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La mattanza dei giornalisti ignorata dai “nostri” pennivendoli

Il mondo condanna Netanyahu e i nazisionisti. Il criminale goveno israeliano ha eliminato gli ultimi giornalisti rimasti a Gaza perché non vuole testimoni del genocidio.

Il Consiglio di Sicurezza o, se questo dovesse essere bloccato dal veto statunitense, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite, in conformità al precedente “Uniting for Peace”, decretino immediatamente sanzioni contro Israele e la spedizione di un Corpo multinazionale d’intervento militare ai sensi del Capo VII della Carta (artt. 41 e 42).

Sciopero generale in Israele e in tutto il mondo. Manette e punizione esemplare per il boia Netanyahu e i suoi complici. Particolare ribrezzo desta il governo italiano di Meloni e Tajani, ultimo reggicoda drl governo israeliano rimasto sul territorio europeo.

La Corte penale internazionale proceda.

A cura del Centro di ricerca ed elaborazione per la democrazia (CRED).

🇬🇧 Inglese (English)

The world condemns Netanyahu and the Nazi-Zionists. The criminal Israeli government has eliminated the last remaining journalists in Gaza because it does not want witnesses to the genocide. The Security Council, or, if it is blocked by a US veto, the United Nations General Assembly, in accordance with the “Uniting for Peace” precedent, must immediately decree sanctions against Israel and the dispatch of a multinational military intervention force under Chapter VII of the Charter (Articles 41 and 42). General strike in Israel and around the world. Handcuffs and exemplary punishment for the executioner Netanyahu and his accomplices. The Italian government of Meloni and Tajani, the last toady of the Israeli government left on European soil, arouses particular disgust. The International Criminal Court must proceed. Prepared by the Centre for Research and Elaboration for Democracy (CRED).

🇪🇸 Spagnolo (Español)

El mundo condena a Netanyahu y a los nazi-sionistas. El criminal gobierno israelí ha eliminado a los últimos periodistas que quedaban en Gaza porque no quiere testigos del genocidio. El Consejo de Seguridad, o, si este fuera bloqueado por el veto estadounidense, la Asamblea General de las Naciones Unidas, de conformidad con el precedente “Uniting for Peace”, debe decretar de inmediato sanciones contra Israel y el envío de una fuerza multinacional de intervención militar en virtud del Capítulo VII de la Carta (artículos 41 y 42).

Huelga general en Israel y en todo el mundo. Esposas y castigo ejemplar para el verdugo Netanyahu y sus cómplices. El gobierno italiano de Meloni y Tajani, último lacayo del gobierno israelí en territorio europeo, provoca un repudio especial. La Corte Penal Internacional debe proceder. Elaborado por el Centro de Investigación y Elaboración para la Democracia (CRED).

🇫🇷 Francese (Français)

Le monde condamne Netanyahu et les nazi-sionistes. Le gouvernement israélien criminel a éliminé les derniers journalistes restants à Gaza car il ne veut pas de témoins du génocide. Le Conseil de sécurité, ou, si celui-ci devait être bloqué par le veto américain, l’Assemblée générale des Nations Unies, conformément au précédent « Uniting for Peace », doit immédiatement décréter des sanctions contre Israël et l’envoi d’une force multinationale d’intervention militaire en vertu du Chapitre VII de la Charte (articles 41 et 42).

Grève générale en Israël et dans le monde entier. Menottes et punition exemplaire pour le bourreau Netanyahu et ses complices. Le gouvernement italien de Meloni et Tajani, dernier valet du gouvernement israélien resté sur le sol européen, suscite un dégoût particulier. La Cour pénale internationale doit agir. Rédigé par le Centre de recherche et d’élaboration pour la démocratie (CRED).

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Sta facendo molta impressione – ed era ora! – la notizia dell’ennesimo ignobile assassinio di un gruppo di giornalisti palestinesi. Come sappiamo lo stato terrorista e razzista di Israele non tollera le voci in grado di superare il muro che divide Gaza dal resto del mondo.

L’unica narrazione possibile è solo quella israeliana. E persino le voci contro che ci è permesso ascoltare al di qua dei due grandi campi di concentramento in Cisgiordania e in Palestina possono al massimo provenire da occidentali dissidenti. I volti, le voci e le parole dei palestinesi, delle vittime del nuovo olocausto, devono essere neutralizzate.

Tra i giornalisti uccisi di al Jazeera, Amal Jamal-Al Sharif, ha lasciato un testamento. Sapeva di rischiare la vita: sapeva che le SS del nuovo millennio danno la caccia a lui e agli uomini come lui. Per questo ha lasciato uno scritto in cui riconoscerete facilmente la stessa tensione morale e spirituale delle lettere dei caduti della Resistenza.

Trovate il testo integrale nella pagina di Alberto Tarozzi. Io mi limito a riportare una frase che mi ha colpito molto:

Vi raccomando la Palestina, gioiello della corona dei musulmani, e battito del cuore di ogni persona libera in questo mondo”.

Non è la frase più toccante del testamento. Ma credo che sia quella che esprime il significato politico più profondo. La Palestina è il suo destino non riguardano solo i mussulmani che vi abitano. La sua liberazione dalla violenta e tremenda oppressione sionista ci coinvolge tutti, riguarda il destino “di ogni persona libera in questo mondo”.

Trovo questo messaggio estremamente significativo e questo perché anche la liberazione degli ebrei, per come ci è stata insegnata, esprimeva il medesimo carattere universale. L’ebreo, dopo la Shoah, sintetizzava l’umanità violata e umiliata. Difendere gli ebrei significava dare riscatto al mondo intero.

Oggi gli eredi di quella vicenda sono i palestinesi. Il fatto che il vestito degli oppressori sia oggi indossato dagli israeliani ci deve solo mettere in guardia di fronte alla tentazione di dividere l’umanità: come gli ebrei non costituiscono un popolo speciale, ma sono come tutti gli altri, anche loro possono ricoprirsi dei delitti più efferati. Le prove sono a Gaza.

Lo stato di Israele è precipitato nel suo abisso di morte proprio perché ha perso il senso universale dell’umano. Ha trasformato la propria causa in un’occasione di dominio etnico. La stessa legge fondamentale votata dalla Knesset nel 2018 ha trasformato Israele in un paese che divide l’umanità in ebrei e non ebrei, in cittadini di serie a e in cittadini di serie b.

Tutto questo era prevedibile. Il sionismo è intrinsecamente razzista e per 16 anni, dal 1975 al 1991, anche l’Onu aveva trovato la forza di mettere al bando questa miserabile ideologia che umilia gli esseri umani e che manipola il senso universalistico della Shoah.

Oggi questo significato può essere ritrovato nella vicenda palestinese. Sono loro le vittime dell’oppressione colonialista e razzista che ora l’Occidente sta compiendo per mano di Israele. Come ha scritto Amal Jamal-Al Shari in Palestina batte il “cuore di ogni persona libera in questo mondo”.

* da Facebook

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