Lo sgombero è stato eseguito tramite un decreto di sequestro d’urgenza della procura con la ridicola scusa di imminente pericolo strutturale dello stabile, fatto che non sussiste ed ottimo alibi per lavarsi la coscienza buttando in mezzo la strada 30 famiglie.
Naturalmente sono stati denunciati i 12 occupanti trovati all’interno dell’edificio per invasione, ricordiamo che l’edificio “pubblico” era lasciato a marcire da 5 anni senza che da parte “Pubblica”, comune e ausl, fosse portato nessun progetto di ristrutturazione o di recupero.
Il sequestro ora dovrà essere convalidato dal gip entro 48 ore. Una famiglia rumena con tre bambini, che occupava l’ex Beretta di via XXI Aprile, è stata presa in carico dai servizi sociali, probabilmente sarà ospitata a Villa Aldini. Per tutti gli altri sgomberati, l’unica soluzione che l’assessora Frascaroli ha saputo prospettare è di ricorrere ai posti resi disponibili per il piano freddo,quando il comune si fa Caritas in inverno poi tutti sbattuti in strada.
E’ cominciato in risposta un presidio sotto la Prefettura di Bologna , indetto dal Sindacato ASIA/USB e USB Migranti di Bologna per chiedere per l’ennesima volta che il problema delle case sotto le due torri non venga ,ancora una volta, trattato come un fatto di ordine pubblico o criminale in linea con le politiche romane per affrontare la crisi e spiazzando i politicismi di una amministrazione locale che ogni giorno di più si perde in inutili “onanismi” elettorali non risolvendo i problemi posti dai cittadini. E poi partito un corteo si è concluso di fronte alla Procura di Bologna: “Vergogna a quel magistrato che ha deciso lo sfratto. Vergogna agli agenti che lo hanno eseguito. Buttare gente in mezzo alla strada non è né giusto né lecito. Quello stabile era inutilizzato. Che senso ha uno sfratto?”
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