Il prossimo 29 aprile la presenza nella nostra città di Matteo Renzi, della Ministra Giannini e del neo presidente del CNR Inguscio sarà blindata dalle forze dell’ordine, che di prima mattina chiuderanno completamente al traffico Via Moruzzi, con uno “sbarramento imponente”, come detto dai dirigenti della DIGOS pisana, i quali ci hanno convocato per comunicarci nuove disposizioni in merito alla nostra richiesta di presidio di fronte all’ingresso dell’Area di ricerca.
In quel giorno il filtro degli impiegati e di tutti coloro che dovranno recarsi all’ospedale sarà “all’altezza del grado di sicurezza” da garantire a un Presidente del Consiglio, impegnato insieme a Giannini e Inguscio nella sala conferenze del CNR .
La nostra richiesta ci è stata, nei fatti, negata.
Fare un presidio di fronte all’ingresso principale del CNR (in via Moruzzi) significherebbe essere relegati all’interno di una “zona rossa” inaccessibile sia ai comuni cittadini, sia ai lavoratori della ricerca che quel giorno converranno a Pisa da tutta la Regione e da varie città italiane.
Non accettiamo di manifestare dopo schedatura individuale e circondati da forze dell’ordine, pratica classica dei regimi dittatoriali.
La retorica renziana di un capo di governo che cammina tra le folle scompare, così, come neve al sole al solo preannuncio di contestazioni.
Questa nuova situazione ci ha costretto a chiedere un nuovo sito per il presidio, in una zona che comunque costeggia l’area CNR, cioè nell’intersezione tra la fine di Via Don Bosco, l’inizio di Via Riminaldi e Via Volpi, a poche centinaia di metri dall’ingresso principale (in allegato la mappa e le indicazioni per raggiungere il luogo).
Vedremo se nei prossimi giorni l’agibilità democratica e il diritto al dissenso saranno ulteriormente limitati.
L’Unione Sindacale di Base il 29 aprile sarà comunque in piazza, a ricordare a un pessimo presidente del Consiglio che i lavoratori e i precari della ricerca, così come tutte le figure sociali colpite dalle politiche ferocemente antipopolari di questo governo, non intendono più subire.
Per Matteo Renzi, i ministri del suo governo e i tecnici selezionati per “meriti di partito” è finito il tempo delle passeggiate propagandistiche.
Usb Pisa
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