Migliaia di “Indignados” a Barcellona stanno manifestando oggi davanti al Parlamento regionale della Catalogna per tentare di impedire l’approvazione in aula di nuove misure di spesa che comportano tagli sociali rilevanti. Alcuni esponenti politici sono dovuti arrivare in elicottero all’interno del complesso, come il presidente del governo catalano Artur Mas, diversi suoi consiglieri e la presidente del parlamento regionale Nuria de Gispert. La maggior parte dei deputati è riuscita a entrare a piedi nel parlamento situato nel Parco della Cittadella, ma è stata scortata dalla polizia. I manifestanti hanno fra l’altro gettato vernice su alcuni deputati regionali. Diversi parlamentari regionali sono stati trasportati in parlamento in furgoni della polizia catalana, i Mossos d’Esquadra. Due deputati, Gerard Figueres e Alfons Lopez Tena, hanno affermato di essere stati aggrediti dai manifestanti. Gli agenti hanno caricato in diverse occasioni e secondo i servizi sanitari ci sono stati 23 feriti, tra i quali tre poliziotti. Intanto il capo del governo Josè Luis Rodriguez Zapatero, si è detto preoccupato per la “deriva violenta di una parte del movimento degli indignati”.
A Madrid invece gli “indignados” si sono mobilitati sul terreno del diritto alla casa e oggi alcune centinaia di ‘indignatì hanno impedito lo sfratto di un alloggio in cui vivono una madre e la figlia di 15 anni, nel quartiere di Tetuan, per mancato pagamento dell’ipoteca. Gli sgomberi per morosità hanno raggiunto nel primo trimestre nella sola Madrid il record storico di 15.491, oltre il 36% in più che nello stesso periodo del 2010, secondo i dati del Consiglio superiore del potere giudiziario. Gli “Indignati”, assieme alla Federazione delle associazioni degli inquilini chiedono una risistemazione degna per gli sfrattati per insolvenza, in molti casi lavoratori rimasti disoccupati. La Piattaforma dei colpiti dall’ipoteca (Pah) chiede all’amministrazione di difendere gli interessi dei cittadini e «non quelli degli enti finanziari». Reclamano l’applicazione dell’articolo 47 della costituzione, dell’articolo 25 della Dichiarazione Universale dei diritti umani e del numero 11 del Patto internazionale di diritti economici, sociali e culturali, «in virtù del quale lo Stato è obbligato a fare tutto il possibile per evitare gli sgomberi coatti per motivi economici».
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