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Almaviva delocalizza: tutti in piazza

Oltre cento persone, tra operatori di call center e sindacalisti, si sono date appuntamento ieri pomeriggio in piazza Castelnuovo a Palermo per dire no alla delocalizzazione. Il flash mob è stato organizzato in simultanea con altre piazze italiane, (Napoli in piazza del Plebiscito, a Palermo in piazza Politeama, a Roma al centro commerciale Cinecittà 2, e a Catania in piazza Università), dove i partecipanti sono rimasti immobili per 60 secondi come iniziativa di protesta pacifica dopo i recenti tagli da parte del colosso dell’outsorcing Almaviva. L’iniziativa si è conclusa al triplice urlo di “No alla delocalizzazione”.
Il call center di Alberto Tripi, il “pioniere” di questo tipo di business, avviato in contemporanea con il “pacchetto Treu” che apriva la strada alla legalizzazione della precarietà, sta chiudendo baracca per andare in paesi dove un po’ di italiano viene masticato (Albani, Romania), na i costi sono decisamente inferiori, Non manca chi ricorda come la sede nazionale del primo “Ulivo” – che partorì proprio il pacchetto Treu – fosse di proprietà di Tripi, da milti anni “molto vicino” a Francesco Rutelli (chissà che fine ha fatto, nel frattempo…).

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