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Le reclute ucraine sono poco addestrate e sopravvivono pochi giorni

L’esercito ucraino soffre di un continuo declino delle capacità delle sue unità di prima linea, poiché le perdite tra le unità addestrate ed esperte hanno alimentato una crescente dipendenza dalle unità di leva con capacità operative molto limitate. 

Secondo un rapporto del Financial Times di Londra, il 50-70% delle reclute sopravvive solo pochi giorni in prima linea, soffre di scarsa motivazione ed è incline al panico. 

Gli standard di addestramento sono stati così scarsi che non tutti sanno impugnare un’arma. Inoltre, l’esaurimento del numero di maschi considerati in età da combattimento fa sì che l’età media delle reclute mobilitate sia ora di 45 anni. 

Il rapporto fa seguito alla dichiarazione del Comandante in capo delle Forze armate ucraine Oleksandr Syrskyi, nominato all’inizio di febbraio, secondo cui le reclute hanno costantemente dimostrato di non avere l’addestramento necessario per le operazioni in prima linea. 

Lamentando la completa superiorità tecnologica delle forze russe, ha dichiarato che “il personale è stato sottoposto a soli due mesi di addestramento”, anche se altre fonti hanno indicato che il tempo di addestramento è significativamente inferiore.  

Le notizie sull’inadeguatezza degli standard di addestramento delle unità di prima linea sono emerse più volte negli ultimi due anni. Il Wall Street Journal aveva riferito a metà del 2023 che l’esercito ucraino reclutava uomini poveri dai villaggi, li forniva di fucili e uniformi dell’era sovietica e dopo appena due notti in una base li inviava in prima linea. 

Quando alcuni coscritti cercarono di firmare un rifiuto ufficiale, sulla base del fatto che non avevano un addestramento adeguato, il sergente maggiore ucraino rispose: “Bakhmut vi insegnerà”, un riferimento alla città del fronte al centro dei combattimenti dell’epoca. Uno dei coscritti protestò per non aver mai impugnato un’arma. 

Il WSJ aveva aggiunto che Kiev ha inviato in prima linea “soldati mobilitati e unità di difesa territoriale, a volte con addestramento ed equipaggiamento frammentari, nel tentativo di preservare le brigate addestrate ed equipaggiate dall’Occidente per un’offensiva ampiamente prevista”. 

Le perdite massicce di unità addestrate nelle offensive successive, iniziate nel giugno 2023, hanno ulteriormente aumentato il ricorso ai coscritti. 

Il 15 settembre 2023 il tenente colonnello Vitaly Berezhnyon, alto ufficiale di leva della regione ucraina di Poltava, ha rivelato che le unità hanno subito perdite estreme, “su 100 persone che si sono unite alle unità lo scorso autunno, ne rimangono 10-20, il resto sono morti, feriti o disabili”. Questo indica un tasso di perdite dell’80-90% nelle unità di leva nell’ultimo anno. 

La dichiarazione di Berezhnyon è tutt’altro che isolata: ad aprile l’ambasciatore ucraino nel Regno Unito ed ex ministro degli Esteri Vadim Pristaiko aveva lamentato perdite di personale catastrofiche: “la nostra politica è stata fin dall’inizio quella di non parlare delle nostre perdite. Quando la guerra sarà finita, lo riconosceremo. Penso che sarà un numero orribile”, aveva dichiarato. 

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