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Accordo sulla Difesa tra Moldavia e Regno Unito, obiettivo la Russia

In visita in Moldavia, il ministro degli Esteri del Regno Unito, David Lammy, ha siglato un accordo di collaborazione nel campo della difesa e della sicurezza con il nuovo governo di Maia Sandu. L’obiettivo è indicato esplicitamente nel contrasto alle “minacce provenienti dalla Russia“.

L’incontro è stato in realtà a tre, anche con la ministra degli Esteri della Romania Luminita Odobescu. La quale ha accolto positivamente il risultato delle elezioni appena svoltesi, e ha offerto anch’essa il sostegno del suo paese nell’affrontare gli effetti del conflitto nella vicina Ucraina.

Son passate poco più di due settimane dal ballottaggio che ha portato al secondo mandato della Sandu alla guida del paese. Di cui una parte, la Transnistria, è indipendente de facto, e in cui la riconferma della presidentessa è stata possibile solo grazie ai voti provenienti dall’estero.

Che uno dei primi atti sia la firma di un accordo sulla difesa con Londra, che è ovviamente il risultato di un più lungo lavoro diplomatico, è piuttosto significativo del saldamento che Sandu vuole promuovere con l’apparato bellico occidentale.

E dunque anche con l’orizzonte di escalation contro la Russia. Lammy ha dichiarato che con “con l’Ucraina accanto, ai moldavi viene costantemente ricordata l’oppressione, l’imperialismo e l’aggressione della Russia“.

Il riferimento è anche al gran numero di immigrati ucraini arrivati dal febbraio 2022, e difatti, con l’occasione, è stata firmata anche un’intesa per il contrasto all’immigrazione illegale.

Nel concreto, il partenariato prevede un finanziamento di 2 milioni di sterline per il rafforzamento della cybersicurezza moldava, 5 milioni per i rifugiati ucraini in Moldavia e oltre mezzo milione per la lotta alla corruzione.

La cybersicurezza è sicuramente il settore più delicato, viste le questioni sollevate negli ultimi mesi. Infatti, tante sono state le denunce fatte dalle forze filo-occidentali rispetto agli attacchi e all’influenzamento informatici provenienti da Mosca.

Silenzio c’è invece stato sulla repressione che negli ultimi mesi ha colpito i partiti dell’opposizione, in un paese che, come si diceva all’inizio, si presenta profondamente polarizzato.

Così come sono stati passati sotto silenzio gli eventi a dir poco dubbi che hanno portato alla risicata vittoria del fronte europeista nel referendum sull’inserimento in Costituzione dell’obiettivo di ingresso nella UE. Mentre mercoledì il primo ministro Dorin Recean ha giù presentato una bozza di integrazione costituzionale.

La strada intrapresa da Sandu, confermata dalla firma di questo accordo, non può che accentuare questa polarizzazione, e con essa le preoccupazioni rispetto al surriscaldamento delle tensioni globali.

Infatti, le elezioni parlamentari moldave sono previste per la prossima estate, ed è chiaro che con esse si giocheranno importanti equilibri interni del paese.

Già il 2024 ha visto un forte restringimento della vita democratica moldava. L’avvicinamento alle elezioni con un governo che, invece di ricomporre le fratture del paese, cementa i rapporti con la filiera euroatlantica, non può che segnalare il peggioramento della situazione.

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