Chiedono il ritiro immediato e incondizionato del provvedimento disciplinare adottato dall’Atac contro l’autista Christian Rosso e il coinvolgimento delle istituzioni per la risoluzione delle gravi inefficienze organizzative e strutturali dell’azienda del trasporto pubblico capitolino finita per l’ennesima volta nella bufera e che il sindaco Marino ha detto di voler parzialmente privatizzare.
Una lunga serie di organizzazioni sindacali di base di tutta Italia (Cambia-Menti M410, Cub Trasporti, Cobas Lavoro Privato, Slai Cobas, SLS Padova, ADL Cobas Padova, Orsa TPL Genova, USB Tpl Genova, USB Tpl Livorno, USB Gtt Torino) hanno lanciato un appello affinché venga ritirata la sospensione decisa dall’Atac nei confronti dell’autista reo di aver spiegato, in un breve ma efficace video, la vera natura dei disservizi dell’azienda del trasporto pubblico della capitale.
“Il provvedimento che colpisce Christian Rosso – recita l’appello – segue una lunga serie di azioni sanzionatorie che in questi anni hanno raggiunto molti lavoratori in prima linea nelle battaglie per la sicurezza del lavoro e dei servizi, ne sono esempio i recenti casi che hanno colpito altri autisti di Atac e di Ctt Livorno\Cecina, oltre a numerosi ferrovieri licenziati da FS, come Riccardo Antonini e Sandro Giuliani. Tali atti di repressione aziendale sono di fatto possibili perché i sindacati firmatari di Contratti Collettivi hanno concordato con le aziende l’esistenza di clausole che agevolano le azioni punitive, impedendo ai lavoratori di esprimersi liberamente nel difendere i propri diritti e quelli dei cittadini; infatti assistiamo ancora una volta ad un silenzio vergognoso delle organizzazioni sindacali maggioritarie, complici di tali atti sconsiderati.
Anche le istituzioni si dimostrano inadeguate ed inidonee, infatti il sindaco Marino scarica ogni suo interesse sulla questione, anteponendo la difesa di manager aziendali senza scrupoli alle legittime aspettative di lavoratori e utenti; anche il neo assessore ai trasporti Stefano Esposito pur intervenendo contro la durezza del provvedimento, sceglie di ignorare le grave situazione organizzativa e strutturale emersa in Atac e le responsabilità di chi ha il compito di gestirla”.
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa