Problemi per i pullmann che venivano dal mezzogiorno, tra blocchi dei tir e benzinai che avevano esaurito il gasolio. Ma un bella giornata, piena di gente che è decisa a non farsi schiacciare dalla morsa congiunta tra imprese e governo tecnocratico, ma ultra-politico.
Sta partendo da piazza della Repubblica, diretto a piazza San Giovanni il corteo organizzato nel giorno dello sciopero generale. In testa lo striscione «Via il Governo Monti. Non paghiamo il debito». A scendere in piazza centinaia di persone che sventolano bandiere dei sindacati come Usb e Unicobas e No tav. In piazza della Repubblica si raccolgono anche firme per la petizione popolare promossa dal Comitato No Debito per chiedere due referendum “affinchè tutti possano decidere – dicono gli organizzatori – sul nuovo Trattato europeo e sulle modifiche all’articolo 81 della Cosituzione”.
“Basta macelleria sociale. Basta diktat dell’Unione europea”. E’ scritto sullo strscione appesa al grande Tir che apre la manifestazione organizzata dai sindacati di base. . Nel corso della manifestazione, alla quale hanno aderito lavoratori del mondo della scuola, trasporti, uffici pubblici, poste e telecomunicazioni, di fabbrcihe come Fiat Mirafiori, Pomigliano e Sevel, dell’ex Alfa Romeo, alcune banche sono state prese di mira da gruppi di manifestanti che hanno lanciato uova e fumogeni contro le filiali di Mps e Banca Intesa e contro la sede dell’assessorato alla Politiche sociali del Comune di Romain viale Manzoni, mentre una bandiera dell’Unione Europea è stata bruciata in strada.
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