarie attaccare l’agente patogeno. Tuttavia, nei casi rilevati fino ad oggi, sia in Sudafrica che altrove, i sintomi manifestati appaiono di lieve entità e comunque non gravi.
Il dottor Tom Peacock, un virologo dell’Imperial College di Londra, ha pubblicato i dettagli della nuova variante su un sito web di condivisione del genoma , osservando che “la quantità incredibilmente alta di mutazioni spike suggerisce che ciò potrebbe essere motivo di vera preoccupazione”.
In una serie di tweet, Peacock ha affermato che “molto, molto dovrebbe essere monitorato a causa di quell’orribile profilo di picchi”, ma ha aggiunto che potrebbe rivelarsi uno “strano cluster” che non è molto trasmissibile. “Spero che sia così”, ha scritto [1].
Intanto l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha designato il nuovo ceppo “B11529” come una “variante preoccupante ad alta priorità di classificazione dei rischi” e gli ha dato il nome greco “Omicron”.
[1]https://www.theguardian.com/world/2021/nov/24/scienti
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