Al momento USB Lavoro Privato non ha ricevuto alcuna risposta alla lettera inviata il 9 giugno scorso riguardo l’avvio del tavolo di confronto sulla situazione Alitalia e di tutto il trasporto aereo. Non solo, ci risulta che neanche i commissari straordinari siano stati ancora convocati dal Ministro dello Sviluppo Economico.
In queste ultime settimane si sono rincorse più ipotesi di soluzione rispetto alla governance aziendale mentre continua a non essere certificato il reale stato della compagnia.
L’unico atto concreto è stato l’emendamento approvato a maggioranza dai due rami del Parlamento che rinvia i termini del bando di gara a fine ottobre e della restituzione del prestito ponte al prossimo dicembre, inserendo la clausola di presentazione dei conti da parte dei commissari straordinari ogni 60 giorni.
Se da una parte registriamo con soddisfazione che non c’è più l’esclusivo diktat alla vendita freneticamente imposto dall’ex ministro Calenda, dall’altra prendiamo anche atto che tutte le ipotesi rimangono al momento sul tappeto, dalla vendita fino alla nazionalizzazione.
Siamo perfettamente coscienti che c’è un tema di ingolfamento alla ripresa dell’attività del governo dopo mesi di sostanziale stasi istituzionale, purtroppo nella crisi Alitalia il tempo non è una variabile indipendente.
Nel prossimo autunno si farà la prima verifica dei conti aziendali e soprattutto si attende l’esito dell’istruttoria europea sul prestito ponte; sarebbe un errore imperdonabile arrivare impreparati e senza le idee chiare a questi appuntamenti.
Abbiamo fatto tanta strada: da 24 mesi ci stiamo battendo per impedire il definitivo smembramento di Alitalia e dare la svolta indispensabile a questa compagnia, supportati dal coraggio che i lavoratori hanno dimostrato in questa vertenza.
Oggi, dopo 16 anni di madornali errori gestionali e politici, riteniamo che sussistano le condizioni affinché il “problema infinito” Alitalia possa trasformarsi finalmente in un’opportunità per i lavoratori e per tutto il Paese, a patto che lo Stato faccia la sua parte nel dare la svolta tanto attesa e tanto richiesta.
Si devono tutelare TUTTI i posti di lavoro, l’interesse industriale e la strategicità di un settore letteralmente regalato a pochi a scapito di molti.
Ci permettiamo di ricordare che il rilancio di Alitalia e del trasporto aereo è una sfida molto difficile e che di grandi proclami poi trasformatisi nel nulla (anzi, in altri posti di lavoro persi) ne abbiamo visti fin troppi.
Per questo motivo, riteniamo che il tempo sia un bene molto prezioso da sfruttare al massimo per arrivare preparati al prossimo autunno, con un progetto sul futuro della maggiore azienda del trasporto aereo italiano e con una nuova idea dell’organizzazione del settore.
Solleciteremo nuovamente i vertici del Mise e i responsabili della vertenza Alitalia presso il Ministero del Lavoro a convocare un primo incontro che segni l’avvio di questa nuova stagione e che coinvolga i dipendenti e i loro veri rappresentanti, che devono essere i pilastri su cui fondare qualsiasi progetto di rilancio di Alitalia.
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