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Napoli: raffica di perquisizioni contro i ‘Precari Bros’

Ondata di perquisizioni questa mattina a Napoli nei confronti del movimento dei disoccupati.
All’alba la Digos ha effettuato 15 perquisizioni nelle abitazioni di numerosi aderenti al movimento dei ‘precari Bros’ e di altre sigle dei senza lavoro partenopei. Le perquisizioni sono state realizzate su mandato della Procura della Repubblica del capoluogo nell’ambito di una inchiesta che considera il movimento di lotta dei precari alla stregua di una associazione a delinquere. Ai perquisiti viene infatti contestato l’articolo 416 del Codice Penale. 
Il procuratore aggiunto, Giovanni Melillo, spiega alla stampa che le indagini mirano a verificare se i «blocchi ferroviari, lesioni personali, danneggiamenti ed incendi, invasioni di edifici, violenze private siano o meno espressione di strategie criminose finalizzate ad un uso ricattatorio della violenza di piazza di gruppi organizzati che non si battono per l’affermazione di diritti ma apertamente pretendono il mantenimento di promesse, o presunte tali, ricevute nel quadro di pluriennali ed ambigue relazioni politico-clientelari».
Oltre a numerose abitazioni la Digos ha perquisito anche il Centro Sociale “Carlo Giuliani” e il Centro di Banchi Nuovi. Gli agenti hanno portato via pc e ‘documentazione varia’. «Uno dei nostri compagni è stato condotto in Questura ma non sappiamo a che titolo. Ci accusano di associazione per delinquere in base ad una indagine avviata dai Pm due anni fa» ha detto uno dei portavoce del movimento dei disoccupati alle agenzie di stampa. Nel corso della mattinata si annuncia quindi una massiccia partecipazione alla manifestazione, già programmata, dei disoccupati organizzati da piazza Garibaldi. Ai perquisiti sono già arrivati numerosi messaggi di solidarietà da parte dei collettivi studenteschi e dei sindacati di base.
L’inchiesta sarebbe partita già due anni fa, ma c’è chi afferma che l’improvvisa recrudescenza della repressione abbia a che fare con la clamorosa contestazione nei confronti del Sindaco di Napoli Luigi De Magistris che alcuni giorni fa ha visto come protagonisti proprio gli aderenti al movimento finito oggi di nuovo nel mirino degli inquirenti.
 

Di seguito il comunicato diffuso dai ‘Precari Bros’.

ANCORA UN TENTATIVO DI CRIMINALIZZARE E INFANGARE LA MOBILITAZIONE E GLI OBIETTIVI DI LOTTA DEI DISOCCUPATI E DEI PRECARI BROS.

Questa mattina (mercoledì 16) la polizia si è reacata nelle case di 15 precari aderenti ai movimenti di lotta dei disoccupati e dei precari Bros nell’ambito di una inchiesta che configura il reato di “Associazione a delinquere”.
Sono state perquisite le sedi del Centro Sociale “Carlo Giuliani” in Via Cesare Rosaroll e la sede del Comitato Banchi Nuovi in Via del Grande Archivio.
E’ evidente il tentativo della Procura della Repubblica, attraverso questo tipo di inchiesta, di infangare, attraverso l’utilizzo di un articolo del codice penale che, di solito, viene utilizzato contro delinquenti e camorristi, la lotta e le Vertenza dei Precari Bros.
Mentre, a Napoli come altrove, cresce il numero dei disoccupati, mentre le politiche padronali e governative causano la chiusura di fabbriche, mentre le amministrazioni regionali e locali chiudono ospedali e tagliano i trasporti pubblici la Procura della Repubblica si accanisce contro chi si organizza e lotta per affermare il proprio sacrosanto diritto al lavoro.
Non è la prima volta che la Procura della Repubblica prova ad infangare la Vertenza Bros. Già negli anni passati una inchiesta simile si rivelò una vera e propria bufala giudiziaria.
Nel ribadire le ragioni e gli obiettivi della nostra Vertenza i Preacri Bros rilanciano l’allarme democratico circa il tentativo di criminalizzare e soffocare una protesta sociale che non si fermerà fino all’affermazione del diritto al reddito e al lavoro.

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