Menu

La Fiom resta fuori dal tavolo in Fiat

Un appuntamento pomposamente chiamato “per il contratto dell’auto”, ma che si sapeva perfettamente essere solo l’occasione per ratificare la decisione Fiat.

L’incontro è iniziato in ritardo perchè gran parte della delegazione della Fiom è rimasta fuori dall’Unione Industriale. Anche le Rsu dei Cobas avrebbero voluto entrare nella saletta sindacale. Era rimasto fuori Giorgio Airaudo, responsabile auto della Fiom.

«Ho posto io il problema – ha spiegato il leader dei metalmeccanici Cgil, Maurizio Landini – perchè la mia delegazione è formata da quindici persone. Finchè tutti non saranno dentro l’incontro non può iniziare».

Successivamente Maurizio Landini ha lasciato l’Unione Industriale di Torino. Al tavolo per i metalmeccanici Cgil ci sarà soltanto un osservatore. «Sta succedendo qualcosa di paradossale: la delegazione Fiom non è riuscita a entrare – dice Landini – e per questo lasceremo al tavolo della trattativa un osservatore. La Fiat sta perdendo la testa prima ancora di cominciare. Non mi era mai capitato di essere invitato a una trattativa e non poter partecipare».

«L’azienda è dispiaciuta che la trattativa sia iniziata senza la presenza di Maurizio Landini». Hanno invece affermato i rappresentanti della Fiat. «Il segretario generale della Fiom – spiega l’azienda – ha abbandonato la sala con altri membri della propria delegazione lasciando come osservatore il segretario provinciale Federico Bellono, lamentando il fatto che una rappresentanza di Cobas impediva l’accesso a una parte della delegazione Fiom».

La posizione della Fiom era stata fin molto chiara ed esplicita: «non firmeremo mai nessun accordo che escluda altre rappresentanze sindacali». I maligni vi vedevano però soprattutto un rimporvero rivolto a Cisl e Uil, che avevano firmato il “modello Pomigliano” insieme alla sigla di obbedienza aziendale, il Fismic, che ben difficilmente può essere scambiato per un sindacato.

La Fiom stessa, dal primo gennaio, rischia di non esser più riconosciuta dalla Fiat all’interno dei suoi stabilimenti, con tutto quel che consegue in termini di rappresentanza, delegati, diritti sindacali, permessi e riscossione delle quote in busta paga.

Stamattina si è visto che non si trattava affatto di sole parole. Chapeau!

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *