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“In Cgil stanno istituendo la legge marziale contro l’opposizione”

Cosa sta accadendo in Cgil, vengono ridisegnati i profili di opposizione e maggioranza?

Sta accadendo molto semplicemente che il peso della politica di Monti agisce sia nel Paese, e quindi nella politica, che verso il sindacato. Avevamo detto che l’esperienza del Governo Monti non rappresenta una parentesi ma deve essere considerata a tutti gli effetti una fase costituente. Fase costituente, quindi, che prevede, e pratica, un azione attiva di riassorbimento delle proteste. La verità è che non si può stare in mezzo perché in mezzo non c’è alcuno spazio reale di intervento politico e sindacale. O si sta con l’opposizione sociale che si batte contro le politiche di austerity presenti e future oppure si sta con il fronte che anche dopo Monti ha già preso l’impegno a proseguire nel segno delle sue politiche.

Sì, ma in Cgil…

In Cgil è in atto un progressivo processo di omogeneizzazione che sta via via rimuovendo alcune differenze importanti su Articolo 18 e accordo del 28 giugno. Su questo ultimo punto tutta la minoranza lo scorso anno aveva segnato dei forti dissensi. Dissensi che sono diventati via via sempre più sottili. E’ chiaro che l’obiettivo del 28 giugno è quello di far ripartire la concertazione nel quadro delle compatibilità di Monti. E solo la “Rete 28 aprile –Opposizione” si sta mettendo di traverso. Il segretario della Fiom Maurizio Landini rivendica quell’accordo per evitare il rischio di contratti separati mentre la Cgil lo sostiene a pieno perché le permette di siglare accordi che alla fine sono peggiorativi, ovvero ad aumenti salariali insignificanti c’è una rinuncia normativa totale. Di fronte a questo il malessere in Cgil è cresciuto ma è impotente.

Si fa o no questo sciopero generale?

Landini ha chiesto la data dello sciopero generale e non l’ha avuta. Lo sciopero generale alla fine si farà ma resta l’interrogativo sugli obiettivi e sugli effetti della mobilitazione. Esattamente come nelle volte precedenti. Voglio dire, lo sciopero generale si farà ma coinciderà con l’avvio della campagna elettorale del Partito democratico piuttosto che contro il Governo.

Insomma, uno sciopero non solo di scarsa efficacia, come i precedenti, ma anche, passami il termine, “travestito”.

Guarda, alla fine il dissenso verso Susanna Camusso e Maurizio Landini è a proposito della valutazione sulle sconfitte di questi ultimi anni. Sono state o no sconfitte pesanti? La “Rete 28 aprile – Opposizione” pensa di sì. E quindi pensa che occorra risalire una china con un cambiamento di linea e di pratica, mentre Landini e Camusso pensano di no e quindi che la risposta possa essere tranquillamente quella solita. La verità è che intanto il sindacato sta scomparendo. Qualcuno se ne sta rendendo conto? Monti ripropone il patto sociale e Cgil e Fiom hanno un atteggiamento puramente emendativo. La vicenda dell’Alcoa lo dimostra. Lì o ti batti per la nazionalizzazione o tutte le proposte in campo portano verso la chiusura. Insomma, o metti in discussione proprietà e mercato o stai nella logica di Monti.

Tutto questo come si riflette nel dibattito interno in Cgil?

In Cgil si sta istituendo la legge marziale. Ovvero, chi dissente paga prezzi pesanti. Addirittura in Fiom abbiamo assistito alle dimissioni di due membri della segreteria nazionale (Airaudo e Spezia, ndr) motivate con l’incompatibilità con Sergio Bellavita (esponente della “Rete 28 Aprile – Opposizione”, ndr) che ha presentato un documento alternativo alla linea del segretario generale. Questa è omologazione. Una omologazione, si badi bene, in cui ci può essere del massimalismo ma di contro nessuna capacità di costruire opposizione al Governo. Del resto è quello che accadrà in politica dove il centrosinistra in vista delle elezioni si sposta via via a sinistra chiedendo al sindacato la copertura rispetto ai temi sociali e nello stesso tempo va nella stessa direzione delle politiche di Monti. Il nodo vero rimane l’opposizione sociale unitaria a cui Landini si rifiuta di partecipare. Se in campo l’alternativa che c’è è tra Monti e Monti più la concertazione è chiaro che lo spazio per il cambiamento sociale non c’è più. Ogni volta che la lotta è vera rompe questo schema, e le regole che ne conseguono. Voglio dire, i petardi e le urla dei lavoratori Alcoa, che condividiamo, vengono confinate e non diventano un progetto generale.

Domani (oggi per chi legge, ndr) c’è questo appuntamento No Debito a Roma. Cosa farà la Fiom?

L’appuntamento serve a preparare una grande manifestazione nazionale contro Monti e contro le sue politiche. La Fiom è stata invitata dall’inizio ma ha scelto di non venire. Landini non intende stare con i sindacati di base e con i movimenti di opposizione.

* Controlacrisi.org

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1 Commento


  • giancarlo staffo

    che ci fanno ancora in Cgil. Questa è oggi la Cgil neocorporativa, pensarla diversa un’altra eillusione suicida.

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