Ieri più di mille persone hanno partecipato alla manifestazione – in contemporanea con lo sciopero di 4 ore proclamato dalla Fiom con l’adesione della Cgil – nelle strade di Viareggio. Un corteo per protestare contro il licenziamento di Riccardo Antonini, l’operaio delle Ferrovie consulente dei familiari delle vittime della strage ferroviaria del 29 giugno 2009 buttato fuori perché ritenuto incompatibile con gli interessi aziendali. Tanti striscioni in solidarietà a Riccardo, per chiedere più sicurezza sui treni e verità e giustizia per la strage di Viareggio; “Mauro Moretti, mettitelo in testa, Viareggio non si piega, continua la protesta” è uno degli slogan che hanno accompagnato la manifestazione. Alla manifestazione hanno partecipato operai, studenti, rappresentanti dei sette comuni delle Versilia, delegati della provincia di Lucca, il sindaco di Viareggio Luca Lunardini e naturalmente una folta delegazione del Comitato dei familiari delle vittime, oltre agli attivisti delle forze politiche della sinistra. Soddisfatti gli organizzatori per le adesioni. «Scioperare non è stato facile – hanno detto i rappresentanti del sindacato – visti i momenti di crisi essere qui è un segno forte di compattezza e di unione. Stasera saremo presenti di fronte alle Prefetture per manifestare il nostro dissenso contro la manovra del Governo, sono infatti sempre i soliti a pagare, i deboli, gli operai e così non va bene». Il corteo che ha attraversato le strade cittadine dopo essere partito dalla Casina dei Ricordi a Largo Risorgimento si è concluso di fronte alla stazione ferroviaria di Viareggio, dove su un piccolo palco allestito per l’occasione ha preso la parola il ferroviere licenziato. Antonini nel suo intervento ha ribadito che la strage non è stato uno ‘spiacevole episodio’ e ha richiamato il suo ‘dovere civico’ come cittadino e ferroviere di mettersi a disposizione dei familiari delle vittime per la ricerca della verità. «Non mi tapperanno la bocca – ha detto Antonini – Sono al fianco dei familiari delle vittime della strage di Viareggio, perché così va definita e faremo il possibile che non venga dimenticata come tante altre per cui non ci sono stati colpevoli. Chiediamo a grande voce verità e giustizia». Daniela Rombi, presidente dell’associazione «Il Mondo che vorrei» e mamma di Emanuela Menichetti, morta a 21 anni nella strage, ha voluto ringraziare tutti i presenti: «Ci date la forza di andare avanti. Le assicurazioni non mi hanno comprato, come pure le Ferrovie. Volevano darmi prima 370mila euro e poi sarebbero arrivati a 480mila per il risarcimento di mia figlia, ma ho detto no, chiedendo che con quei soldi cercassero più sicurezza sui treni e per le ferrovie per evitare che ci siano altre tragedie come quelle di Viareggio».
«È intollerabile quello che hanno fatto a Riccardo Antonini – ha detto Isaliana Lazzerini, consigliera comunale a Viareggio – chiedo al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che revochi il cavalierato a Mauro Moretti, amministratore delegato delle Ferrovie, perché una persona che licenzia un suo lavoratore che lotta per la sicurezza non è degno di essere cavaliere. Ci batteremo tutti insieme affinché Antonini torni al suo posto e che venga fatta piena luce sulla tragedia di Viareggio».
Questa mattina intanto, alle 10.15, presso la sezione Lavoro del tribunale di Roma, si terrà l’udienza nel procedimento intentato da un altro ferroviere ingiustamente licenziato, Sandro Giuliani.
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