Tra l’mercoledì, ieri otte e ieri sera, tre diversi attacchi di missili russi su vari tipi di bersagli in Ucraina. Di quello che è in corso al momento è inutile parlare, perché non ne conosciamo ancora portata e conseguenze – sembrerebbero implicati solo i Geran, ma contro cosa non è ancora chiaro. Non sembra, ad ogni modo, un attacco particolarmente imponente.
Molto più serio è stato quello di ieri, che ha preso di mira bersagli militari in prossimità della linea del fronte (depositi di carburante, depositi di munizioni e simili). Ovviamente non è possibile sapere con certezza cosa sia stato colpito e con che risultati.
Stanotte e stamattina presto l’attacco più importante: una doppia ondata di missili su infrastrutture energetiche, installazioni industriali e sistemi di difesa aerea a Kiev, Kharkiv, Odessa, Nikolaev, Dnepropetrovsk, Ivano-Frankivsk, Lviv, Vinnitsa e Khmelnytsky, in pratica tutto il paese.
Come già avvenuto in precedenza i primi missili a dirigersi sui bersagli sono stati dei decoy, per rivelare le posizioni dell’antiaerea ucraina. Stavolta però non si tratta di vecchi missili riadattati ma di sistemi specifici, gli E95M (uno è in foto, mi spiace per la qualità bassa ma vanno piuttosto veloci) sviluppati dalla ditta Eniks di Kazan’ (qui la descrizione del prodotto, convenientemente anche in inglese, con una foto più chiara: https://enics.aero/en/products-2/aerial-target-e95m/).
Gli E95M sono stati sviluppati per l’addestramento dei sistemi contraerei sia fissi che portatili dell’esercito russo, ma possono anche servire ad attirare la contraerea ucraina; sono in grado di simulare la traccia radar di un certo numero di armamenti, dai missili agli aerei agli elicotteri.
Non sono armati, ma lo sono i missili della seconda ondata che li seguono, che entrano in azione una volta che la contraerea ha ingaggiato gli E95M e probabilmente li ha anche abbattuti, visto che non è importante che sopravvivano (né credo che lanciati così in profondità siano in grado di tornare alla base).
Una volta che la posizione della contraerea è stata individuata è facile eliminarla. Fonti ucraine e russe parlano di almeno quattro batterie di difesa aerea eliminate. Non sono ovviamente in grado di confermare la cosa, ma di certo i sistemi di difesa aerea di Odessa sono stati smantellati in larga parte.
Infine, sempre ieri mattina, si è ripetuto l’incidente dell’S-300 ucraino che, fallito il bersaglio, continua a volare. Stavolta però non è finito in Polonia ma a Gorbakha, nel distretto di Ivanava, regione di Brest. Insomma, in Bielorussia. Cosa potenzialmente piuttosto pericolosa, visto che poteva fornire un’ottima scusa per intervenire direttamente nel conflitto.
Invece i bielorussi se la sono giocata sportivamente, dichiarando di avere abbattuto il missile una volta entrato nello spazio aereo bielorusso, e che i frammenti caduti nei campi non hanno provocato né danni né vittime. L’ambasciatore ucraino è stato convocato al Ministero degli esteri a Minsk e gli è stato chiesto di assicurarsi che la cosa non si ripeta.
* da Facebook
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AURELIO spoto
Come dice un vecchio proverbio : Missili a Capo d’Anno, Missili tutto l’Anno !
Chi. ben comincia è già a metà dell’opera !