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Senegal in rivolta contro il governo. Crisi nel “paese della stabilità”

Il bilancio delle vittime in Senegal dopo giorni di scontri tra polizia e sostenitori del leader dell’opposizione Ousmane Sonko è salito a 15, compresi due agenti di sicurezza. Sebbene sabato Dakar sia stata più tranquilla, gli scontri sono continuati nella notte. Nei quartieri residenziali, i manifestanti hanno lanciato sassi contro la polizia, barricato le strade e dato fuoco alle gomme.

L’esercito ha pattugliato le strade e la polizia ha sparato gas lacrimogeni contro i manifestanti cercando di effettuare più arresti possibili.

Scontri tra polizia e manifestanti erano scoppiati giovedi nella capitale senegalese Dakar e a Ziguinchor – la città di origine del leader dell’opposizione Ousmane Sonko.

Gli scontri sono scoppiati giovedì dopo che un tribunale ha condannato a due anni di carcere il leader dell’opposizione, assolvendolo dall’accusa di stupro ma ritenendolo responsabile di “comportamento immorale” nei confronti di una persona di età inferiore ai 21 anni, reato indicato come “corruzione dei giovani” nella legge senegalese.

Il partito Pastef – di cui Sonko è leader – ha affermato che il verdetto fa parte di un “complotto politico” e ha invitato i cittadini a scendere in piazza.

I primi scontri sono scoppiati in un campus universitario di Dakar, dove i manifestanti hanno dato fuoco a un’auto e lanciato pietre contro gli agenti di polizia in tenuta antisommossa, che hanno risposto utilizzando gas lacrimogeni.

Nei giorni scorsi Sonko aveva minacciato di “marciare su Dakar” per manifestare il dissenso nei confronti del governo e in particolare del presidente uscente, Macky Sall. “Vi do un appuntamento a Dakar: o Macky Sall si tira indietro, o lo affronteremo per farla finita”, aveva annunciato Sonko durante uno dei suoi partecipati comizi tenuti davanti casa, nella città meridionale di Ziguinchor.

Già lo scorso fine settimana Sonko era stato arrestato dalla polizia mentre era in cammino verso Dakar, dove aveva convogliato i suoi sostenitori con l’obiettivo di “sfidare” il presidente Sall. Ulteriori scontri sono scoppiati fra i sostenitori di Sonko e la polizia, scontri nei quali è morto un uomo, mentre Sonko era stato scortato con la forza a casa sua e poi rilasciato.

Le dichiarazioni di Sonko sulla sua intenzione di “marciare” su Dakar con una “carovana della libertà” avevano fortemente allarmato le autorità senegalesi, che tramite il portavoce governativo e ministro del Commercio Abdou Karim Fofana avevano annunciato “la massima fermezza” nei confronti di chi avrebbe sovvertito l’ordine pubblico.

Giovedì sera il ministro dell’Interno Antoine Diome aveva annunciato alla televisione nazionale, che le autorità avevano limitato l’accesso ai social media. L’alto funzionario ha indicato che “dopo aver verificato la diffusione di messaggi odiosi e sovversivi sui social network“, il governo ha deciso di “sospendere temporaneamente l’uso di alcune applicazioni digitali attraverso le quali si invoca violenza e odio“.

L’autostrada che porta da Dakar all’aeroporto è stata bloccata dai manifestanti, hanno riferito i media locali. Il nuovo treno che collega la nuova città di Diamniadio con la Capitale ha smesso di funzionare.

La Comunità dei Paesi membri dell’Africa occidentale (Cedeao) ha deplorato le violenze scoppiate in Senegal dopo la sentenza che ha condannato il leader di opposizione Ousmane Sonko a due anni di carcere. In una nota, il blocco regionale ha condannato con fermezza gli scontri con le forze di sicurezza e i danni arrecati alle proprietà, oltre alla morte dei manifestanti), e ha invitato le parti alla calma. La Cedeao “invita tutti a difendere la lodevole reputazione del Paese quale bastione di pace e stabilità”, conclude la nota.

Gli scontri di questi giorni sono stati l’ultimo episodio di mesi di tensioni sociali e violenze in Senegal, a lungo considerata una dei paesi “più stabili” dell’Africa occidentale, ma i nodi sono venuti al pettine con la montatura giudiziaria contro il leader dell’opposizione Sonko e dalle preoccupazioni che il presidente Macky Sall tenterà di aggirare il limite di due mandati e candidarsi di nuovo in elezioni di febbraio.

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