“Trasuda vendetta”, è il lapidario il commento di Daniela Volpe, rappresentante USB di Roma Capitale, all’accordo firmato la scorsa notte sulle scuole e sui nidi romani.
Continua Volpe: “Una vendetta consumata anche con la complicità di quelle stesse organizzazioni sindacali che con l’USB respinsero la precedente preintesa del 6 Febbraio, esprimendosi con un No al referendum indetto da CISL e CGIL”.
“Le esigenze di cassa dell’amministrazione capitolina risultano garantite mediante un peggioramento della qualità dei servizi e delle condizioni di lavoro in asili nido e scuole dell’infanzia – spiega la rappresentante USB – concretizzando lo spostamento di tali servizi verso il privato. Alcuni punti dell’accordo, volutamente ambigui, anticipano la legge regionale sui nidi di prossima approvazione per quanto attiene l’aumento delle rette, la riduzione degli spazi per i bambini e la diminuzione del personale, ottenuta attraverso l’aumento delle ore frontali nelle scuole dell’infanzia e l’aumento del numero dei bambini per ciascuna educatrice”.
Prosegue Volpe: “Marino il vendicativo, con la complicità di CGIL e CISL, ha voluto dare una lezione alle lavoratrici della scuola e dei nidi che più si sono opposte alle stramberie messe in cantiere con l’atto unilaterale. Ma l’USB non demorde, così come non molleranno le centinaia e centinaia di precarie licenziate di fatto”.
“A questo punto è necessario unire la vertenza dei lavoratori e delle lavoratrici dell’educazione, della scuola, della formazione con quella dei genitori in primis, e più in generale con tutta la cittadinanza, per dar vita a un fronte sociale permanente nella nostra regione, che si estenda su scala nazionale, per bloccare l’aggressione ai servizi pubblici per l’infanzia e per corroborarli con stanziamenti ad hoc, anche di provenienza europea”, conclude la rappresentante USB.
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