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Agosto infiamma il Medio Oriente

Forse l’errore strategico che ha commesso Israele in questa guerra genocida, è stato il lungo periodo trascorso nel fronte più debole dell’asse della resistenza e più limitato geograficamente e militarmente.

Israele avrebbe potuto concludere le sue operazioni nella Striscia di Gaza entro due mesi, mantenendo le conquiste sul campo che aveva ottenuto e la deterrenza che aveva costruito, ed era in grado di raggiungere un accordo per il ritorno dei suoi prigionieri e passare poi al fronte libanese.

Tuttavia, ha trascorso 10 mesi nella Striscia di Gaza, perdendo la Galilea e il Mar Rosso, e unendo i fronti nemici a causa della sua dilazione e provocazione. Ha inoltre conferito a Hezbollah e agli uomini dello Yemen una fiducia enorme nelle loro capacità e ha infranto il divieto di colpire direttamente Israele per gli iraniani, perdendo il sostegno internazionale e continuando a pensare di iniziare nel fronte libanese dopo tutto ciò.

Se l’obiettivo di questa fermezza era combattere per la sua esistenza, il più grande errore strategico che ha commesso Israele è stato combattere per la sua esistenza a Gaza a scapito degli altri fronti, concentrandosi sui dettagli più piccoli a Gaza mentre ignorava i più grandi dossier della regione. Israele era in grado di recuperare tutti i suoi prigionieri vivi, ma ha ucciso due terzi dei suoi prigionieri e continua a uccidere la speranza di recuperare chi è rimasto!

Quel percorso è il più grande errore strategico che ha commesso Israele nella sua guerra ed è lo stesso errore che ha commesso Hitler quando ha trascorso tre volte il tempo necessario e previsto dal suo esercito nel fronte russo, portando alla dispersione e al disfacimento del suo esercito.

Israele ha commesso lo stesso errore in sostanza, quando ha lasciato aperti i fronti dell’asse della resistenza per due decenni, credendo di avere una deterrenza d’acciaio nei loro confronti, credendo che le sue politiche di isolamento e divisione sarebbero continuate per sempre, e credendo che non avessero l’intenzione, la volontà e l’ostilità sufficienti per sacrificare tutto per abbatterlo!

E’ da sottolineare che lo stato di attesa non durerà a lungo. 72 ore sono iniziate ieri sera. La preparazione e l’attesa non continueranno oltre. Se l’asse della resistenza non rivelerà le sue intenzioni, Israele prenderà l’iniziativa sul principio che lo scontro è inevitabile e che la preparazione e l’allerta ai massimi livelli non possono essere sostenute a lungo.

La Jihad islamica ha sperimentato nel 2022 il ritardo della sua risposta all’arresto di Bassam al-Saadi con l’intenzione di guadagnare giorni di allerta in Israele senza perdere nulla, annunciando la sua intenzione di rispondere e vantandosi della sua capacità di estorcere Israele evacuando l’area circostante. Questo è stato effettivamente un successo, ma da annotare che questo avrebbe portato a un’iniziativa israeliana per rompere l’attesa e togliere l’elemento di iniziativa alla Jihad islamica. Effettivamente, al terzo giorno di allerta, Israele ha assassinato Taysir al-Jaabari, seguito da Khaled Mansour.

Non ci si può aspettare che Israele permetta di essere costretta a un’attesa dell’ignoto per lungo tempo, dato l’enorme costo per il sistema di sicurezza, di intelligence e militare, e l’effetto negativo sullo sforzo militare israeliano sui vari fronti.

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