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L’offensiva ucraina fallisce i tentativi di sfondamento delle linee russe

Le forze ucraine hanno ulteriormente intensificato nei giorni scorsi l’offensiva nelle regioni controllate dalle forze armate russe, ma hanno fallito ancora una volta nel tentativo di sfondare le linee difensive preparate per mesi dalle forze russe.

A scriverlo è il quotidiano statunitense Politico, citando funzionari del dipartimento della Difesa Usa.

Secondo Politico, l’Ucraina ha impegnato nell’ultimo attacco “migliaia di militari di rinforzo addestrati nei Paesi occidentali, che si sono spinti verso sud dalla cittadina di Orikhiv”, nella regione di Zaporizhzhia, senza però conseguire “alcun risultato significativo”.

Il settore del fronte interessata dalla manovra si sarebbe mosso di poche centinaia di metri, ma si tratta comunque di zone dove le forze russe mantengono soltanto avamposti, da cui sono solite ritirarsi all’occorrenza per affidare la difesa a campi minati, artiglieria, droni ed elicotteri d’attacco.

Secondo le fonti del Pentagono, circa 150mila militari ucraini sono attualmente impegnati nell’offensiva iniziata il mese scorso, e concentrata principalmente lungo tre assi: a Zaporizhzia, nel Donetsk e attorno a Bakhmut, dove nelle ultime settimane le forze ucraine hanno registrato alcuni risultati, avanzando di alcuni chilometri sino alle porte di Klishchiivka, cittadina subito a sud di Bakhmut e di grande importanza per la tenuta del fronte russo in quell’area.

A Zaporizhzhia e Donetsk, invece, l’offensiva si conferma difficile, e le perdite di uomini e mezzi ucraini sono elevate: secondo i funzionari statunitensi, gli ucraini “stanno compiendo perlopiù progressi limitati”, e affrontano “un’accanita resistenza da parte dei russi, seconde e terze linee di difesa”.

Il portavoce del Pentagono, generale Patrick Ryder, ha rimandato ogni valutazione in merito all’andamento dell’offensiva alle forze armate ucraine, ma ha ammesso che “per loro è e continuerà ad essere una dura lotta”.

Un aiuto potrebbe giungere nelle prossime settimane dall’arrivo dei sistemi di difesa anti-drone statunitensi Vampire, piccoli sistemi lanciamissili a guida laser installabili su pickup che forniranno una protezione alle colonne di mezzi corazzati ucraini spesso bersaglio dei droni russi “Lancet”.

“L’offensiva intrapresa dalle forze ucraine all’inizio di giugno è culminata in perdite ingenti per le unità militari addestrate ed equipaggiate dagli Stati Uniti e dai loro alleati, e l’Esercito ucraino, di fronte all’apparente inadeguatezza delle dottrine occidentali, sta rapidamente recuperando le tattiche di combattimento impiegate nelle prime fasi del conflitto”. Lo scrive il New York Times”, ammettendo in un articolo che la “punta di diamante” dell’offensiva ucraina, composta di brigate corazzate dotate del meglio dell’addestramento e dei mezzi corazzati forniti dall’Occidente, non è riuscita ad avere la meglio dei campi minati, dell’artiglieria e delle posizioni difensive russi.

Sul piano territoriale, inoltre, i successi ucraini restano circoscritti, e secondo il “New York Times”, il cambio di tattica “è un chiaro segnale che le speranze della Nato di grandi avanzate da parte delle formazioni corazzate ucraine (…) non si sono materializzate, almeno per ora”. Il quotidiano statunitense sottolinea inoltre che la rinuncia alle dottrine occidentali da parte delle forze ucraine solleva quesiti in merito alla qualità e all’efficacia dell’addestramento e dei mezzi forniti dall’Occidente, visto anche il vasto dispendio economico: Kiev ha ricevuto decine di miliardi di dollari di armi, inclusi quasi 44 miliardi di dollari dai soli Stati Uniti.

Secondo il Wall Street Journal i consiglieri americani, erano ben consapevoli che le forze armate ucraine non avrebbero avuto successo con una controffensiva. I paesi della Nato, deliberatamente, hanno fornito molte meno armi del necessario e hanno chiuso un occhio sulla carenza di proiettili che era evidente a tutti gli osservatori militari.

L’agenzia russa Ria Novosti riporta addirittura che L’esercito russo ha occupato in tre giorni otto roccaforti delle forze armate ucraine nel distretto di Svatovsky della Repubblica popolare di Lugansk, secondo quanto ha dichiarato il capo del centro stampa del gruppo Zapad, Sergei Zybinsky.

In una corrispondenza dal fronte, il giornale ucraino Kyev Indipendent scrive che “Per le truppe ucraine vicino a Kreminna, il compito è mantenere le posizioni il più a lungo possibile sperando che i loro compagni ottengano risultati su altri assi dove è in corso la controffensiva ucraina.

Qui, a poche centinaia di metri di distanza, le forze russe sono all’offensiva. E stanno intensificando il fuoco dell’artiglieria e si stanno avvicinando alle posizioni ucraine, secondo i soldati sul posto”.

La Russia ha probabilmente iniziato a formare nuove importanti formazioni negli ultimi due mesi per aggiungere profondità alle sue forze di terra in Ucraina“, ha affermato il ministero della Difesa britannico nel suo ultimo rapporto di intelligence del 2 agosto.

Nelle retrovie ucraine si segnalano problemi sull’arruolamento di nuovi soldati da inviare al fronte. Il giornale ucraino Kyev Indipendent scrive che Funzionari delle forze dell’ordine ucraine hanno scoperto uno schema di evasione alla leva su larga scala che coinvolge certificati medici falsificati.

A San Pietroburgo un individuo ha cercato di appiccare il fuoco all’ufficio di arruolamento militare la sera del 1° agosto.

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