Mentre il mondo resta con il fiato sospeso in attesa della escalation militare israeliana contro l’Iran, la situazione a Gaza, in Israele e in Libano ad un anno dal 7 ottobre.
L’agenzia israeliana Ynet riferisce che alcuni razzi da Gaza hanno preso di mira i villaggi della zona di confine alle questa mattina alle 6:30 del mattino, l’ora esatta del raid del 7 ottobre dello scorso anno.
Secondo quanto riporta il Times of Israel, la 162ma Divisione israeliana ha lanciato una nuova operazione di terra ieri sera a Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza. Le brigate corazzate 401ma e 460ma della divisione hanno circondato la città palestinese durante la notte e i militari stanno attualmente operando nell’area. Le forze armate israeliane hanno effettuato anche una serie di attacchi aerei e bombardamenti di artiglieria su Jabalia.
In Israele le famiglie dei prigionieri israeliani detenuti a Gaza hanno celebrato un anno dall’attacco di Hamas a Israele, a partire da un minuto di silenzio alle 6:29 vicino alla casa del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a Gerusalemme. Una ventina di familiari di ostaggi ancora detenuti a Gaza erano presenti al raduno.
La maggioranza degli israeliani pensa che sia giunto il momento di porre fine alla guerra tra Israele e Hamas secondo un recente sondaggio dell’Israel Democracy Institute.
Circa il 53% del campione totale, il 45% degli ebrei e il 93% degli arabi pensano che sia ora di porre fine alla guerra, secondo il sondaggio, mentre il 43% degli ebrei, il 5% degli arabi e il 36% del campione totale pensano che non sia il momento di porre fine alla guerra.
Alla domanda su quale sia il motivo principale per cui la guerra dovrebbe finire, il 53% degli israeliani ha risposto che dovrebbe essere finita perché la sua “continuazione mette in pericolo gli ostaggi”. Il 56% degli ebrei e il 45% degli arabi hanno detto che gli ostaggi sono stati la ragione principale per cui la guerra dovrebbe finire.
Ad un anno dal 7 ottobre 2023, almeno 41.825 palestinesi sono stati uccisi e 96.910 sono rimasti feriti, secondo il bilancio ufficiale del ministero della Sanità palestinese.
Si attesta invece a 348 il bilancio dei militari israeliani morti dall’avvio dell’offensiva di terra a Gaza. L‘esercito israeliano ha pubblicato le cifre delle proprie perdite in questo anno, con 726 morti dal 7 ottobre a oggi.
Ricordando il 7 ottobre , in una nota il movimento palestinese Hamas scrive che: “Il 7 ottobre è stata una storica azione militante e una risposta naturale ai piani sionisti per liquidare la nostra causa nazionale. Dal 7 ottobre, per un anno, il nemico nazista ha commesso i crimini e i massacri più efferati e ha condotto una guerra di genocidio contro il nostro popolo”. In un passaggio successivo scrive che: “Facciamo appello alle masse del nostro popolo in Cisgiordania, a Gerusalemme, nei territori occupati e nei campi profughi per intensificare ogni forma di resistenza. Assicuriamo al mondo intero che non c’è alcun compromesso sul legittimo diritto del nostro popolo di resistere all’occupazione con tutti i mezzi”.
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LIBANO:
In Libano circa 15 raid sono stati lanciati stanotte dagli aerei da guerra di occupazione sulla periferia sud di Beirut.
Almeno cinque israeliani sono rimasti feriti questa notte a seguito del lancio di razzi da parte delle milizie Hezbollah contro la città di Haifa, nel nord di Israele. Lo riferiscono fonti sanitarie locali. In una nota, Hezbollah afferma di aver preso di mira la base militare israeliana di Carmel, mentre le autorità israeliane affermano che razzi e frammenti di proiettili abbattuti abbiano colpito il centro abitato.
Secondo alcune fonti un soldato israeliano è rimasto ucciso ieri sera al confine con il Libano ed altri sarebbero rimasti feriti. Due persone sono rimaste ferite, una delle quali gravemente, a Tiberiade a causa dei razzi lanciati dal Libano verso la città.
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IL GIGANTESCO SOSTEGNO MILITARE STATUNITENSE A ISRAELE
Gli Stati Uniti hanno speso la cifra record di almeno 17,9 miliardi di dollari in aiuti militari a Israele da quando sono iniziate le operazioni militari a Gaza un anno fa. A rivelarlo è un rapporto del progetto Costs of War della Brown University, pubblicato oggi nell’anniversario dell’attacco di Hamas contro Israele.
Altri 4,86 miliardi di dollari sono stati destinati all’intensificazione delle operazioni militari statunitensi nella regione dopo l’attacco del 7 ottobre 2023, affermano i ricercatori nei risultati forniti per la prima volta all’Associated Press. Ciò include i costi di una campagna guidata dalla Marina per reprimere gli attacchi alle navi commerciali da parte degli Houthi dello Yemen.
Gran parte delle armi statunitensi consegnate nel corso dell’anno erano munizioni, dai proiettili di artiglieria ai bunker-buster da 2.000 libbre e alle bombe a guida di precisione. Le spese vanno da 4 miliardi di dollari per rifornire i sistemi di difesa missilistica israeliani Iron Dome e David’s Sling a contanti per fucili e carburante per aerei, dice lo studio.
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