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Londra, la Wagner, il “terrorismo”…

Un impero sull’orlo di una crisi di nervi si vede da come diventa illogico, autocentrato, incapace di produrre una “narrazione” che sia condivisibile – sia pure con molto sforzo – dal resto del mondo.

Gli esempi sono innumerevoli, come i nostri lettori sanno. Ma ieri qualcuno è riuscito è riuscito a superare i livelli di stupidità fin qui in auge ai piani alti dell’imperialismo euro-atlantico.

Come sottolineano enfaticamente tutti i giornali stamattina, “La Gran Bretagna pronta a classificare la Wagner ‘organizzazione terroristica’”. Il lettore distratto incamera l’informazione senza pensarci su, e prosegue…

Ragioniamoci, invece. Ma prima di tutto sgombriamo il campo dalle possibili sciocchezze in stile social. Una società privata che arruola mercenari è ovviamente una fogna dell’umanità, e la sua sola esistenza è una minaccia per “tutti gli uomini di buona volontà”. Vale per la Wagner di Progozhin (l’unica russa) come per le decine di altre attive per conto di Usa, Israele, Canada, la stessa Gran Bretagna.

Quello che fanno è uccidere per denaro, come qualsiasi killer di professione che agisce altrettanto “privatamente”. Orrore puro, insomma…

Usciamo però dalla sfera della morale e torniamo alla politica internazionale.

Abbiamo ricordato più volte come l’Onu non sia mai riuscita a dare una definizione universalmente accettata di “terrorismo”. Per ogni potere statuale, infatti, è in genere “terrorista” qualsiasi organizzazione che provi a resistergli, specie se ricorrendo alle armi. E spesso il mio “terrorista” è il tuo “combattente per la libertà” (lo era anche Osama Bin Laden, fin quando ha combattuto contro i sovietici…).

Il problema, a livello di definizione “legale”, è complicato dal fatto che il “diritto di resistenza” è contemplato tra quelli rispettati dalla carta dell’Onu. E molti popoli che vivono sotto dominazione straniera (pur essendo all’interno di confini statuali che non li riconoscono), oppure movimenti di opposizione a dittature, godono di un riconoscimento internazionale ampio, anche se variabile nel tempo e nello spazio (basti pensare ai curdi o ai palestinesi, per restare vicini a noi).

Dunque, a livello mondiale, gli unici organismi legittimati a classificare come “terrorista” una qualsiasi organizzazione sono – o “sarebbero” – quelli dell’Onu, che possono perciò anche erogare sanzioni, autorizzare interventi militari, ecc.

Dopo la caduta dell’Unione Sovietica, però, questa facoltà “giuridica” è stata assunta in prima persona dagli Stati Uniti e, per estensione, dall’alleanza Nato. E veniamo infatti da un trentennio di “guerre asimmetriche” – tra Stati che hanno l’intero arco delle potenzialità militari (dall’arsenale nucleare in giù) e Stati “deboli” (Somalia, Iraq, Libia, Jugoslavia, Afghanistan, ecc) – in cui la decisione era presa alla Casa Bianca e l’Onu avallava, oppure non veniva neanche interpellata.

Il “discorso pubblico” euro-atlantico è diventato perciò automaticamente “legge”, senza quasi più necessità di trovare conferme “giuridiche” in consessi internazionali. “Noi vogliamo fare questa guerra e la facciamo”, e il nemico è – sempre – “il nuovo Hitler”.

Trenta anni in cui si è andata affermando nei fatti – e di conseguenza nelle “formulazioni legali” – un diritto basato sulla forza, espressione diretta dell’interesse dell’imperialismo occidentale.

Ora sono cominciati i problemi, per questo tipo di impostazione e la relativa “narrazione”.

Fin quando “il nemico” era infinitamente più debole (i Saddam, i Milosevic, i Gheddafi, ecc) questa finta “legalità internazionale” poteva svolgere la sua funzione impunemente. Bastava una boccetta agitata davanti alle telecamere (da Powell) per legittimare un’invasione

Russia e Cina, a quei tempi, pur essendo palesemente in disaccordo, non avevano la forza (economica, politica, militare) per mettersi di traverso.

Le cose hanno preso a cambiare lentamente, ma in modo inesorabile, negli ultimi quindici anni (dopo la “grande crisi” del 2007-2008). Fino a precipitare con la rovinosa fuga degli Stati Uniti dall’Afghanistan, nell’agosto 2021.

Lì tutto il mondo ha preso atto che “il gendarme globale” non era più in grado di dettare legge, pur essendo ancora, ovviamente, un “soggetto molto pericoloso”.

La stessa presa di coscienza non è però avvenuta all’interno della classe politica euro-atlantica, e ancor meno al livello della “comunicazione” giornalistica. Continuiamo a vedere, sentire, leggere commenti da quattro soldi in cui “gli altri” soggetti internazionali (tutti, nessuno escluso) sono trattati come feccia senza diritto di parola, mentre il “faro della civiltà” – e della “legalità internazionale fondata sulle regole” (ma non si dice mai “quali”) – continuerebbe a brillare tra Washington, Londra, Bruxelles.

La decisione britannica sulla Wagner – se sarà effettivamente presa – suona perciò come una “stecca” in un coro che sta cambiando spartito. Londra prova a intonare una vecchia canzone mentre il resto del mondo suona un’altra musica.

Se è infatti la forza il fondamento del diritto, i rapporti di forza decidono di cosa si può fare e cosa no. Il resto sono chiacchiere o, al massimo, “sanzioni” mirate sui boss principali della Wagner, che magari non potranno più comprarsi una casa a Chelsea o parcheggiare uno yacht a Portofino.

Robetta, che non cambia l’inerzia della Storia…

Quando la guerra torna torna ad essere “simmetrica” – tra entità dotate grosso modo dello stesso potenziale militare – non ha più senso ragionare in termini di “autorità” presuntamente “legale”. E come fa sorridere uno Zelenskij che straparla di una “norimberga” per Putin, così fa sorridere un Suniak che decide in solitudine chi va chiamato “terrorista” e quindi “punito”.

Il processo di Norimberga si è potuto tenere perché i rapporti di forza mondiali erano stati rovesciati (con l’azione decisiva dell’Unione Sovietica, tra l’altro) e il nazismo era stato spianato fino all’ultimo metro.

Prima d’allora nessuno aveva perso tempo a parlare di “processi” a Hitler, Mussolini o ai gerarchi.

La sortita britannica, insomma, rischia di somigliare a quelle reazioni verbali – ma concretamente impotenti – di chi era abituato a comandare e non si rassegna ad essere diventato “uno qualsiasi”.

E bisogna anche sperare (o fare in modo) che se ne renda conto al più presto. Prima di trascinarci tutti nell’ultima guerra…

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14 Commenti


  • Andrea Vannini

    Terrorista è la nato. I musicisti sono dei patrioti.


  • John Arthur florian

    che la Wagner sua la feccia dei mercenari ed autrice di crimini conclamati in Ucraina, Siria ed Africa non è una novità come non è una novità che sia al servizio dell’imperialismo russo. Che poi nessuno indaghi sui contractors mercenari al servizio dell’imperialismo americano ed autori di altrettanti crimini (!come in Iraq) è un’altra realtà legata ai rapporti di forza delle grandi potenze mondiali


  • Bob

    Sono come il bue (Angloamericani) che vuol dare del cornuto all’asino (Wagner).
    Terroristi siete voi, Americani e Inglesi e tutta la marmaglia di alleati calabraghe


  • Mauro Gianiorio

    come sempre, articolo eccellente, per capacità e profondità di analisi; ovviamente, ne condivido tutto il contenuto.


  • Andrea Vannini

    Da segnalare che l’ assemblea nazionale francese ha votato all’ “unanimità” per la designazione di “organizzazione terrorista” di “Wagner”, cioè con la complicità de la france insoumise e di melanceon. Una pseudo sinistra che con ciò si qualifica da sé come imperialista. Alla Francia COLONIALISTA rode che le ex colonie africane la caccino e simpatizzino per la Russia che non è né COLONIALISTA né imperialista (checché né dica lord Florian). Come non vedere il perché dell’ attacco a Wagner che in Africa svolge un prezioso ruolo (come in ucraina)?


  • Anna Maria Grassi

    quanti antiamericani in questa pagina.!!!
    certo gli Usa non sono angioletti ma sono gli alleati del ns Paese e di tutta l’Europa.. la Nato ha una sua ragione di esistere ! e la Russia di oggi lo conferma.
    ed inutile sputarci addosso.
    D’altra parte qui da voi non si può non notare simpatia per certi regimi che se foste realisti dovreste condannare.


  • alberto+gabriele

    Un ottimo articolo


  • Federico

    leggo tutti i giorni notizie false e devianti, complici i media europei, che indicano la Russia come mostro o uomo nero per aver varcato i confini di una nazione razzista e mafiosa come l’Ucraina, prima al mondo per prostituzione minorile e vendita di esseri umani ai Sauditi. Però non leggo mai una notizia a favore della Russia che ha agito solo per difendere i loro confini e, dopo aver numerose volte avvertito i paesi europei di quello che stavano facendo gli ucraini contro le donne e i bambini filorussi ai loro confini, cioè massacranti per odio d per razzismo, eppure l’america ha lanciato bombe atomiche, iniziato guerre di convenienza e bombardando asili e ospedali, ha messo tiranni sul trono e legittimato i contractors in tutto im mondo, e nessun giornalista dice nulla. Ma siamo sicuri che esiste la libertà di stampa? E soprattutto, chi è che scrive la verità…


  • Andrea Vannini

    cara anna, ti piace proprio vivere in una colonia?!


  • Vanusa Oliveira

    E menomale che la “cecità” non è come un virus che contamina. Paragonare i nostri alleati americani e Inglesi ai terroristi taglia gola e taglia teste non fa solo ridere ma fa anche tanta pena .La vostra incapacità di valutazione e il vostro autismo intellettuale è di una tristeza inaudita . Mi chiedo cosa fatte ancora qui all’occidente??


  • Andrea Vannini

    Cara va usa, i “tuoi” alleati usa-gb (cioè quelli che, grazie alle guerre fasciste, occupano l’ italietta dal 1945) sono esattamente gli organizzatori e finanziatori dei terroristi (troppi gli esempi, uno per tutti, l’ ISIS). La tua tristezza é causata dalla tua non conoscenza della storia e della politica. Se siamo in U-ccidente é… Per calpestare i “re”.


  • Pierpaolo664

    La N.A.T.O. è il nostro nemico esiziale.
    Dobbiamo augurarci che in Ucraina faccia la stessa ingloriosa fine che fece in Afghanistan.
    In Viet Nam la truffa della copertura aurea del Dollaro è venuta allo scoperto. In Afghanistan il Dollaro ha iniziato a cessare di essere la valuta di riferimento mondiale. In Ucraina il Dollaro perderà ogni valore e gli U.S.A. ogni credibilità. La riunificazione della Cina potrà avvenire senza spargimento di sangue istigati dall’estero.


  • Michele Ricci

    non è facile anzi impossibile, trovare un’articolo come questo su di un giornale o TV mainstream. Quindi complimenti al vs. coraggio nella ricerca della verità, continuate così perché sempre più persone stanno risvegliandosi dal torpore indetto dalla continua propaganda atlantista.


  • Alberto

    Che non tutto sia condivisibile è un dato di fatto, io mi baso su ciò che riesco a sapere da persone esperte nelle varie materie.
    Riempite Voi i vari buchi culturali, non vedo l’ora.
    Basta trovare un’editore…..
    Vorrei solo dire alle persone che hanno risposto qui sopra di andare in Cina o Russia a fare i professori, Vi aspettano a braccia aperte!!!
    Si sta bene in Italia vero????

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