Il ministero della Funzione pubblica ha “messaggiato” su Twitter mentre il ministro Filippo Patroni Griffi stava ancora incontrando i sindacati. Della serie: non c’è nulla da discutere, le decisioni sono già prese. Non è simpatico, ma indica esattamente in quale conto questo governo tenga persino i sindacati più “flessibili” d’Europa.
Il governo sostiene di aver «evitato o comunque molto contenuto l’impatto traumatico sul personale pubblico con la definizione delle eccedenze nelle amministrazioni centrali», ha aggiunto il ministro, nel corso della conferenza stampa. La riduzione degli organici della pubblica amministrazione garantirà, per ora, 392 milioni di risparmi. Patroni Griffi ha sottolineato che il governo «ha evitato, o comunque contenuto, l’impatto traumatico sul personale del pubblico impiego» attraverso «una accorta gestione delle eccedenze».
Dal calcolo, però risultano per ora esclusi enti locali, forze armate, polizia e similari, enti di previdenza, ecc. Per cui il ministro promette o minaccia “tagli significativi”.
“Le oltre 4mila eccedenze risultanti dai tagli alle dotazioni organiche, riguardanti peraltro una minima parte di Amministrazioni, confermano che è in atto un vero e proprio processo di smantellamento del settore pubblico. Quali saranno le risultanze quando si parlerà di tutto il resto della Pubblica Amministrazione, a partire dall’accorpamento delle Province?”, così Cristiano Fiorentini, dell’Esecutivo nazionale USB Pubblico Impiego, al termine dell’incontro che si è tenuto oggi a Palazzo Vidoni sulla ridefinizione delle dotazioni organiche. “Il Ministro Patroni Griffi continua a fornire dati estremamente parziali – riferisce Fiorentini -realizzando di fatto una parcellizzazione funzionale ad impedire una visione complessiva del processo di ridimensionamento che sta investendo il settore pubblico, favorendo così un approccio ragionieristico ad un problema politico. La realtà è che i vari provvedimenti che stanno ricadendo sulla PA disegnano un progetto complessivo di pesante riduzione dell’intervento dello stato da ambiti strategici, funzionale alla trasformazione del modello sociale”.
“Sabato hanno manifestato i lavoratori della Scuola contro la Legge di stabilità e contro la spending review – ricorda il dirigente USB – oggi quelli del parastato, contro il taglio del salario accessorio e il taglio degli organici; poi sarà il turno di quelli delle Agenzie Fiscali, contro l’accorpamento delle Agenzie ed il taglio degli organici; dei Ministeri contro la chiusura degli uffici territoriali ed i tagli agli organici; della Ricerca, della Sanità contro i tagli al personale, il licenziamento dei precari e a difesa dei servizi pubblici, e degli Enti Locali contro la riorganizzazione dei servizi e i tagli alle risorse economiche”, conclude Fiorentini.
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