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Il governo all’assalto dei lavoratori pubblici

Avevamo chiesto che il ministro Patroni Griffi aprisse immediatamente un tavolo di confronto politico sull’estensione alla Pubblica Amministrazione del DdL Monti-Fornero, che USB considera una controriforma del mercato del lavoro”, riferisce Massimo Betti, dell’Esecutivo nazionale USB Pubblico Impiego. “Questo non è stato fatto, ed oggi le vere intenzioni del Governo vengono svelate nell’intervista rilasciata da Patroni Griffi al quotidiano Avvenire: dare applicazione ai diktat della BCE e della UE riducendo la Pubblica Amministrazione ad uno strumento utile agli interessi della finanza e del padronato. Un obiettivo che si deve raggiungere con il licenziamento di massa dei pubblici dipendenti entro l’estate”. Nei fatti – sottolinea Betti – applicare la possibilità di licenziamento per motivi economici nella P.A. vuol dire mettere sotto ricatto tutti i dipendenti pubblici, in quanto non esiste un solo luogo di lavoro pubblico che, a causa delle politiche centrali e territoriali, non sia dichiarato in difficoltà economica”.

Secondo il dirigente USB: “A questo si aggiunge l’intenzione, esplicitata al tavolo di confronto nazionale dai tecnici del ministero, di modificare la flessibilità in entrata prevedendo di fatto il licenziamento di chi attualmente lavora nella P.A. con un contratto precario; nonché il tentativo esplicitato dal ministro, e che trova il consenso di tutti i sindacati concertativi, di procedere alla privatizzazione della previdenza attraverso l’istituzione dei fondi pensionistici cosiddetti integrativi ed attraverso lo scippo del trattamento di fine rapporto”. Sule risposte a questo ulteriore attacco del governo Betti annuncia che: “La USB P.I. ha quindi deciso di avviare immediatamente le procedure per lo sciopero nazionale generale di tutti i comparti della P.A. e di convocare per il 18 di maggio una grande assemblea nazionale degli eletti Rsu  e dei delegati USB”.

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