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A Hollywood e negli USA la scena è occupata dagli scioperi dei lavoratori

Mentre le fabbriche dell’automotive statunitensi continuano ad essere investite dal più duro sciopero da decenni a questa parte, a Los Angeles le riprese cinematografiche e televisive a metà settembre sono diminuite del 69% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Alcune produzioni sono continuate, come i reality televisivi e i film indipendenti non sindacalizzati, ma non ci sono stati programmi televisivi sceneggiati in produzione da metà luglio. Lo stallo ha rallentato il lavoro anche per le attività correlate come i ristoratori e le lavanderie a secco che lavorano per gli studios.

I principali studi di intrattenimento e il sindacato che rappresenta gli sceneggiatori, hanno raggiunto un accordo domenica sera, ponendo fine allo sciopero di 146 giorni che ha rivelato profonde contraddizioni sulla disuguaglianza di reddito e le ansie del mondo del cinema per il rapido cambiamento tecnologico. L’accordo però deve ancora essere ratificato dalla base.

“Per oltre 100 giorni, 11.000 scrittori hanno scioperato per minacce esistenziali alle loro carriere e ai mezzi di sussistenza, esprimendo reali preoccupazioni per lo stress e l’ansia che provano i lavoratori. Sono grato che le due parti si siano unite per raggiungere un accordo che avvantaggia tutte le parti coinvolte e può rimettere in funzione un pezzo importante dell’economia californiana” ha dichiarato la sindaca di Los Angeles, Karen Bass.

La Bass ha aggiunto: “Dopo uno sciopero durato quasi cinque mesi, sono grata che la Writers Guild of America e l’Alliance of Motion Picture and Television Producers abbiano raggiunto un accordo equo e spero che lo stesso possa accadere presto con la Screen Actors Guild”.

L’accordo è arrivato dopo una maratona di contrattazione durata quattro giorni presso l’associazione di categoria degli studios che ha coinvolto importanti dirigenti dell’intrattenimento come Bob Iger della Disney e Ted Sarandos di Netflix. Lì, hanno definito i punti dell’accordo, tra cui i diritti minimi degli scrittori e la struttura di pagamento per i contenuti sulle piattaforme di streaming. Hanno anche contrattato sul linguaggio che regola l’uso dell’intelligenza artificiale, che è stato guardato con preoccupazione in tutti i settori per la potenziale sottrazione di posti di lavoro.

I due scioperi – i primi del settore in 60 anni – sono stati emblematici della “Hot Labor Summer” (la calda estate sindacale, ndt) di quest’anno, dove Los Angeles è stata l’epicentro di un’ondata di azioni sindacali. Ci sono stati picchetti di lavoratori della scuola, lavoratori alberghieri e degli intrattenitori di Hollywood. A livello nazionale, lo sciopero in corso dei lavoratori dell’auto ha mantenuto il lavoro sotto i riflettori.

A Hollywood, l’impasse durata mesi ha messo a dura prova l’economia dando un colpo multimiliardario sull’economia californiana.

La produzione non riprenderà immediatamente. Dopo che i membri della Writers Guild of America voteranno per approvare l’accordo, gli studios devono trovare il proprio accordo con il sindacato degli attori.

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