Uno sciopero generale generale ha attraversato oggi la Cisgiordania per protestare contro l’aggressione israeliana in corso contro Gaza e la Cisgiordania. Questa aggressione ha finora causato la tragica perdita di oltre 232 vite e ha lasciato più di 1.700 feriti, di cui 20 in condizioni critiche.
Lo sciopero, indetto dalle forze nazionali e islamiche palestinesi, ha paralizzato tutti gli aspetti della vita, con la chiusura di università, banche e attività commerciali. Lo sciopero è la risposta agli appelli diffusi dal nostro popolo per un’escalation della resistenza contro l’occupazione israeliana in tutti gli ambiti, in difesa dei diritti del popolo palestinese alla libertà, alla statualità e all’indipendenza.
Questa dimostrazione di unità e solidarietà in tutta la Cisgiordania invia un potente messaggio: il popolo palestinese non resterà inattivo di fronte alla continua aggressione israeliana.
In Palestina e in Libano diverse organizzazioni del Fronte della Resistenza hanno preso posizione sull’operazione “Diluvio Al Aqsa”
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Ore 10.30
Le Forze armate israeliane affermano che continuano a colpire i combattenti palestinesi che si infiltrano in Israele attraverso il permeabile confine di Gaza. La barriera di sicurezza di Israele con la Striscia di Gaza è stata gravemente danneggiata da quando i palestinesi hanno lanciato il loro attacco al sud di Israele, consentendo ai propri combattenti di infiltrarsi. Le Forze di Difesa israeliane (IDF) pubblicano anche filmati di diversi attacchi aerei contro gruppi di palestinesi che stavano entrando in Israele durante la notte.
L’esercito ritiene che ci siano molti militanti palestinesi ancora in territorio israeliano dopo l’invasione iniziale di sabato mattina, e altri che stanno ancora cercando di infiltrarsi.
Il portavoce delle Brigate Al Qassam, Abu Obeida, ha dichiarato “Da ieri sera, la leadership delle Brigate Al-Qassam è riuscita a sostituire alcune forze combattenti con altre e ha inviato truppe aggiuntive. L’artiglieria delle Brigate Al-Qassam fornisce supporto di fuoco con mortai e razzi, compreso l’ultimo supporto fornito ai combattenti nell’insediamento di “Sderot”. “I nostri combattenti, nel quadro della battaglia in corso contro l’alluvione di Al-Aqsa, continuano a impegnarsi in scontri feroci ed eroici, combattendo su più fronti, infliggendo vittime al nemico. “Invitiamo i figli del nostro popolo in tutte le aree della nostra patria a unirsi a questa battaglia, che sarà immortalata nella storia e apprezzata dalle generazioni future, con l’aiuto di Allah”.
Ore 9.30
Il bilancio delle vittime dell’aggressione israeliana in corso contro la Striscia di Gaza e la Cisgiordania è salito a 508 e 2.800 feriti da sabato, ha dichiarato oggi il Ministero della Sanità palestinese.
Ha dichiarato che 493 sono stati uccisi negli attacchi aerei nella Striscia di Gaza e 2.751 feriti, tra cui 91 bambini e 61 donne, mentre il bilancio nei governatorati della Cisgiordania ha raggiunto i 15 morti, tra cui due minori, e circa 80 feriti.
Il Ministero della Sanità ha dichiarato che quattro sono stati uccisi, tra cui un minore, a Gerusalemme, due nel governatorato di Ramallah e al-Bireh, quattro nel governatorato di Hebron, due nel governatorato di Nablus, due nel governatorato di Gerico e della Valle del Giordano e un bambino nel governatorato di Qalqilya.
Il presidente palestinese Abu Mazen ha ribadito il diritto del popolo palestinese a difendersi e a proteggere i propri figli dalle aggressioni dell’occupazione, sottolineando la necessità di fornire tutte le possibili esigenze mediche e umanitarie alla popolazione della Striscia di Gaza.
Ha inoltre sottolineato la necessità di proteggere il fronte nazionale e di rafforzare la coesione nazionale di fronte alle sfide derivanti dalla continua aggressione israeliana contro il popolo palestinese in tutte le sue sedi, comprese Gerusalemme, la Striscia di Gaza e la Cisgiordania.
Ore 8.30
L’Iran ha negato il suo coinvolgimento negli attacchi di Hamas a Israele. La delegazione iraniana alle Nazioni Unite ha rilasciato una dichiarazione: “I passi determinati dei palestinesi costituiscono una difesa completamente legittima contro sette decenni di occupazione e terribili crimini da parte del regime sionista illegittimo. Sosteniamo la Palestina senza riserve. Tuttavia, non siamo coinvolti nella risposta palestinese, che è stata portata avanti solo dalla Palestina stessa”
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Situazione alle 20.15 di ieri
A Gaza sono state uccise 413 persone, tra cui 78 bambini e adolescenti e 41 donne, con 2.300 feriti. Lo comunica il Ministero della salute aggiungendo che ci sono stati 8 attacchi aerei contro case ed edifici dove alloggiavano intere famiglie, provocando la morte di 54 persone.
Ore 19.00
Le autorità hanno aggiornato a 700 morti e ad oltre 2000 feriti il bilancio dell’attacco lanciato ieri da Hamas nel sud di Israele. Nel frattempo nuovi raid aerei israeliani su Gaza e lanci di razzi verso il sud dello Stato ebraico.
Aggiornamento ore 16.45
E’ salito a 370 il bilancio di palestinesi uccisi dai raid di aerei e droni israeliani, molti dei quali sono civili. I palestinesi denunciano l’uccisione anche di 20 bambini. I feriti sono 2.200. In Cisgiordania si sono svolte manifestazioni a sostegno di Gaza.
Il ministro della Difesa Yoav Gallant ha detto che occorre prepararsi all’evacuazione di comunità nel nord di Israele. Gallant ha parlato con la Radio militare.
Aggiornamento ORE 13
Secondo la TV Canale 12, sarebbero 600 i morti israeliani..
Cinque bambini palestinesi, alcuni molto piccoli, sono stati uccisi da un bombardamento aereo israeliano che ha preso di mira l’abitazione della famiglia Abu Daqqa di Khan Yunis. Lo riferiscono fonti giornalistiche a Gaza.
Le fonti aggiungono che il bilancio reale dei morti palestinesi è sensibilmente più alto delle 313 vittime riferite dall’ultimo aggiornamento ufficiale del ministero della salute. Intanto Abu Obeida, il portavoce delle Brigate Ezzedin Al Qassam, l’ala militare di Hamas, poco ha affermato che la sua organizzazione sarebbe stata capace di infiltrare nuovo uomini in Israele.
Aggiornamento ORE 11.45
Tre palestinesi armati sono penetrati nel kibbutz Magen a sei km da Gaza. Sarebbero stati uccisi subito da soldati israeliani. In Egitto i media locali affermano che un poliziotto ha aperto il fuoco su turisti israeliani ad Alessandria, uccidendone almeno due oltre a un egiziano. Secondo il canale televisivo Extra News, che ha stretti legami con le agenzie di sicurezza, un’altra persona è rimasta ferita nell’attacco avvenuto presso il sito della Colonna di Pompeo.
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Sono andati avanti per tutta la notte i bombardamenti aerei israeliani su Gaza, 400 raid nelle ultime 24 ore, mentre nel sud di Israele continuano in sei località gli scontri a fuoco tra soldati e alcuni delle centinaia di militanti armati di Hamas penetrati ieri mattina in Israele.
Il bilancio di morti israeliani è di circa 350, i feriti 1800. Video circolati nelle ultime mostrano strade e località del sud di Israele come un terreno di battaglia con decine di carcasse di auto distrutte.
I palestinesi uccisi sono 313 e 1990 i feriti, ma si attendono i dati aggiornati del ministero della sanità di Gaza poiché nella notte il bilancio sarebbe cresciuto in modo significativo. I raid aerei hanno colpito anche zone densamente popolate e le “torri” come a Gaza chiamato i palazzi con più di 10 piani. I civili in molti casi sono riusciti a fuggire prima delle esplosioni ma fonti locali parlano di altri morti e feriti. Sono state colpite anche moschee. Le unità di soccorso palestinesi parlano di numerose persone sotto le macerie.
Il Gabinetto di sicurezza israeliano la scorsa notte ha deciso di tagliare le forniture di elettricità, carburante e merci alla Striscia di Gaza.
Intanto da fonti ufficiose si è appreso che gli israeliani presi prigionieri a Gaza sono un centinaio e non 52 come era stato riferito ieri, tra loro anche donne e ufficiali di alto rango.
Lo sviluppo delle ultime ore sono stati i colpi di mortaio sparati da militanti di Hezbollah dal Libano verso Israele che ha risposto con l’artiglieria. Il movimento sciita ha poi detto di aver sparato quei colpi in solidarietà con i palestinesi.
Fonti: Pagine Esteri, Palestine Chronicle, Wafa, agenzie
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