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Stati Uniti con il fiato sospeso per l’arresto di Trump

Donald Trump dovrebbe consegnarsi alle autorità giudiziarie martedì prossimo 4 aprile.  Un gran giurì del tribunale di New York ha votato per l’incriminazione dell’ex presidente Usa per aver comprato nel 2016 il silenzio dell’attrice porno Stormy Daniels affinché mantenesse segreta una loro relazione.

Il Time riferisce che  i funzionari dell’intelligence hanno registrato un aumento della retorica violenta dopo che la notizia del possibile atto d’accusa si è diffusa il 18 marzo, con la maggior parte delle minacce rivolte alle forze dell’ordine, ai giudici e ai funzionari governativi di New York.

Diverse agenzie della sicurezza hanno discusso potenziali piani di sicurezza per le vicinanze del tribunale penale di Manhattan. Il dipartimento di polizia di New York ha comunicato ai suoi 36.000 agenti di essere mobilitati e pronti a rispondere a qualsiasi potenziale protesta o disordini

Trump è il primo presidente o ex presidente della storia americana a essere incriminato. Nei suoi confronti pendono oltre trenta capi di accusa per frode aziendale. L’ufficio del procuratore ha contattato i legali di Trump per la consegna dell’ex presidente, che dovrà presentarsi in tribunale a Manhattan, presumibilmente all’inizio della prossima settimana, affinché un giudice gli comunichi l’accusa, e sarà posto agli arresti per un breve periodo, per sottoporsi a procedure quali la foto segnaletica e la rilevazione delle impronte digitali. Dovrà quindi dichiararsi colpevole o non colpevole.

Ma l’ex presidente Usa, non intende arrendersi e ha mobilitato sia gli alleati chiave al Congresso, che i suoi sostenitori nell’America profonda alla ricerca di sostegno.

Trump avrebbe già parlato con alcuni leader del partito alla Camera e con i membri della commissione che intende mettere sotto inchiesta il procuratore distrettuale Alvin Bragg, ovvero il titolare dell’indagine che ha portato all’incriminazione di Trump.

Il governatore della Florida, Ron De Santis, ritenuto il principale competitore repubblicano di Donald Trump nella corsa alla Casa Bianca, stavolta si è subito schierato a sostegno del suo rivale, annunciando che non concederà l’estradizione per trasferirlo a New York: “La Florida non risponderà alla richiesta di estradizione”. “La strumentalizzazione del sistema giudiziario per far avanzare un’agenda politica – ha commentato De Santis su Twitter – capovolge lo stato di diritto ed è anti-americana“.

Dal canto suo Trump sta mobilitando anche la sua base sociale attraverso un appello diffuso via mail. “Il deep state – scrive Trump nella email – userà qualsiasi cosa avrà a disposizione per chiudere il movimento che tu hai messo al primo posto“. “Noi – si legge ancora nel messaggio di Trump – stiamo vivendo il capitolo più buio della storia americana. Da quando ho cominciato a correre per la carica di presidente da completo outsider politico, la corrotta classe al potere ha cercato di chiudere il movimento America First”.

Dentro il Partito Repubblicano crescono le prese di posizione che a sostegno dell’ex presidente. Il senatore Lindsey Graham, uno dei leader del Partito Repubblicano, ha duramente contestato le accuse contro Trump”. “Questo – ha dichiarato in un’intervista a Fox News – è letteralmente un vodoo legale. Questa è una persecuzione politica, questa è la combinazione di odio politico e persecuzione selettiva”. Un’analoga reazione arriva anche dall’ex vice presidente degli Stati Uniti e probabile candidato alla nomination repubblicana per le elezioni presidenziali del 2024, Mike Pence, che ha definito l’incriminazione dell’ex presidente, Donald Trump, una “persecuzione politica”. “Penso che la stragrande maggioranza del popolo americano la vedrà in questo modo”, ha aggiunto l’ex vice di Trump in un’intervista alla Cnn.

Arrivando in un momento di profonde divisioni politiche, è probabile che le accuse rafforzino piuttosto che rimodellare le prospettive di scontro tra coloro che ritengono che la resa dei conti giudiziaria fosse attesa da tempo e coloro che ritengono che Trump sia preso di mira per scopi politici da un procuratore democratico” scrive l’Associated Press.

 

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1 Commento


  • Giallo

    chi è senza peccato, lanci la prima pietra.. non si è visto nessuno.

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