Menu

Guerra in Ucraina/26. Il fronte si riposiziona nel sud. Ucciso un volontario italiano nel Donbass. Raid ucraino in Russia. A Mariupol è caccia ai miliziani di Azov

Il fronte militare

Un volontario italiano, Edy Ongaro, nome di battaglia “Bozambo”, che dal 2015 combatteva nella Brigata Prizrack con le milizie popolari delle Repubbliche del Donbass è stato ucciso in combattimento.

“La Russia non si sta ritirando, si sta riposizionando, raggruppando e rafforzando” ha dichiarato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, presentando il suo rapporto annuale per il 2021. Le truppe russe stanno lasciando l’area di Chernobyl riferisce l’agenzia nucleare statale ucraina, secondo cui mentre alcuni militari rimangono ancora nel sito nucleare, la maggior parte si sta dirigendo verso il confine bielorusso.

L’Agenzia atomica delle Nazioni Unite (Aiea) sta indagando sulle indiscrezioni riportate da fonti ucraine, secondo cui i soldati russi che sono andati via da Chernobyl sarebbero stati ricoverati per l’esposizione alle radiazioni. L’ Aiea ha riferito di non poter confermare le affermazioni della compagnia elettrica statale ucraina Energoatom e che intende effettuare una valutazione indipendente.

Lo Stato maggiore delle forze armate ucraine segnala – come riferisce l’agenzia ucraina Unian – un continuo ritiro, seppure parziale, dell’esercito russo dal nord della regione di Kiev verso il confine con la Bielorussia.

La Russia aveva annunciato che questa settimana avrebbe ridotto l’attività militari su Kiev e Tcherniguiv per concentrare la sua potenza di fuoco nelle regioni di Donetsk e Lugansk, nell’est dell’Ucraina.

Questo scenario – secondo l’analisi del Pentagono – lascia presagire un conflitto prolungato, che potrebbe durare mesi.

Fonti russe hanno confermato che le forze di Kiev hanno lanciato un attacco contro la città russa di Belgorod, che si trova a meno di 50 km dal confine settentrionale ucraino, provocando l’incendio di un deposito di petrolio. Secondo la Ria Novosti, sono stati colpiti otto serbatoi di benzina e gasolio, mandando in fiamme duemila metri cubi.  Si tratta del secondo raid ucraino sul suolo russo dall’inizio della guerra a fine febbraio.

Secondo il governatore regionale Vyacheslav Gladkov, il raid è stato sferrato da due elicotteri ucraini che sono penetrati in territorio russo volando a bassa quota. “Non ci sono feriti”, ha aggiunto, precisando che i pompieri sono in azione e “non c’è minaccia per la popolazione”. La zona è stata evacuata e i residenti sono stati trasferiti in un centro sportivo.

La Russia ha annunciato l’apertura per oggi di un nuovo corridoio umanitario per evacuare i civili da Mariupol, purché le autorità ucraine diano conferma scritta. Lo ha riferito in conferenza stampa il capo del Centro di controllo della difesa nazionale russo, Mikhail Mizintsev.

Il presidente ucraino Zelensky, in un nuovo messaggio video ha dichiarato di aver licenziato due alti funzionari della sicurezza ucraina, che ha definito “traditori”. ” Non ho tempo di occuparmi di tutti i traditori, ma un po’ alla volta saranno tutti puniti”, ha detto Zelensky, che ha fatto due nomi, aggiungendo che “coloro che infrangono il giuramento di fedeltà al popolo ucraino…verranno inevitabilmente privati dei loro gradi militari”, ha aggiunto il leader ucraino, senza specificare oltre.

*****

A Mariupol è caccia agli ufficiali del battaglione Azov e ai combattenti stranieri

E’ confermato dai documenti ritrovati e mostrati in un video, ma anche dallo Stato Maggiore ucraino, che tra i membri del battaglione Azov uccisi mentre cercavano di fuggire da Mariupol c’è il vice comandante del reggimento, il tenente Palamar “Kalina”. Alcuni esponenti di alto rango delle milizie di Azov e dell’Ucraina hanno cercato di fuggire da Mariupol con due elicotteri, ma sono stati abbattuti da un Stinger americano catturato dai combattenti delle Repubbliche del Donbass. Il comandante delle forze della Repubblica di Donetsk, Eduard Basurin ha detto che i mercenari stranieri che si trovano ancora a Mariupol non avranno lo status di prigioniero di guerra e, di conseguenza, saranno semplicemente eliminati.

I miliziani dell’Azov sono asserragliati nell’acciaieria Azovstal.  L’impianto è vastissimo ed è strutturata in un insieme di edifici, ciascuno dei quali nasconde camminamenti sotterranei, bunker, cunicoli di varia profondità che non consentono l’eliminazione dei miliziani attraverso i bombardamenti aerei.

Il complesso industriale, ultimo bastione dell’Azov, verrà rastrellato per sezioni attraverso tecniche di assalto miste a lancio di esplosivi. E’ possibile che anche quando la città sarà conquistata, in questa zona i combattimenti si protrarranno a lungo.

Il capo della Repubblica Popolare di Donetsk (DPR) Denis Pushilin ha ordinato la formazione di un’amministrazione cittadina a Mariupol, con un decreto pubblicato ieri sul sito web della DPR. Pushilin ha anche dato istruzioni al capo dell’amministrazione della città di Mariupol di assicurare lo sviluppo e l’approvazione di un regolamento relativo all’amministrazione della città, alla sua struttura e al personale. Il decreto ordina anche la creazione di amministrazioni distrettuali a Mariupol, compresa la nomina dei loro capi. Il decreto è entrato in vigore ieri.

******

Negoziati

È atteso oggi un nuovo round in videoconferenza dei negoziati di pace fra le delegazioni di Mosca e Kiev per trovare una soluzione diplomatica alla guerra in Ucraina. I colloqui odierni si svolgeranno mentre proseguono gli sforzi per evacuare i civili da Mariupol. Il governatore regionale di Luhansk, Serhiy Gaidai, intanto ha annunciato che tre treni dedicati all’evacuazione della popolazione civile partiranno oggi dalle regioni di Luhansk e Donetsk, diretti verso Leopoli e Lozova, nella regione di Kharkiv. Il membro della squadra negoziale ucraina e capo del gruppo parlamentare del partito di governo Servo del popolo, David Arakhamia, ha affermato che i colloqui si concentreranno sulla bozza di accordo di pace che Kiev ha presentato nell’ultima tornata negoziale che si è svolta in settimana a Istanbul.

******

Putin firma il decreto per pagamento del gas in rubli, ma da metà aprile o da inizio maggio

Il decreto firmato dal presidente russo Putin sul pagamento del gas in rubli, non significa che già da domani qualcuno dei clienti di Gazprom possa rimanere senza gas. L’azienda dovrebbe ricevere i primi pagamenti del gas in rubli in base ad alcuni contratti nella seconda metà di aprile e in base ad altri a maggio, ha precisato una fonte all’agenzia russa Ria Novosti. “In alcuni contratti, i pagamenti per il gas di aprile iniziano nella seconda metà del mese, in altri a maggio”, ha spiegato la fonte. Il decreto firmato Putin, sul pagamento del gas in rubli, prevede che alcuni pagamenti possano essere effettuati anche con valute diverse. La Tass ha pubblicato il testo integrale del decreto, in cui, al comma 9, si legge che la “Commissione governativa per il controllo degli investimenti esteri potra’ rilasciare autorizzazioni” a “pagare le forniture di gas naturale senza rispettare la procedura prevista dal presente decreto”.

“E’ inaccettabile, i contratti sono definiti in euro e in dollaro e non è fattibile una riconversione dei pagamenti in rubli” ha replicato il premier italiano Draghi sul tema dei pagamento del gas russo in rubli, come proposto dal presidente Putin.

 

 

 

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

1 Commento


  • Giancarlo staffo

    Il compagno Edy Ongaro caduto in combattimento nel Donbass é stato un miltante antifascista molto noto e stimato nel Nordest.
    Il suo sacrificio merita di essere ricordato e onorato da tutti i compagni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *