E’ stata grande la protesta contro la guerra e il riarmo auspicata dagli organizzatori. Quante persone abbiano preso parte alla manifestazione per la pace di giovedì a Berlino è una questione di interesse politico.
La polizia, abituata al conteggio creativo, ha parlato di un massimo di 10.000 partecipanti, mentre gli organizzatori dell’iniziativa “Mai più la guerra – Deponete le armi” hanno parlato di almeno 40.000, il che corrisponde anche alla valutazione degli osservatori dei telegiornali.
Dopo le corrispondenti manifestazioni di febbraio e novembre 2023, questa è stata la terza grande manifestazione contro la progressiva militarizzazione nella Repubblica Federale da quando le truppe russe hanno invaso l’Ucraina il 24 febbraio 2022.
Tutti i relatori all’evento di chiusura della Colonna della Vittoria di Berlino hanno convenuto che il riarmo del paese e un’ulteriore escalation della guerra devono cessare nelle azioni dei paesi della NATO e che la smilitarizzazione e la diplomazia devono prendere il loro posto. Ma quando Ralf Stegner della Spd ha parlato, sono risuonati dei fischi. Il membro dell’SPD del Bundestag aveva definito consentite le consegne di armi all’Ucraina, a condizione che il Paese le usi solo per difendersi. Con una certa presunzione, ha descritto il suo partito come il partito del movimento per la pace.
La relatrice di chiusura, Sahra Wagenknecht del BSW, si è detta non d’accordo e ha dichiarato che: “L’SPD di Olaf Scholz e Boris Pistorius non fa certamente parte del movimento per la pace”. Ma è contenta che ci siano persone nel partito che chiedono un corso diverso. Nel “Giorno dell’Unità Tedesca”, ha detto Wagenknecht, si dovrebbe pensare con gratitudine a Mikhail Gorbaciov, che ha reso possibile la “riunificazione” e ha teso la mano alla pace. Ha avvertito che la guerra in Ucraina potrebbe trasformarsi in una grande guerra europea e, in questo contesto, ha definito la ministra degli Esteri Annalena Baerbock “un rischio per la sicurezza della Germania”.
Il veterano della CSU Peter Gauweiler ha parlato prima della leader della BSW, si è lamentato del fatto che la Bundeswehr ha infranto la sua promessa fondante con la guerra contro la Jugoslavia, vale a dire che le forze armate dovevano essere utilizzate solo per la difesa nazionale. Gesine Lötzsch, membro del Bundestag per Die Linke, ha ricordato il lato imprenditoriale di ogni guerra: “In guerra, i ricchi vincono sempre. C’è sempre chi fa soldi con la guerra, dobbiamo dirlo forte e chiaro”.
L’evento principale era iniziato a mezzogiorno con tre raduni iniziali nella zona ovest di Berlino, a cui avevano già partecipato migliaia di persone. I relatori hanno richiamato l’attenzione sulla connessione tra il riarmo e i tagli sociali, hanno chiesto la fine immediata delle consegne di armi all’Ucraina e a Israele e hanno ripetutamente sottolineato il diritto dei palestinesi all’autodeterminazione.
Oppositori dell’evento con un punto di vista decisamente filo-ucraino e/o filo-israeliano hanno affiancato i cortei dimostrativi in alcuni casi isolati. Un’alleanza di ucraini in Germania, chiamata Vitsche, aveva indetto una protesta. L’oratore di questo evento è stato il membro SPD del Bundestag Michael Roth, uno dei più zelanti sostenitori della consegna di materiale bellico all’Ucraina. Di fronte a circa 300 contro-manifestanti nelle immediate vicinanze della manifestazione contro la guerra, ha dichiarato: “Sono di sinistra. Ma io sono un emancipatore di sinistra”. Secondo la polizia, non ci sono stati incidenti significativi.
*da Junge Welt
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